L’illusione che la morte di Putin porterà alla pace perpetua

Dal 2022 circola nell’opinione pubblica un’illusione che, più o meno, suona così: Vladimir Putin è un pazzo, un pazzo totale. Un’illusione spesso accompagnata da un’altra: il presidente russo sarebbe malato, userebbe dei sosia e presto morirà di qualche forma di cancro. E, finalmente, tornerà la pace. Ma, appunto, di illusioni si tratta. Perché la verità è che noi vecchi e malandati europei, in fondo, speriamo che tutto questo non sia altro che una parentesi, un incubo temporaneo. Che, una volta passato Putin, l’Europa – e forse il pianeta, anzi l’umanità intera – tornerà a una sorta di pace perpetua.
C’è però un piccolo problema: la pace perpetua non è mai esistita. Non esisteva prima di Putin e con tutta probabilità non esisterà neanche dopo di lui. E siamo davvero sicuri poi che, tolto di mezzo Putin, in Russia arriverebbe al potere un pacifista? Avete mai ascoltato ciò che dicono opinionisti e politici russi? In diretta televisiva, praticamente ogni sera, i conduttori della tv di Stato discettano su come si potrebbe distruggere meglio l’Europa a colpi di bombe atomiche e di sottomarini nucleari. Questa è la realtà. A tratti, ascoltando la pubblica opinione russa, vien persino da pensare che Putin sembri un moderato rispetto agli altri.
La verità è che, con o senza Putin, le guerre nel mondo non finiranno. Neanche cento anni fa, ad esempio, Adolf Hitler si fece letteralmente saltare le tempie mentre la seconda guerra mondiale volgeva al termine e Berlino veniva liberata. Eppure eccoci ancora qui: con nuovi dittatori e con l’ombra di una nuova guerra mondiale all’orizzonte. Forse non bisogna solo sperare nella morte di qualche dittatore e qualche criminale. Forse bisogna sperare soprattutto in qualche cambiamento più profondo nella società e nelle economie delle umane cose.
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