Dungeons & Dragons: il Manuale dei Mostri chiude il nuovo trittico

Ottobre 24, 2025 - 19:30
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Dungeons & Dragons: il Manuale dei Mostri chiude il nuovo trittico

Il nuovo Manuale dei Mostri 2024 di Dungeons & Dragons, spesso indicato dai fan come la versione 5.5, ha generato un acceso dibattito già prima della sua uscita ufficiale. Le aspettative erano alte, soprattutto dopo anni di discussioni sulla direzione che Wizards of the Coast avrebbe voluto dare al gioco. L’edizione inglese è stata distribuita a febbraio 2024, mentre la versione italiana è arrivata solo a partire da settembre, causando un po’ di frustrazione tra i giocatori e giocatrici locali più impazienti. Tuttavia, una volta sfogliato il manuale, si percepisce immediatamente che non si tratta di un cambio radicale o di una rivoluzione nella linea editoriale, ma piuttosto di un corposo e doveroso aggiornamento del bestiario più famoso dei giochi di ruolo, pensato per consolidare e ampliare ciò che già esisteva piuttosto che stravolgerlo.

Con 500 mostri distribuiti su 384 pagine, questa edizione si conferma il manuale dei mostri più ricco mai pubblicato nella storia di D&D, superando di quasi sessanta pagine la quinta edizione del 2014. Ogni scheda è stata curata nei dettagli, con statistiche aggiornate e chiarimenti su abilità e comportamenti, pensati per facilitare il lavoro del Dungeon Master e migliorare l’esperienza di gioco complessiva. Le illustrazioni sono un altro elemento che colpisce subito: estremamente colorate e vivaci, a tratti quasi super-eroistiche, si distaccano dal tono più dark fantasy della terza edizione. Questa scelta stilistica può sorprendere e fare storcere il naso ad alcuni puristi, senza ombra di dubbio.

Fin dalle prime pagine, il manuale dimostra una grande attenzione alla praticità e alla leggibilità. Sono presenti sezioni introduttive che spiegano come leggere correttamente le schede dei mostri, come calcolare i punti esperienza e come integrare le creature nelle proprie campagne. Ciò dimostra che Wizards of the Coast ha posto l’accento sull’usabilità, rendendo più semplice per i DM, sia esperti che alle prime armi, reperire informazioni rapidamente durante una sessione di gioco. Non mancano inoltre approfondimenti e suggerimenti, elementi che aiutano a rendere le creature più vive e coerenti all’interno delle avventure.

Un corposo e doveroso aggiornamento del bestiario più famoso dei giochi di ruolo

Un altro punto forte è l’organizzazione interna del manuale: a partire dalla pagina 374, i mostri sono ordinati per Tipo, Grado di Sfida e Habitat, offrendo uno strumento immediato per trovare rapidamente ciò che serve in base al contesto della campagna o al livello dei personaggi. Questa disposizione, insieme alle schede chiare e concise, rende il manuale non solo un compendio di mostri, ma anche una vera e propria guida strategica per il DM. L’ampiezza del contenuto permette di coprire un’eccezionale varietà di creature: dalle più iconiche, come draghi e beholder (finalmente hanno ripreso il loro nome e non sono più OMNIVEDENTI) fino a nuove aggiunte e reinterpretazioni di classici, dando la possibilità di arricchire le campagne con sfide sempre diverse e stimolanti.

Dal punto di vista tecnico, il manuale mantiene uno standard elevato: il formato cartaceo è solido, le pagine hanno una buona grammatura e le illustrazioni a colori sono stampate con cura, rendendo la consultazione piacevole anche durante sessioni di gioco prolungate. La scelta di rendere le schede più leggibili, con grafica chiara e punti chiave evidenziati, dimostra come Wizards abbia voluto rispondere alle esigenze dei giocatori moderni, che spesso hanno bisogno di reperire informazioni in modo immediato, senza perdere tempo a decifrare layout troppo complessi.

Passiamo ora al cuore del manuale, ovvero i mostri stessi. Devo dire che, nel complesso, sembrano generalmente più potenti rispetto alle loro controparti della quinta edizione. Questo aggiornamento non sorprende se consideriamo che anche i personaggi della nuova edizione sono mediamente più robusti e versatili; i mostri, di conseguenza, rispondono a quel necessario bilanciamento del power creep. In alcuni casi, le differenze sono sottili e appena percettibili, come per creature comuni o di basso livello, mentre in altri casi i cambiamenti sono più marcati, soprattutto per le creature iconiche o di fascia alta.

Dagli scheletri ai maghi, dai draghi agli elementali, la sensazione generale è che quasi tutti gli avversari abbiano ricevuto un “upgrade” discreto ma coerente con le dinamiche di gioco contemporanee. Ai livelli più bassi, il confronto con i mostri della 5e mostra poche differenze, giusto un pizzico di sfida aggiuntiva che può rendere le prime avventure leggermente più stimolanti senza diventare frustranti. Man mano che si sale nel Grado di Sfida (GS), invece, il divario tra vecchio e nuovo si fa più evidente, e si nota come i mostri della 2024 richiedano più attenzione, pianificazione e strategia da parte dei giocatori.

Un altro punto forte è l’organizzazione interna del manuale

Particolarmente interessanti sono alcune delle aggiunte più letali e scenografiche, come il Signore delle Mummie, i Solar e il Cataclisma Elementale, che alzano sensibilmente l’asticella della difficoltà e introducono sfide più tattiche e narrative. Queste creature non sono solo più potenti, ma spesso offrono abilità e meccaniche uniche che possono cambiare radicalmente l’approccio a un incontro. Il risultato è un bestiario che riesce a soddisfare sia chi cerca la continuità con la 5e, sia chi desidera nuove sfide più impegnative, senza che la difficoltà sembri artificiosa o eccessiva.

Passiamo ora a un aspetto del manuale che probabilmente non piacerà ai puristi del fantasy classico: la scomparsa di alcune creature iconiche che da sempre popolano il folklore di Dungeons & Dragons, come orchi, nani e Drow. In questa nuova edizione, infatti, queste razze non hanno schede dedicate, ma vengono sostituite da versioni più generiche che il Dungeon Master deve “reskinnare” a seconda delle esigenze della propria campagna. Ad esempio, i Cultisti Immondi prendono il posto delle Matrone Drow, i Bruti sostituiscono gli orchi e i Cultisti Fanatici fanno da surrogato agli orchi Occhio di Gruumsh. Questi sono solo alcuni esempi, ma rendono chiaro come Wizards abbia scelto di adottare un approccio più neutrale, probabilmente per evitare polemiche legate a stereotipi fantasy o rappresentazioni considerate problematiche.

Personalmente, non sono del tutto d’accordo con questa scelta. Credo infatti che un bestiario completo dovrebbe includere le creature più celebri e riconoscibili del genere fantasy, senza relegarle a ruoli generici o “reskinnabili”. Gli orchi, i nani e i Drow non sono solo nomi: sono archetipi consolidati che aiutano giocatori e Dungeon Master a costruire subito un’immersione narrativa coerente, senza dover reinventare completamente ogni incontro.

La scomparsa di alcune creature iconiche non piacerà ai puristi

Detto ciò, si può anche comprendere la logica dietro questa decisione: Wizards ha cercato un equilibrio tra tradizione e inclusività, lasciando maggiore libertà al DM di modellare le creature secondo il contesto della propria campagna. In questo senso, pur non condividendo l’approccio, possiamo soprassedere e apprezzare che le nuove schede generiche offrano comunque strumenti flessibili e adattabili, anche se a scapito di una connessione immediata con il folklore classico di D&D.

La domanda finale è: conviene acquistarlo? Dipende dalle vostre esigenze. Se siete completamente privi di un Manuale dei Mostri, questa edizione 2024 rappresenta senza dubbio un ottimo investimento: è pienamente compatibile con la 5e e offre un’ampia varietà di creature e spunti che possono arricchire qualsiasi campagna. È anche ideale per chi intende continuare a seguire Dungeons & Dragons nei prossimi anni e vuole avere a disposizione le novità introdotte dalla nuova edizione.

Se invece possedete già il manuale della quinta edizione, con tanto di aggiunte come Mostri del Multiverso o simili, oppure se il vostro budget è ristretto, l’acquisto può essere rimandato. Pur introducendo nuove creature e aggiornamenti interessanti, il contenuto non rivoluziona completamente il bestiario e può essere integrato gradualmente nelle vostre avventure.

Il Manuale dei Mostri 2024 è un aggiornamento corposo e curato: illustrazioni moderne, schede più leggibili e una maggiore varietà di sfide lo rendono utile sia ai nuovi giocatori sia ai Dungeon Master esperti che cercano nuovi strumenti per le loro campagne. Non è imprescindibile per chi ha già una solida collezione, ma rimane un testo valido e versatile, capace di arricchire l’esperienza di gioco senza compromessi sulla qualità.


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