ASUS ROG Xbox Ally X: perché questa “non-console” sta conquistando il mercato

Novembre 19, 2025 - 18:00
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ASUS ROG Xbox Ally X: perché questa “non-console” sta conquistando il mercato

ASUS ROG Xbox Ally X (2025) è il fenomeno del momento nel settore delle handheld da gaming. Nonostante un prezzo che si aggira intorno ai 900€, ASUS ha dovuto immediatamente incrementare la produzione per far fronte a una domanda inaspettata. Certo, c'è anche la sorella minore ROG Xbox Ally, ben più economica ma anche ben meno prestante, ma è probabilmente il modello più potente a risultare più goloso per il pubblico di intenditori.

Ma com'è possibile un successo così rapido per un dispositivo di fascia alta che tra l'altro solleva un paradosso davvero peculiare? In tanti la definiscono un PC portatile più che una console, ma è a forma di console, utilizza una nuova interfaccia in stile console e, non da ultimo, porta il nome di una console: Xbox.

Ciò nonostante, l'obiettivo di questa macchina è chiaro: intercettare la crescente fascia di utenza che cerca la comodità di una console insieme alla libertà di un PC. Xbox Ally X è pensata per essere un dispositivo completo, ideale per chi ha poco tempo per giocare e anche per chi la vuole usare come dispositivo principale di gaming. Non è perfetta, non è rivoluzionaria, ma è la handheld Windows più matura attualmente disponibile sul mercato. Vediamo insieme pregi e difetti.

Uno degli aspetti più sorprendenti di Xbox Ally X è la sua capacità di sembrare immediata. A prima vista sembra una console: controlli pronti, impugnatura da controller Xbox, interfaccia da accensione diretta. Ma sotto la scocca c'è Windows 11 completo, con tutta la flessibilità e i limiti del caso.

La prima accensione attraverso un'interfaccia Xbox,  invece del classico setup di Windows, è un cambiamento notevole. ASUS e Microsoft hanno costruito un onboarding più simile a quello di una console moderna, ed è uno degli elementi che più convincono chi entra per la prima volta nel mondo delle handheld Windows.

Xbox Ally X rappresenta un'evoluzione significativa rispetto al modello precedente. Sebbene l'ergonomia fosse già buona, qui è stata ulteriormente studiata: l'impugnatura richiama i controller Xbox e il peso è ben bilanciato, rendendola piacevole da usare letteralmente per ore.

Nel cuore di questa potenza ibrida batte il nuovo processore AMD Z2 Extreme, la soluzione più potente attualmente disponibile per i dispositivi portatili di questo tipo. Tuttavia, da un punto di vista prestazionale, è importante mantenere le aspettative realistiche. Il passo in avanti rispetto al precedente Z1 Extreme c'è, ma non è clamoroso: si parla di un incremento medio di circa il 15% di FPS nei giochi più moderni, che si traduce in un guadagno effettivo di circa 8-10 fotogrammi al secondo.

Il vero punto debole di tutte le console portatili resta l'autonomia. ASUS ha cercato di rimediare dotando la Xbox Ally X di una batteria ad alta capacità da 80 Wh, già vista nella precedente Ally X. Nonostante ciò, l'hardware spreme molto il processore, e se si gioca in modalità Turbo (quindi spingendo l'hardware al massimo a 25W), l'autonomia si riduce drasticamente a un'ora e mezza scarsa.

Vale la pena ricordare che Xbox Ally X nasce dall'esperienza dei primi modelli. La primissima Ally aveva mostrato potenzialità ma anche limiti – autonomia ridotta, ergonomia migliorabile e un software ancora acerbo. Con la X, ASUS era intervenuta su alcuni di questi aspetti, dotandola ad esempio di una batteria decisamente più capiente. Con la Xbox Ally si è fatto un ulteriore passo in avanti, lavorando anche sull'interfaccia (fianco a fianco a Microsoft) e sull'ergonomia.

Una delle critiche più aspre rivolte alla ROG Xbox Ally X, data la fascia di prezzo premium, riguarda il display. Nonostante sia un buon pannello LCD full HD a 120 Hz, manca il display OLED.

Questa non è una critica da snob della tecnologia: un pannello OLED avrebbe non solo offerto neri assoluti e una migliore fedeltà cromatica (che qui non sono assenti, ma migliorabili), ma anche una maggiore efficienza energetica, contribuendo ad aumentare l'autonomia. Molti concorrenti hanno adottato l'OLED, e la sua assenza qui rappresenta un chiaro tentativo di riduzione dei costi che stride con il cartellino da 900€.

La presenza del marchio Xbox non è un caso, ma il risultato di una collaborazione con Microsoft che sta finalmente lavorando per ottimizzare Windows sui dispositivi mobili. Per l'utente finale, questo si traduce in una notevole semplificazione. All'accensione, non ci si trova di fronte al tedioso configuratore di Windows, ma a un'interfaccia in stile Xbox pensata appositamente per le handheld.

Ma il vero segreto, il Cavallo di Troia dell'operazione, è l'integrazione nativa e totale con il Game Pass. L'obiettivo di Microsoft è chiaro: non vendere più l'hardware, ma vendere l'abbonamento. Dispositivi come la Xbox Ally X sono veicoli perfetti in tal senso, offrendo un'interfaccia intuitiva e l'accesso immediato a una vasta libreria di giochi.

A questo si aggiunge la soluzione software proprietaria di ASUS, Armoury Crate SE, che si combina con l'interfaccia Xbox per raggruppare i giochi da tutte le fonti più disparate: Steam, GOG, Epic Games e, naturalmente, il Game Pass, tutto in un unico launcher.

Nonostante l'interfaccia sia fluida, la natura PC della Xbox Ally X non scompare del tutto. E qui si manifesta il paradosso: non è un'esperienza zero pensieri come una Nintendo Switch, una PS5 o una Steam Deck. L'avere Windows a bordo si traduce in tutti i suoi noti difetti: aggiornamenti continui, pop-up che spuntano fuori mentre si sta giocando (una situazione assurda che i designer di sistema dovrebbero evitare).

E soprattutto, ogni volta che si deve fare qualcosa che esula dall'aprire e giocare (come installare un'applicazione esterna o cambiare una configurazione avanzata), si viene catapultati nell'interfaccia desktop normale di Windows, con finestre e icone piccole, che rende la user experience terribile su un display da 7 pollici.

ROG Xbox Ally X e Steam Deck rappresentano due filosofie completamente diverse, ma ugualmente valide.

Da un lato, Steam Deck, con SteamOS basato su Linux, offre un'esperienza simil-console. È un ecosistema (quasi) chiuso e proprietario, con zero pop-up in stile Windows e un'ottimizzazione che la rende estremamente comoda, ma la sua libreria è confinata principalmente a Steam, a meno di non "smanettarci" sopra. Una delle forze della console di Steam è da ricercarsi anche nella community e nelle tante soluzioni software per renderla ancora più poliedrica, ma sono anche cose che all'utente in cerca di una console non interessano necessariamente.

Dall'altro lato, la ROG Xbox Ally X offre la libertà totale di un PC. Puoi installare giochi da qualsiasi fonte, rendendo il dispositivo più "malleabile". Ma questa libertà si paga con una minore comodità e con l'invasività dei difetti intrinseci di Windows. Oltre al fatto che per ogni gioco installato si dovrà per forza di cose mettere mano ai settaggi grafici per trovare il giusto compromesso.

È proprio qui che Steam Deck mostra il suo principale vantaggio: profili grafici ottimizzati gioco-per-gioco, zero popup, un sistema pensato nativamente per il form factor portatile. L'esperienza è realmente plug-and-play: installi un gioco, lo avvii e funziona. È una filosofia opposta rispetto all'approccio totalmente aperto dell'Ally X, che lascia all'utente più libertà, ma anche più responsabilità.

In conclusione, ROG Xbox Ally X è la macchina ideale per l'utente che cerca l'intuitività e la portabilità di una console, ma che non vuole rinunciare alla flessibilità e alla libreria sconfinata di un PC Windows, in particolare per chi è già investito nell'ecosistema Game Pass. Non è la console perfetta, ma è l'ibrido più maturo che il mercato potesse offrire al momento

Il sample per questo approfondimento è stato fornito da ASUS, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.

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