Life is Strange è una meravigliosa lezione di vita

Ottobre 20, 2025 - 11:30
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Life is Strange è una meravigliosa lezione di vita

Life is StrangeLife is Strange è una saga di cui conoscevo l'esistenza ma che avevo totalmente ignorato per via del suo genere non tanto affine ai miei gusti videoludici. Complice soprattutto alcuni pareri positivi da parte di amici e conoscenti, oltre alla curiosità che stava prendendo il sopravvento, ho voluto mettere da parte qualsiasi repulsione sul genere. Il recupero della saga, iniziato soltanto di recente grazie all'Arcadia Bay Collection proposta qualche anno fa, mi ha dato modo d'intraprendere per la prima volta le vicende di Maxine Caulfield e Chloe Price, due ragazze adolescenti diverse di carattere ma strette da una profonda amicizia che va avanti fin dalla tenera età. Una volta finiti sia il primo Life is Strange sia Life is Strange: Before the Storm, ho subito realizzato di non essere pronto a un vuoto interiore sentito a piena potenza. Il coinvolgimento è stato così elevato che di quei titoli non volevo farne a meno. E neanche a dire appartenessero a un mio genere videoludico preferito. [ATTENZIONE! Dal prossimo paragrafo in poi ci saranno gli SPOILER per chi non ha ancora giocato Life is Strange. Vedete voi se procedere con la lettura, oppure fermarvi in caso vogliate giocarci nell'immediato futuro] [caption id="attachment_1106168" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Vi innamorerete del legame che stringe Chloe Price e Maxine Caulfield[/caption]

"Polarized", l'episodio conclusivo di Life is Strange

Esattamente il 20 ottobre di un decennio fa venne rilasciato il quinto - e ultimo - episodio di Life is Strange. Ovviamente il fulcro di queste righe appena sfornate dalla mia "penna virtuale" si concentra sul primo capitolo della fortunata saga ideata da Don't Nod, presa poi in mano da Deck Nine con Before the Storm (ne riparlerò in separata sede) fino all'ultimo Double Exposure del 2024 (recensito dal buon Enrico Andreuccetti su queste pagine). "Polarized" (Polarizzata in italiano) è un episodio dove tutti i nodi vengono al pettine. La morte di Rachel Amber, co-protagonista di Life is Strange: Before the Storm. La verità sulla Camera Oscura vista nel quarto episodio. Il coinvolgimento del professore di fotografia Mark Jefferson con la famiglia Prescott e i suoi omicidi. Un episodio ricco di rivelazioni e momenti intensi. Imprigionata su una sedia, Max è da sola nella Camera Oscura, o in compagnia di Victoria Chase anch'egli prigioniera (se quest'ultima ha creduto al nostro avvertimento durante la festa della Fine del mondo alla Blackwell). Qui vive una lunga sequela di eventi oltre il limite dell'ordinario, con Jefferson che si presta a un'inquietante sessione fotografica. [caption id="attachment_1106879" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Il plot twist riguardo Mark Jefferson alla fine dell'episodio 4 di Life is Strange è stato sconvolgente[/caption] Ogni convinzione della ragazza sul professore è stata distrutta in un attimo. Max vede in lui il ritratto della pazzia, di un uomo privo di scrupoli che ha saputo nascondere con arguzia le sue reali intenzioni agli occhi di tutti (forse non in quelli di David Madsen). Max non prova più niente di positivo nella figura di Jefferson. Per sistemare la situazione in suo favore, la ragazza prova a sfruttare i poteri della messa a fuoco su una vecchia foto lì presente. Anche se in un primo momento sembrava aver risolto, Max apprenderà poi del tornado che sta minacciando Arcadia Bay da una chiamata di Chloe. Sarà quindi costretta ad annullare le modifiche compiute ricorrendo nuovamente alla messa a fuoco. Tra uno sconvolgimento degli eventi e i viaggi astrali all'interno dei vari incubi, si arriva nel momento finale dell'episodio. Max è chiamata a prendere una decisione drastica ma importante, così da mettere una definitiva pietra tombale: salvare Chloe e lasciare che il tornado faccia il suo lavoro, oppure salvare Arcadia Bay e i suoi abitanti ma perdendo per sempre la sua migliore amica.

Life is Strange 10 anni dopo

Come detto in apertura, giocare per la prima volta al titolo di Don't Nod un decennio più tardi la sua uscita rappresenta un ritardo colossale sul calendario. Il bello è che, nonostante la sua età, il gioco è riuscito a trasmettermi una potenza espressiva così elevata da folgorare chirurgicamente il cuore. Neanche a dire abbia pesato malamente il suo comparto visivo ormai vetusto. Life is Strange ha fatto breccia nel cuore dei tanti che lo hanno vissuto nel 2015 o poco dopo. Ha fatto lo stesso con me nel 2025 e potrebbe farlo a chiunque nei giorni a venire. Un'avventura degna di essere vissuta, sia dai milioni di videogiocatori e videogiocatrici orfani di quest'opera, sia da chi non ha mai preso un pad in mano. Ma quali sono i fattori del gioco che mi hanno davvero lasciato il segno e che rendono Life is Strange un'esperienza immensa e indimenticabile?

L'eterogeneità dei personaggi

Tutti i personaggi di Life is Strange sono unici nel loro essere e nei loro comportamenti. Studenti e studentesse, insegnanti, spacciatori, poliziotti, ex-soldati di guerra, madri premurose. Ce ne sono di ogni genere, vestiti addosso con i loro grandi pregi e gli inquietanti scheletri nell'armadio. Maxine Caulfield è la classica ragazza semplice e timida ma con un grande senso di altruismo verso il prossimo e un forte amore per la fotografia. Chloe Price era un'eccellente studentessa fatta di buone maniere, mentre adesso è una ragazza ribelle afflitta dalla perdita di suo padre William e dal trasferimento di Max a Seattle, ai quali si aggiunge il misterioso smarrimento di Rachel Amber. Fra gli studenti della Blackwell ci sono "gli élite della scuola", appartenenti a un gruppo chiamato Vortex Club, dove su tutti capeggia Victoria Chase, ragazza chic all'ultima moda accompagnata dalle sue amiche Courtney Wagner e Taylor Christensen, un po' prepotente con chi non ritiene alla sua altezza, ma alle volte gentile e tanto insicura quando è messa alle strette. Nathan Prescott, uno dei figli della famiglia più ricca di Arcadia Bay, è parte di quell'élite. Migliore amico di Victoria, è il classico tipo egocentrico, narcisista, privo di empatia e incapace di gestire le critiche, viziato dalla sua famiglia (o meglio, da suo padre Sean) a causa della loro posizione privilegiata. Tuttavia, questi suoi lati negativi nascondono un dolore emotivo che da tempo si porta dentro. [caption id="attachment_1106171" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Sarà anche antipatica per via degli atteggiamenti. D'altro canto, Victoria Chase nasconde un lato più buono dentro di sé. Un gran bel personaggio in Life is Strange[/caption] Oltre agli eletti del Vortex Club c'è la parte esterna agli élite, dove figurano sostanzialmente gli studenti un po' geek, fuori moda o, in generale, quelli che preferirebbero stare lontani dalle persone con un grado di egocentrismo e prepotenza elevato. Warren Graham è un nerd per la scienza e un tipo scherzoso, ma appare spesso timido e insicuro con le ragazze, con cui lotta costantemente per esprimere i suoi sentimenti senza vergogna. Nonostante sia attratto da Max, viene però visto di buon'occhio da Brooke Scott, un'altra nerd della scienza dagli interessi simili a Warren, molto schietta e sarcastica e a cui piace giocare e leggere. E poi c'è Kate Marsh, personaggio di notevole importanza in Life is Strange. Amichevole, mite e timida, viene schernita spesso e volentieri dagli altri studenti (principalmente da Victoria) per via del suo background religioso e le sue opinioni conservatrici sul sesso e sulla religione. A causa dei continui atti di bullismo subiti, Kate cade in una profonda depressione quando scopre un video divenuto virale che la ritrae in un insolito comportamento sessuale, provocato dall'involontaria assunzione di droghe ad opera di Nathan durante una festa. Trascurata anche dagli insegnanti, tra cui Mark Jefferson, Kate si spinge al limite tentando il suicidio sui tetti dei dormitori della Blackwell. [caption id="attachment_1106172" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Kate Marsh è un altro personaggio di rilievo nella storia di Life is Strange. Preparatevi molto bene nel momento in cui dovete salvarla dal suicidio![/caption] Quanto concerne i personaggi più adulti di Life is Strange, anche qui troviamo un'eterogeneità di caratteri ben realizzati. Il prof. Mark Jefferson l'ho già trattato a grandi linee, un misto tra apparente premura e carisma iniziale e un reale atteggiamento metodico e sadico, disposto a tutto pur di raggiungere ciò che vuole. David Madsen, il patrigno di Chloe, è un ex-soldato spesso maleducato e aggressivo, ma anche un uomo di buon cuore a cui tiene davvero alla protezione degli studenti dell'accademia e della sua famiglia, anche se per lui è difficile gestire i suoi atteggiamenti bruschi per via del suo passato. È sposato con Joyce Price, madre di Chloe nonché una donna dal temperamento gentile e molto amorevole verso sua figlia. Frank Bowers, il solitario spacciatore in giro col camper, è di poche parole e apparentemente diffidente con chiunque, incline a comportamenti violenti e aggressivi quando è sotto l'influenza di droghe. Sa anche essere comprensivo e fedele nei confronti di coloro a cui tiene, comprese Max e Chloe in un secondo momento, alle quali augura buona fortuna nella ricerca di Rachel. E infine il preside Raymond Wells, un uomo in continua lotta nel trovare un equilibrio tra i finanziamenti forniti dai Prescott per l'Accademia Blackwell e la cura che ripone alla sua stessa scuola e agli studenti, la cui pressione derivata da ciò gli ha fatto insorgere un problema di alcolismo. [caption id="attachment_1107564" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Frank Bowers non è una persona a cui piace girare attorno alle cose[/caption]

Le tematiche sociali di ogni colore

Seguendo la storia e i personaggi in gioco, Life is Strange tocca e parla di tanti temi di natura sociale visibili tutt'ora nel mondo, alternando a momenti di genuina serenità. Dal bullismo alla dipendenza dalle droghe, dalla vita scolastica al superamento di un lutto passato, e così via. La storia di Kate Marsh è una delle più significative, il punto più alto dell'opera di Don't Nod: una storia delicatissima, a tratti anche cruda. Il bullismo è una brutta canaglia, che nei casi peggiori può addirittura spingere una vittima a compiere azioni indesiderate con conseguenze pesanti. Victoria e le sue amiche Courtney e Taylor prendono spesso di mira Kate, ma è Nathan che compie il passo più lungo della gamba provocando una ricaduta mentale alla ragazza. Max è l'unica che empatizza con Kate fin dall'inizio, aiutandola nelle sue difficoltà a patto di scegliere azioni che ne favoriscono il compito (esempio rispondere alla chiamata di Kate quando è con Chloe al diner di Joyce, oppure incentivarla a chiamare la polizia). Se posso dire, in realtà anche David cerca di sostenere la ragazza, solo lo fa nelle modalità sbagliate. E quando arriva il momento del tentato suicidio di Kate alla fine dell'episodio 2, Max compie uno sforzo sovrumano nel raggiungere la ragazza sui tetti dei dormitori della Blackwell, arrestando il tempo e provando a far desistere la ragazza senza affidarsi ai suoi poteri temporali (facendo quindi sentire meglio il peso delle nostre scelte compiute). In caso contrario, Kate si getterà nel cortile morendo all'impatto. Solo da allora, Victoria, Courtney, Taylor e chiunque abbia ignorato le richieste di aiuto di Kate piangono lacrime amare. Si sentono responsabili di ciò che è successo, indipendentemente da come va l'esito. Verrebbe da dire che capita sempre troppo tardi di redimersi dei peccati commessi. Ogni volta succede - o sta per succedere - una tragedia rimaniamo impotenti, bloccati in una gabbia mortale in cerca di una scappatoia verso la salvezza. In questo caso, il bullismo non fa sconti, non prova alcuna pietà. Imparare a rispettarci l'uno per l'altro, a prescindere da qualsiasi bandiera addosso, è una lezione che Life is Strange ti porge sul tavolo in maniera decisa. [caption id="attachment_1107709" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Il momento di Life is Strange in cui Kate desiste al suicidio e scende dal cornicione, abbracciando Max che ha dimostrato coraggio da vendere nel dialogo[/caption] Per non parlare della famiglia di Chloe, trafitta dall'incidente mortale di William. Joyce ha trovato la luce in fondo al tunnel in David. Chloe, invece, è l'esatto contrario, spesso in conflitto con l'ex-soldato a causa del suo comportamento nonostante quest'ultimo sia tutt'altro che arrogante (sbagliando però i modi, tengo a dire). La stessa Chloe che, oltre a sentire la mancanza di una solida armonia in famiglia, si trova davanti l'improvviso ritorno di Max a Arcadia Bay. Chloe è il ritratto di una figura che, nel momento di massima disperazione, aveva perso qualsiasi spalla su cui sfogarsi. Max non si è fatta viva per lei dopo il trasferimento a Seattle, cosa che ha condotto Chloe a una repentina trasformazione, diventando la ragazza ribelle vista in Life is Strange: Before the Storm. Grazie a quel titolo si apprendono meglio il suo totale cambiamento e il suo coinvolgimento con Rachel nella storia di Life is Strange. Superare un lutto non è sempre facile nel primo periodo, per quanto l'unica cosa da fare è andare avanti. Chloe si è vista perdere tutto in quell'istante, a parte sua madre Joyce che gli ha dato massimo appoggio. Ma Max era il suo centro di gravità permanente, l'amica d'infanzia con cui ha condiviso ogni cosa e che, d'un tratto, è sparita senza lasciare traccia, causandogli una ferita dentro il suo animo. Da un lato non potrei giustificare certi degli atteggiamenti di Chloe nei confronti di Max, ad esempio quando rispondiamo alla chiamata di Kate o nello scontro verbale con David nel salotto di casa quando decidiamo di prendere le difese dell'ex-soldato. Tuttavia, dall'altro trovo anche comprensibile che in quei casi faccia così per difendere lei stessa, internamente ancora risentita dei fatti passati. Life is Strange pone anche qui un'importante lezione. L'amicizia è come una pianta, va coltivata nel tempo con rispetto e dedizione affinché diventi solidamente e genuinamente bella. Ma se trascurata, oppure trattata in modo superficiale, quel legame si appassisce e rischia poi di morire. Tutto sta nella nostra volontà di saper dare importanza a chi, per noi, merita davvero. E per fortuna esistono le soluzioni alle eventuali ferite. [caption id="attachment_1106173" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange In Life is Strange il peso del lutto che si porta sulle spalle Chloe Price è grosso al pari di una montagna. Il trasferimento di Max nel momento sbagliato, in aggiunta all'arrivo di David in famiglia, ha provocato un profondo cambiamento in lei[/caption]

La metafora del tornado e l'effetto farfalla

Quello del tornado di Arcadia Bay potrei riassumerlo con un ragionamento di natura simbolica. Rappresenta il caos provocato dai continui viaggi temporali di Max che hanno inevitabilmente alterato il corso degli eventi. Riferendomi al finale dell'episodio "Polarized", per placare la furia distruttiva del fenomeno atmosferico, Max deve scegliere se chiudere la falla da dove tutto è cominciato (la morte di Chloe a inizio gioco), o lasciar scorrere il flusso dei "nuovi eventi" (Chloe tenuta in vita). La teoria del caos menzionata da Chloe in un punto della storia di Life is Strange, secondo cui ogni piccola variazione iniziale porta a risultati largamente diversi nel tempo (nota anche come "effetto farfalla"), riassume perfettamente il ragionamento da me esposto poc'anzi. Il potere di manipolare il tempo acquisito da Max dopo l'assassinio di Chloe ad opera di Nathan non è voluto. Come dice anche la ragazza, è stato forse il destino a donargli un simile "regalo", tramite il quale ha offerto a Chloe una seconda possibilità di vita evitando il colpo di pistola di Nathan nei bagni dell'Accademia Blackwell. Max si rende conto che ciò che ha fra le mani è un potere unico, gigantesco. Con un battito di ciglia può correggere gli "errori" delle sue azioni o di quelle altrui. Se va male una comunicazione può sempre riavvolgere e ricominciare da zero. Insomma, si può fare solo del bene, no? Se non fosse però che dall'altro lato della medaglia ci sono le consuete ripercussioni. [caption id="attachment_1107932" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange La parte finale di Life is Strange con Max e Chloe unite per la mano, di fronte al tornado. Salveresti Chloe oppure Arcadia Bay?[/caption] Come recita una frase ricorrente nel gioco e nell'intera saga: "quest'azione comporta delle conseguenze". A significare che qualsiasi nostra decisione presa in certi frangenti mostrerà il suo esito (o più esiti in sequenza) solo nel momento opportuno, positiva o negativa che sia è indifferente. Ed è proprio qui che Life is Strange ci tramanda una lezione potente. Non esiste una scelta giusta o una scelta sbagliata in senso assoluto. Tutto ciò è solo relativo, c'è sempre qualcuno che la pensa diversamente. E non importa neanche se si coglie l'attimo di un azione oppure no. Meglio non avere rimpianti scegliendo ciò che per noi va bene a prescindere da tutto. Ovviamente con buon senso. Life is Strange ti mette seriamente a dura prova. Ti colpisce con un pugno allo stomaco quando hai da scegliere cosa fare nelle fasi cruciali della storia. Manipolare il tempo non è la soluzione alla "correzione dei propri errori", poiché ogni scelta presa mostra le sue conseguenze in entrambi i percorsi, anche quando sembra sbagliata in un primo istante. Il famoso «Aaaah se potessi tornare indietro, avrei fatto quella cosa invece che l'altra, almeno sarebbe andato meglio». Life is Strange frantuma quella frase in mille pezzi dicendo: «Hai sbagliato? Non importa, puoi imparare da lì e ripartire anche se avessi commesso il peggior errore di sempre». [caption id="attachment_1107563" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange David Madsen in veste di addetto alla sicurezza dell'Accademia Blackwell in Life is Strange[/caption]

L'indimenticabile colonna sonora

Ultimo ma non meno importante è il comparto musicale dell'opera di Don't Nod. Un altro "protagonista" di questo mirabolante percorso, del quale gli autori hanno voluto attribuirgli una funzione aggiuntiva: è uno strumento scacciapensieri, terapeutico per l'anima e per gli umori girati alla rovescia. Nei primi minuti di Life is Strange, quando Max esce dall'aula di fotografia e si mette le cuffie ascoltando "To All of You" dei Syd Matters, l'impatto uditivo diventa già calzante e viene enfatizzata anche la semplice camminata verso il bagno. La ragazza ha bisogno di rifiatare, vuole alleggerire la testa dopo il sogno del tornado e l'aver interagito verbalmente con Victoria e Jefferson. Vuole isolarsi dal caos del mondo attorno a sé. Come anche "Piano Fire" dei Sparklehorse, messa da Chloe nella sua camera per allentare la troppa sdolcinatezza con Max scatenandosi a ballare sopra il suo letto. Oppure il tema dell'Accademia Blackwell composto da Jonathan Morali, a risaltare il cortile dell'istituto visto dagli studenti come un luogo di svago e di pausa dalle lezioni. Giusto per menzionare altri brani ci sono gli evocativi "Golden Our" e "Max & Chloe" sempre composti da Morali, "Mountains" dei Message to Bears, e il struggente "Obstacles" dei Syd Matters. Ogni traccia musicale di Life is Strange non è mai messa fuori posto, e a volte si comporta anche da "narratore" nelle scene più silenziose. [caption id="attachment_1106169" align="aligncenter" width="1200"]Life is Strange Mano nella mano, Max e Chloe camminano su un binario dei treni sole e lontano dai rumori cittadini[/caption]

Un gioco intenso che ti segna sulla pelle

Solo pochi giochi mi hanno realmente regalato qualcosa nel corso della mia esperienza da videogiocatore. La maggior parte dei The Legend of Zelda, la saga di Xenoblade Chronicles, Final Fantasy X, gli Ori di Moon Studios... ovviamente sono soltanto alcuni nomi. Ora anche questo titolo - insieme a Before the Storm - entra di diritto in lista. Life is Strange è un qualcosa di irrinunciabile per il mio bagaglio videoludico. Mi ha insegnato più di quanto pensassi, prendendomi perfino a pugni in faccia (simbolicamente, chiaro!). Tante argomentazioni sociali importanti messe sul vassoio e lacrime che non sono per nulla mancate. I brani inoltre hanno intensificato quelle emozioni, tanto da sentirli ovunque con le cuffie alle orecchie quando serve. Se posso avanzare un'altra opinione, Life is Strange lo considererei adatto anche come strumento di didattica nelle scuole. Gli spunti offerti dalle tematiche sociali proposte dalla storia sono molteplici e garantirebbero una discussione con gli studenti pressoché totale. In più, grazie al sistema di scelte nei dialoghi, l'interazione diretta con il gioco aumenterebbe ancor meglio il loro interesse, rendendo quell'ora di lezione piacevole e coinvolgente. Cos'altro dire in questa Bibbia scritta di cuore se non un grazie a Don't Nod per aver ideato un piccolo ma grande capolavoro dieci anni fa. Ora aspettiamo la nuova serie TV sotto le note di "To All of You", incrociando le dita nella speranza di assistere a un prodotto rispettoso e all'altezza dell'opera originale. E nel frattempo, cuffie alle orecchie, continuerò l'esplorazione della saga con True Colors, Double Exposure e il secondo capitolo. Il viaggio è appena cominciato.

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Redazione Redazione Eventi e News