Investita da un camion in bicicletta, morta la 23enne Viola Mazzotti: “Non si può morire così”
Si chiamava Viola Mazzotti la 23enne uccisa in un incidente con un camion mentre era in bicicletta a Bologna. Non c’è stato niente da fare per la ragazza, neolaureata, nonostante i soccorritori del 118 sarebbero arrivati velocemente sul posto. Ancora in fase di ricostruzione, da parte della polizia locale, la dinamica dell’incidente che non ha lasciato scampo alla giovane. Denunciato per omicidio stradale l’autista alla guida del mezzo pesante. Destano preoccupazione tra istituzione e associazioni i dati in crescita dei ciclisti morti in incidenti. Prevista oggi alle 18:00 un presidio per ricordare la 23enne e sensibilizzare sul tema.
La vittima era originaria di Milano Marittima, in provincia di Ravenna, ma viveva a Bologna dove si era laureata un anno fa in Management e Marketing all’Università di Bologna e dove stava svolgendo un master in Marketing strategico alla Catòlica Lisbon School of Business and Economics e uno stage alla divisione marketing dell’azienda di abbigliamento WP. “Sono originaria di una città di mare. Sono cresciuta con la passione per il nuoto, l’escursionismo e l’arrampicata, che sono stati parte integrante del mio sviluppo personale”, scriveva di se.
La vicenda ha fatto il giro dei media nazionali e dei social, provocando indignazione e cordoglio. “Siamo profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Viola Mazzotti, giovane concittadina di soli 23 anni, rimasta vittima questa mattina in un incidente a Bologna”, le parole del sindaco di Cervia, Mattia Missiroli. “A nome dell’amministrazione comunale e di tutta la città, esprimo il più profondo cordoglio alla famiglia di Viola. Ci stringiamo al dolore dei genitori Cristian e Debora e dei suoi cari, ai quali manifestiamo la più sentita vicinanza in questo momento di immensa sofferenza”.
L’incidente si è verificato all’incrocio tra via dell’Arcoveggio e via De Giovanni poco prima delle 9:00 a Bologna. Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, la vittima sarebbe stata investita dal mezzo di una ditta che fa trasporti per i cantieri del tram. Percorreva via dell’Arcoveggio dal centro verso la periferia. La bicicletta viaggiava sulla pista ciclabile, posta sul marciapiede a destra della carreggiata. Sarebbe stata travolta quando aveva svoltato a destra all’incrocio con via De Giovanni.
Secondo Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, salgono a 207 i ciclisti morti in incidenti in Italia da inizio anno – un dato in crescita rispetto a quelli Istat del 2024, quando erano deceduti 185 ciclisti – 186 uomini e 21 donne. “Se nella civilissima e pluripremiata Bologna Città 30 si continua a morire mentre si cammina o si pedala, è evidente che ciò che si è fatto finora non basta” scrive l’associazione ‘Salva i ciclisti Bologna’, secondo la quale “queste morti non sono ‘incidenti’, perché sono perfettamente evitabili con una progettazione coraggiosa e al passo con le analoghe esperienze europee”. Le vittime over 65enni raggiungono quota 97 da inizio anno, quasi la metà del totale dei morti. Su 205 decessi, 20 sono stati provocati da pirati della strada, il 10% del totale. Lombardia con 45 vittime, poi Emilia-Romagna con 33 e Veneto con 26 le tre Regioni con più vittime.
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