Cop30, l’appello dei Paesi più poveri: «I finanziamenti per l’adattamento vanno triplicati»

Novembre 19, 2025 - 17:30
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Cop30, l’appello dei Paesi più poveri: «I finanziamenti per l’adattamento vanno triplicati»

La questione di come aiutare i Paesi più poveri, o «least developed countries» (Ldc), a far fronte agli impatti della crisi è stata discussa in vari tavoli della Cop30 in corso a Belém. Secondo l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sull'Adaptation Gap, che esamina la differenza tra le misure adottate per far fronte al cambiamento climatico e quelle ancora necessarie, i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di una somma che si aggira tra i 310 i 365 miliardi di dollari all’anno per adattarsi al cambiamento climatico, ma attualmente ne ricevono solo meno di un decimo: 26 miliardi.

A Belém, i negoziatori dei governi mondiali stanno cercando di concordare 100 indicatori che potrebbero essere utilizzati da tutti, in teoria, per vedere cosa funziona e chi è più vulnerabile. Ma alla base di ogni ragionamento c’è la necessità di aumentare i finanziamenti messi a disposizione delle popolazioni più vulnerabili.

Un concetto ribadito con forza dai diretti interessati arrivati in questi giorni in Brasile. Il possibile accordo sull'adattamento per far fronte alla crisi climatica «si sta sciogliendo», hanno denunciato i rappresentanti dei 44 «least developed countries» in un punto stampa organizzato nei padiglioni della Cop30. Hanno presentato una serie di richieste, ma in cima alla lista c’è la necessità che i finanziamenti per l'adattamento vengano triplicati entro il 2030, fino ad arrivare poi almeno alla cifra di 120 miliardi di dollari. Una richiesta neanche esosa, se si pensa che l’Adaptation gap Onu ha indicato una cifra ben al di sopra dei 300 miliardi di dollari.

La negoziatrice del Sudan, Lina Yassin, ha detto: «I nostri Paesi contribuiscono a meno dell'1% delle emissioni globali, eppure siamo i più colpiti dagli impatti climatici». Paesi come Sudan o Senegal, è stato spiegato, «incontrano difficoltà, ma non ricostruiscono i villaggi allagati né ripristinano i raccolti distrutti».

La negoziatrice del Senegal, Aichetou Seck, ha detto: «Speriamo sinceramente che questa COP farà una vera differenza», ricordando che il rapporto sul divario nell'adattamento alla crisi climatica indica che le esigenze dei Paesi in via di sviluppo sono ora 12 volte superiori al livello attuale di sostegno internazionale.

Il negoziatore della Mauritania, Abderrahmane Sidi El Moctar ha detto: «Il dibattito - e i finanziamenti - sono rimasti molto più concentrati sulla mitigazione della crisi climatica, lasciando l'adattamento indietro. Anche se tutti gli obiettivi di mitigazione venissero raggiunti, arriverebbero troppo tardi per molte comunità che hanno bisogno di finanziamenti per l'adattamento ora, non tra anni».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia