Emergenza carceri, La Russa si arrende e alza bandiera bianca

Ottobre 1, 2025 - 15:30
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Emergenza carceri, La Russa si arrende e alza bandiera bianca

Resa totale sulle carceri. Nei giorni in cui i suicidi dei detenuti dietro le sbarre arrivano a sessantadue, dalla politica giunge la conferma di uno stallo completo per provare ad affrontare l’emergenza sovraffollamento e autolesionismo. Infatti, venerdì scorso, il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine del suo intervento al Congresso dell’Unione Camere Penali, ha dichiarato che non si è trovato un accordo tra i partiti su un provvedimento deflattivo della popolazione detentiva: “Ho affidato alla vicepresidente Rossomando” il compito “di vagliare le possibilità, ma non è riuscita a trovare un’intesa per un testo comune”. A questo punto, ha aggiunto, “nella prossima Capigruppo dirò che ciascun gruppo rimane libero di assumere, se lo ritiene, iniziative. Il mio rimane un auspicio: è tuttora necessario – quindi non solo per il periodo estivo – che, nell’attesa che il governo possa completare i progetti che ha per rendere il sovraffollamento nelle carceri un qualcosa del passato, si faccia qualcosa nel presente”.

Non si è lasciata attendere la replica della dem Rossomando:Evidentemente le buone intenzioni del presidente La Russa sulle carceri si sono scontrate con l’indifferenza della maggioranza di centrodestra sul tema”. “Su richiesta del Presidente – ha spiegato – prima della pausa estiva ho istruito una proposta sulla detenzione domiciliare, già sperimentata durante il Covid, che potesse migliorare la condizione di sovraffollamento delle carceri italiane. Ho consegnato il testo al Presidente La Russa, ma da allora, inizio agosto, non c’è stato nessun avanzamento. Evidentemente, a differenza che dalle opposizioni, non è arrivata alcuna disponibilità alla discussione dalla maggioranza, nonostante la richiesta provenisse direttamente dal Presidente La Russa. Accade sempre così: il tema carcere torna alla ribalta durante l’estate ma poi l’attenzione si raffredda. Come si suol dire “Passato il santo, passata la festa”.

Ferma anche la task force annunciata dal Ministro Carlo Nordio a metà luglio. Costituita per favorire la definizione delle posizioni di 10.105 detenuti cosiddetti definitivi potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere, si sarebbe dovuta riunire con “cadenza settimanale” e trarre “le sue conclusioni entro settembre 2025”, recitava una nota di Via Arenula del 15 luglio. Quindi hanno tempo fino ad oggi. Da quanto appreso da fonti ministeriali, invece, ci sarebbe stata solo una riunione all’inizio della scorsa settimana durante la quale però si sarebbe discusso in via principale di modifiche al piano carceri messo su dal commissario straordinario Marco Doglio. E qualche magistrato di sorveglianza ammette chiaramente: “non esiste alcuna task force”, lasciando intendere che manchi la volontà del Governo di incidere realmente sulla situazione.

Tanto è vero che lo stesso Ministro Nordio è stato fortemente contestato quando sabato mattina si è video collegato sempre al congresso dell’Unione Camere Penali. “I suicidi in carcere sono un fardello di dolore e, purtroppo, anche negli altri Paese non è vada meglio, anzi peggio, ma questa non è una giustificazione o un’attenuante – ha detto il Guardasigilli – Ma secondo noi non c’è una relazione tra il sovraffollamento e il fenomeno dei suicidi, caso mai favorisce l’aggressività, quello che favorisce il suicidio è la solitudine, è la disperazione”. In quel momento dalla platea e dal loggione del teatro si è levato un corale “buuuuuuu”. L’ex magistrato ha poi aggiunto che poi che “il sovraffollamento non è dovuto ai nuovi reati” introdotti in questa legislatura dalla maggioranza e dal governo di destra.

“Ma dove vive il guardasigilli? Anzi, dove non si è mai recato il ministro? Certamente non ha visitato gli istituti penitenziari del nostro Paese. Se lo avesse fatto, non avrebbe pronunciato con così tanta leggerezza questo parole che sono frutto di una distanza siderale dalle reali condizioni di vita nelle nostre carceri e avrebbe usato maggiore cautela” ha replicato il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia