Falcomatà (senza maggioranza) resiste, ma il Pd non molla: destino del Comune al bivio
In attesa di conoscere nei prossimi giorni il proprio destino, l’amministrazione Falcomatà sta già gustando il sapore, decisamente amaro, derivante dall’assenza della maggioranza per poter governare.
Dopo l’infuocato Consiglio Comunale che ha visto Pd e Rinascita Comune abbandonare l’Aula Battaglia dopo l’approvazione del primo punto, con l’amministrazione andata sotto nei successivi, la situazione dopo l’aut-aut lanciato dai 7 consiglieri comunali di maggioranza ‘ostili’ è rimasta immutata.
Giuseppe Marino e Giuseppe Sera ad esempio, in qualità di presidenti, non stanno convocando le rispettive commissioni, nella seduta di Commissione Bilancio tenutasi ieri invece (presieduta da Pino Cuzzocrea) gli stessi consiglieri di Pd e Rinascita Comune non hanno votato a favore della maggioranza, con i debiti fuori bilancio di conseguenza bocciati.
A proposito di Cuzzocrea, consigliere delegato all’illuminazione, secondo rumors in questi giorni avrebbe formalizzato al sindaco la volontà di rimanere ‘ai margini’ della maggioranza, anche in considerazione di una possibile candidatura con il centrodestra alle prossime elezioni comunali.
Tornando alle dinamiche che tengono in bilico il destino dell’amministrazione comunale, le successive 48 ore (ad ascoltare una buona parte degli esponenti di maggioranza) potrebbero essere quelle decisive per spostare gli equilibri in un senso o nell’altro.
Dalla fine del consiglio comunale (con le parole di Falcomatà, ‘mi viene da ridere a sentire parlare di rotture’, che avrebbero ulteriormente indispettito il Partito Democratico) è scesa una cappa di silenzio, ma in realtà qualcosa si è mosso.
Da registrare ad esempio i movimenti del gruppo Red (composto dal vice sindaco metropolitano Carmelo Versace, l’assessore comunale Filippo Burrone e il consigliere comunale Nino Castorina) che vuole mettere in pratica l’invito alla ‘mediazione’ suggerito dal sindaco Falcomatà in Consiglio comunale.
Mediazione facilmente traducibile in numeri: invece dell’azzeramento totale di Giunta chiesto da Pd e Rinascita Comune, un ‘rimpasto light’ di 2 o 3 caselle che possa fare da compromesso e consentire all’amministrazione comunale di approdare alla naturale scadenza elettorale.
Un compromesso che -secondo indiscrezioni- potrebbe anche teoricamente incontrare i favori del primo cittadino, ma certamente non quello di Pd e Rinascita Comune.
‘La nostra linea è stata chiaramente evidenziata in Consiglio Comunale con la lettura di un documento condiviso, e da quella posizione non arretriamo di un millimetro. O il sindaco Falcomatà azzera la Giunta e consente un dialogo politico tra tutte le forze di maggioranza, oppure per noi la legislatura è da considerarsi conclusa. Non c’è spazio per compromessi o trattative al ribasso’, il pensiero ribadito a microfoni spenti, anche nella giornata di oggi, da alcuni dei 7 consiglieri ostili.
In particolare, l’azionista di maggioranza dell’amministrazione Falcomatà (ovvero il Pd, partito al quale il sindaco si sente ‘geneticamente legato’) fa sapere che la dura linea espressa è pienamente condivisa a tutti i livelli. Dalla segreteria cittadina passando per il provinciale, proseguendo con il regionale sino ad arrivare ai vertici nazionali dem.
Una corazza protettiva che consente quindi di avere una piena ‘blindatura’ della posizione intransigente verso il sindaco Falcomatà. La volontà di Pd e Rinascita Comune -assicurano fonti di maggioranza- è quella di non attendere oltre le prossime 48 ore.
Se il sindaco Falcomatà continuerà con il ‘tiki taka’ che strategicamente consente di far scorrere le lancette del tempo avvicinandolo all’imminente decadenza effettiva (con Paolo Brunetti già pronto a traghettare il Comune fino alle elezioni) le due forze uscite dalla maggioranza passeranno dalle parole ai fatti, firmando le dimissioni contestuali dal Segretario Generale comunale.
A quel punto, per il definitivo scioglimento dell’amministrazione comunale e l’approdo dei Commissari in riva allo Stretto, mancherebbero (in aggiunta alle 7 firme dei consiglieri Pd e Rinascita Comune) altri 10 consiglieri comunali per arrivare al totale necessario di 17 firme per decretare i titoli di coda.
Da capire la posizione delle restanti forze di maggioranza (che potrebbero temporeggiare, rimanendo al fianco del ‘sindaconsigliere’ Falcomatà) mentre tutta l’attenzione si sposta ovviamente sui consiglieri di opposizione. Il centrodestra continua a ripetere di avere ‘la penna in mano’, ed aspettare soltanto un cenno da Pd e Rinascita Comune per presentarsi in segreteria e firmare le dimissioni.
Il destino dell’amministrazione Falcomatà, se davvero tutte le parti in causa manterranno quanto assicurato in questi giorni, sembra essere appeso…alla volontà dello stesso primo cittadino uscente: se non farà un passo indietro azzerando la Giunta, davanti sembra esserci solo il precipizio del commissariamento.
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