Lo Jugale: l’olio bio calabrese arriva a Reggio Emilia
Mercoledì 11 giugno l’extravergine bio Jugale di Salvatore Carvelli sarà protagonista al Ca’ Nasta con Edoardo Raspelli e i vini della Tenuta Paltusa.
RASPELLI – La Calabria sbarca a Reggio Emilia con un grande olio: lo Jugale, l’extravergine bio di Salvatore Carvelli, al Ca' Nasta mercoledì 11 giugno
Mercoledì 11 giugno, l’olio extravergine biologico IGP di Salvatore Carvelli – lo Jugale – sarà protagonista a Reggio Emilia presso il ristorante Ca’ Nasta (via Lazare Nicolas Carnot 8), guidato dallo chef Maurizio Lùpica. A raccontarlo, a partire dalle ore 19, sarà lo stesso produttore, insieme al noto giornalista Edoardo Raspelli.
Salvatore Carvelli, classe 1975, ha lasciato vent’anni fa il suo paese d’origine, Mesoraca (5.700 abitanti, in provincia di Crotone, a metà strada tra il capoluogo e Catanzaro), per trasferirsi a Reggio Emilia, dove oggi dirige un’azienda di logistica con 12 dipendenti. Ma non ha mai dimenticato le sue radici: appena può, torna nella sua terra, dove coltiva gli ulivi di famiglia e cura personalmente la produzione del suo olio.
Lo Jugale è già noto ai buongustai emiliani: è stato infatti servito anche presso il rinomato ristorante Lago di Gruma di Campegine. Durante la serata al Ca’ Nasta, l’olio sarà al centro di degustazioni e abbinamenti gastronomici, accompagnato da momenti musicali e dalla selezione di vini della Tenuta Paltusa di Calangianus (Sassari).
Le radici di Jugale
L’Azienda Agricola Salvatore Carvelli affonda le sue radici nel cuore della Calabria rurale, a Mesoraca, dove sole, terra e ulivi tramandano storie di generazioni. Fu il nonno, anche lui di nome Salvatore Carvelli, soprannominato affettuosamente Jugale, a fondare la tradizione agricola di famiglia. Uomo semplice, profondamente legato alla natura, gettò le basi di quella che oggi è una realtà agricola d’eccellenza.
Con amore, rispetto e spirito di sacrificio, trasmise ai figli e ai nipoti la passione per l’agricoltura sostenibile. Oggi il nipote porta avanti il suo nome e ne onora la memoria con l’olio extravergine biologico Jugale IGP Calabria, simbolo di qualità, radici e territorio.
Si tratta di una produzione limitata: oltre all’olio sfuso per il consumo locale, vengono imbottigliate ogni anno solo 6.000–7.000 bottiglie da mezzo litro, destinate in gran parte alla ristorazione italiana di qualità.
Un’azienda a tutto tondo
L’azienda coltiva anche cereali – 30 ettari tra grano e orzo – e foraggi biologici, con 15 ettari di erba medica destinata all’allevamento di vacche da latte nel territorio. Inoltre, alleva 600 pecore di razza Sarda, che producono un eccellente Pecorino Crotonese.
In casa non mancano le specialità della tradizione: le classiche olive schiacciate e la saporitissima ‘nduja artigianale.
Filiera corta, premi e adozione degli ulivi
L’azienda promuove la filiera corta, offrendo prodotti a chilometro zero e attivando iniziative come l’adozione di una pianta di olivo. Il riconoscimento del lavoro di Carvelli è confermato da diversi premi nazionali e internazionali:
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Bicchiere di Bronzo – Milan International Olive Oil Award
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3° posto, categoria Fruttato Medio – Premio Nazionale Nino Luigi Iannotta 2025
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Vincitore 2024, categoria Aziende Olearie – Calabria Food Awards
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