Ex Ilva, nessuna soluzione: la lotta prosegue. Giovedì possibile corteo in prefettura con tutti i metalmeccanici

Genova. Nulla di fatto per l’ex Ilva. Dopo una giornata di protesta dai risvolti clamorosi, col corteo dei lavoratori in autostrada e sul ponte San Giorgio, dalla Regione è arrivata una fumata grigia tendente al nero. Nessuna soluzione tampone per mantenere la produzione inalterata fino a febbraio. E quindi la mobilitazione va avanti: mercoledì verrà mantenuto il blocco stradale a Cornigliano, giovedì possibile sciopero generale dei metalmeccanici di Genova con marcia verso la prefettura e tensione destinata ad alzarsi.
È stato lo stesso presidente Bucci a spiegare la situazione dopo più di tre ore di colloquio a distanza con il commissario Quaranta e il capo di gabinetto del ministro Urso. Sul tavolo le 45mila tonnellate di acciaio necessarie per mantenere in funzione le linee di zincatura per almeno tre mesi. “Abbiamo fatto il calcolo di quanti soldi servono, c’è una cifra che oscilla intorno ai 15 milioni – ha detto il governatore al presidio -. Esiste un problema con la legge europea che non consente aiuti di Stato per le aziende commissariate. Bisogna risolvere il problema Noi continueremo a lavorare per risolverlo, ma non sarà una cosa facile come pensavo, perché la cifra è bassa ma sarebbe un’infrazione enorme della legge europea”.
Da Roma sono arrivate le stesse rassicurazioni della settimana scorsa, che però non convincono i sindacati: niente aumento della cassa integrazione, 70 persone in formazione a Genova, riavvio della zincatura a febbraio quando tornerà in funzione il secondo altoforno a Taranto. “In pratica ci tengono dentro a far niente”, ribattono i lavoratori. Bucci ha anche spiegato che chiederà che una parte dei 200 milioni destinati alla manutenzione straordinaria degli impianti possa arrivare a Genova.
“Cose che per noi sono incomprensibili: che questo flusso di rotoli abbia problemi di natura economica europea non ci convince. Noi la mobilitazione non la molliamo – promette Armando Palombo, Rsu Fiom Cgil – il presidio rimane qua, i mezzi rimangono sulla strada. Domani ci rigeneriamo un po’. Giovedì è in preparazione uno sciopero generale dei metalmeccanici di Genova e marceremo verso la prefettura, perché il Governo deve rendersi conto della gravità di quello che sta dicendo. La tensione si alza perché un lavoratore di 52 anni, questa la media dello stabilimento, non può sentirsi dire: ti fermo gli impianti e lo stipendio te lo pago lo stesso. Non ci facciamo prendere in giro“.
Ancora più chiaro Franco Grondona, veterano della Fiom e protagonista di molte lotte: “Siamo di fronte a un disegno che vuole la chiusura nei fatti. Quello che ci dicono sull’Unione Europea sono balle. Lo dico in italiano: se necessario ci andiamo a picchiare con le forze di polizia, noi non abbiamo paura. Così andiamo sulle pagine dei giornali e poi sono fatti del governo dire che picchia gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”.
Bucci ha poi invitato i lavoratori a “comportarsi bene, come avete fatto finora“, ma le parole dello storico sindacalista fanno capire che il livello dello scontro potrebbe salire ancora. Finora le interferenze con le forze dell’ordine sono state nulle, anche durante l’irruzione al casello di Genova Aeroporto, mentre al Colombo non è riuscita l’occupazione del terminal, presidiato per qualche minuto con la pala meccanica della fabbrica.
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