Non c’è uno schema di assegnazione delle Birkin: Hermès respinge la causa antitrust

Settembre 19, 2025 - 13:00
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Non c’è uno schema di assegnazione delle Birkin: Hermès respinge la causa antitrust
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Hermès non viola le norme antitrust assegnando le sue famose Birkin ai clienti più facoltosi utilizzando un preciso schema di vendita. È quanto emerge dalla decisione di un giudice federale della California che ha respinto una class action con cui Hermès veniva accusata di aver condizionato illegalmente la vendita dell’ambito modello di borse, obbligando i clienti ad acquistare prima una gamma significativa di altri prodotti Hermès.

Hermès era stata citata in giudizio dai clienti californiani Tina Cavalleri e Mark Glinoga per “antitrust e pratiche commerciali sleali.” Com’è noto, la policy del brand non permette l’acquisto immediato di modelli iconici come Birkin e Kelly per i quali occorre essere messi in lista d’attesa. Secondo i ricorrenti, dunque, il brand utilizzava una strategia che imponeva ai clienti di acquistare altri prodotti del marchio, come accessori, abbigliamento e gioielli, prima di poter acquistare una Birkin. Come riportato da The Fashion Law, questa strategia comportava un costo nascosto per i consumatori, che non era immediatamente evidente nel prezzo di listino delle borse.

Come fa sapere l’agenzia stampa, il giudice federale James Donato ha però respinto le accuse, dichiarando che non sussistevano elementi di illegittimità nelle pratiche di Hermès. La corte ha affermato che non vi era alcuna prova sufficiente a supporto dell’idea che il marchio stesse cercando di restringere la concorrenza nel mercato delle borse di lusso. La corte ha anche messo in discussione la definizione del mercato, ritenendo che le prove presentate dai querelanti non fossero adeguate. Questo ha portato alla chiusura definitiva della causa, impedendo ulteriori azioni legali sulla questione.

La decisione rappresenta una vittoria significativa per Hermès, che continua a essere uno dei marchi più esclusivi e desiderati nel settore del lusso (la maison ha chiuso il primo semestre 2025 con ricavi pari a 8 miliardi di euro, segnando una crescita 7% a cambi correnti). Nonostante il riscontro positivo della corte, la vicenda ha alimentato il dibattito sulle pratiche di vendita e sulle modalità di accesso a prodotti esclusivi, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sulle dinamiche di mercato nel settore del lusso.

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Redazione Redazione Eventi e News