Ex Ilva, Bucci incontra i lavoratori a Cornigliano: “La fabbrica ha un futuro e non deve chiudere”

Genova. L’ex Ilva di Genova “non deve chiudere” perché “un futuro ce l’ha, questo è poco ma sicuro”. Lo ha detto il presidente ligure Marco Bucci che in tarda mattinata ha incontrato i lavoratori dell’acciaieria di Cornigliano protagonisti di uno sciopero e un blocco stradale a oltranza finché non verrà convocato un tavolo per discutere il futuro dello stabilimento.
Intanto la sindaca Salis ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, e per conoscenza alla prefetta di Genova, Cinzia Teresa Torraco, chiedendo con urgenza la convocazione di un tavolo sulla vertenza ex Ilva e sul futuro dello stabilimento di Cornigliano e dei suoi lavoratori, alla presenza delle organizzazioni sindacali.
“La situazione non va bene, non è accettabile, per cui stiamo tutti lavorando – ha detto Bucci prendendo la parola di fronte a sindacalisti e dipendenti dell’ex Ilva -. Il problema, come sapete, non è a Genova ma a Taranto, però noi siamo collegati, quindi o facciamo funzionare il collegamento oppure troviamo un altro collegamento, non c’è altra scelta. Se a Taranto non si vogliono fare certe cose, noi dobbiamo avere qualcuno che ci fa i coils o ce li facciamo noi”.
“Siamo assolutamente determinati a far sì che Genova vada avanti, perché dell’acciaio c’è bisogno e perché la latta che si fa qui da noi è veramente di alta qualità, quindi inutile andare all’estero quando c’è una fabbrica italiana che riesce a farla – ha aggiunto Bucci -. Non c’è gente in disaccordo con questo. Il problema è che, nel tentativo di fare la vendita totale, sono venute fuori queste richieste che per Genova non vanno bene. Il governo ha tutta l’intenzione di fare le cose che a noi servono”.
Bucci ai lavoratori: “Sono sicuro che tutta la città sia con voi”
“Noi da qui non ce ne andiamo”, hanno ribadito i lavoratori a Bucci. “Capisco la vostra protesta, penso che tutta la città sia vicina a voi, anzi ne sono sicuro – ha risposto il governatore -. Quindi non c’è un distacco tra la fabbrica e la città. E siamo molto vicini anche al Piemonte. Ci sono ovviamente anche contatti coi privati per acquisti di certo tipo, però non sono definiti, quindi non ne posso parlare”.
Secondo Bucci la strada di uno “spezzatino” per separare il destino di Genova da quello di Taranto oggi è più concreta: “Dobbiamo assolutamente lavorare anche in questi termini. Lo dico forse più adesso che non prima, perché adesso, vedendo le offerte che sono state fatte, è chiaro che diventa molto più appetibile per noi”.
Gli esponenti della Fiom – dal delegato Rsu Armando Palombo al segretario generale genovese Stefano Bonazzi fino allo storico sindacalista Franco Grondona – hanno riferito a Bucci l’esito dell’incontro di ieri che ha fatto saltare il tavolo col Governo: “Vogliono chiudere tutti gli impianti del Nord. Il rotolo nero che producono a Taranto lo vendono subito per fare un po’ di cassa e non verticalizzano più. In questo modo Genova e Novi non hanno futuro”.
“Adesso vediamo di cercare di avere una conferma da Roma che assolutamente non si parla di chiusura per il Nord. Questo è l’obiettivo. Questa fabbrica un futuro ce l’ha, questo è poco ma è sicuro, perché c’è bisogno di questo materiale e qualcuno verrà certamente a prendersela. Non nego che una delle spinte più grosse che abbiamo fatto è che se la prenda lo Stato. Adesso vediamo di dare una conferma che la fabbrica rimane aperta”, ha concluso Bucci.
Palombo: “Bene che ci abbia messo la faccia, protesta avanti a oltranza”
“Abbiamo apprezzato che ci abbia messo la faccia con lavoratori che sciopero e che staranno qua tutta la notte. E domani idem – ribadisce Palombo dopo il confronto -. Chi ci conosce sa che siamo abituati a queste cose e che andremo avanti a oltranza. A rischio non c’è la cassa integrazione, ma il futuro di mille famiglie”. Vi aspettate che arrivi anche la sindaca Salis? “Tutti quelli che vengono qui sono ben accetti”.
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