Difficoltà finanziarie, rallentamento e preoccupazione nel cantiere della superstrada Anas tra Gallarate e Busto

Un escavatore e un camion settimana scorsa erano ancora al lavoro, ma il cantiere della nuova superstrada Pedemontana-Malpensa e allo svincolo Dogana della 336 è ai minimi termini. Un rallentamento sostanziale, a fronte delle difficoltà economiche emerse nel raggruppamento che sta realizzando per Anas l’opera da 161 milioni di euro. I lavoratori presenti sul territorio (una parte sono in trasferta dal Sud) sono preoccupati delle troppe incertezze e delle richieste – per ora verbali – di ricorrere a malattia o ferie, nonché dello spauracchio delle ferie forzate.
Andiamo per ordine.
L’opera principale si chiama “Variante 341”, destinata a collegare Pedemontana con Malpensa e il Piemonte. Mentre ancora si discute della tratta Sud, che dovrebbe attraversare i boschi tra Busto e Samarate, attualmente è in costruzione il primo lotto, la “Bretella di Gallarate” di 2300 metri che collegherà lo svincolo della Pedemontana e l’A8 (in territorio di Cassano Magnago) con la superstrada Anas 336 per Malpensa, al confine tra Busto Arsizio e Gallarate.
Un lavoro da 161 milioni, si diceva, affidata a un consorzio, Arna, come comprende la grande azienda friulana Rizzani De Eccher, la controllata Sacaim e la Manelli Spa di Monopoli (il raggruppamento tra le tre imprese era già attivo anche per altre opere in Sicilia). 
Il rallentamento sul cantiere tra Cassano, Busto e Gallarate è legato alle difficoltà finanziarie della Rizzani De Eccher, emerse già nel 2024, e a quelle della Manelli, emerse più di recente.
Per quanto riguarda la Rizzani De Eccher, se prima, nel 2024, si parlava di difficoltà finanziarie e accordi con i creditori, negli ultimi mesi sono emersi problemi anche su singole opere. Così ad esempio si è arrivati a uno stop al cantiere dell’ospedale principale di Trieste, mentre in Sicilia ha comportato difficoltà su due opere, il raddoppio del binario della ferrovia Catania-Palermo e la nuova superstrada Catania-Ragusa , solo per citare i casi emersi all’attenzione della stampa.
Quanto a Manelli, si sono moltiplicate negli ultimi tempi le segnalazioni di opere su cui sono emerse difficoltà e stop, dalla Sicilia a Genova, dove il Comune ha addirittura anticipato gli stipendi alle maestranze impegnate sul cantiere del prolungamento della metropolitana, arenatosi per le difficoltà dell’azienda pugliese e il cui contratto è stato rescisso ad agosto.

A oggi Anas, interpellata da Varesenews, dice solo di aver “appreso delle difficoltà della ditta”, pur non avendo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale.
Sul cantiere, come sempre in questi casi, bocche cucite da parte del personale Anas.
Però da altre fonti intorno al cantiere è trapelato che una parte dei lavoratori del cantiere si è rivolto al sindacato. «Son venuti a dirci che ci mettevano in ferie forzate».

Il sindacato Cgil degli edili, la Fillea, ha ricevuto comunicazione della cessione delle quote della Rizzani De Eccher in Arna, rilevate al 100% da Manelli, che darebbe dunque continuità alla società consortile che sta operando.
Tra i lavoratori però serpeggia la preoccupazione, a fronte appunto delle difficoltà della stessa Manelli, «ci chiediamo come possa continuare quando ha situazioni di stipendi non pagati e contratti rescissi», dicono. Del resto è questo un interrogativo che a livello pubblico ci si è iniziati a porre anche relativamente ad altre opere appaltate di recente, come ad esempio la nuova tranvia di Brescia. La stessa programmazione sulle opere bustocco-gallaratesi mostra le incertezze: «Oggi non ci sono neppure calendari lavori».

A distanza di tre anni dal via libera al progetto e al cantiere, in ogni caso, alcune opere sono state portate avanti, ci sono strade di cantiere, si vede la base del tracciato, sono stati abbattuti gli alberi. Di certo, però, non si vede ancora il grosso e al “nodo” dell’intersezione con il Sempione, la 336 e la via Quintino Sella di Busto si è ben lontani dal vedere il complesso di viadotti e sottopassi previsti.
E se a inizio 2025 si annunciavano già le possibili deviazioni della viabilità esistente, per ora queste si vedono all’orizzonte. Quanto allo svincolo Dogana, in molti hanno chiesto aggiornamenti sul cantiere, che invece ha un rilevante impatto sulla viabilità a livello locale.
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