Scudo spaziale contro i detriti: nasce Space Armor, la corazza del futuro
L’umanità ha un nuovo alleato nella lotta contro i detriti spaziali. Si chiama Space Armor, ed è un materiale composito sviluppato dalla startup statunitense Atomic-6, con sede a Marietta, in Georgia. Pensato per proteggere sia satelliti che astronauti, promette di ridurre gli effetti devastanti dei micrometeoriti e dei frammenti orbitanti che viaggiano nello spazio a velocità superiori a 25.000 chilometri orari.
L’azienda ha presentato ufficialmente la tecnologia il 16 ottobre, spiegando che il nuovo materiale nasce da un processo proprietario di produzione fibra-resina, capace di combinare leggerezza e resistenza eccezionale. “I satelliti e gli astronauti sono costantemente minacciati da milioni di particelle non tracciabili in orbita”, ha dichiarato Trevor Smith, CEO di Atomic-6. “Abbiamo provato a realizzare una piastrella e i risultati dei test ci hanno sorpreso”.
Il paragone usato dagli ingegneri è quello di un sassolino che colpisce un parabrezza: anche una piccola particella può provocare gravi danni a un satellite, perforandone i serbatoi o distruggendo componenti sensibili. Ma nello spazio, un impatto simile può avvenire a velocità fino a 16.000 miglia orarie, con conseguenze ben più gravi. Per questo motivo, la ricerca di nuovi scudi leggeri ma resistenti è diventata una priorità assoluta nel settore aerospaziale.
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