Una nuova opzione clinica per le infezioni gravi da patogeni multiresistenti

Novembre 19, 2025 - 16:00
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Una nuova opzione clinica per le infezioni gravi da patogeni multiresistenti

Secondo l’OMS (Rapporto 2025), nel 2023 un’infezione batterica su sei è risultata resistente agli antibiotici, con un aumento del 40% delle resistenze dal 2018 e picchi nelle aree a risorse limitate. In Italia, si stimano oltre 12.000 decessi l’anno legati a infezioni resistenti e un uso ancora eccessivo e spesso inappropriato di antibiotici, che contribuisce alla diffusione dei superbatterii. Con l’arrivo di Eaztreonam/avibactam, che ha recentemente ricevuto la rimborsabilità da AIFA5, Pfizer conferma il proprio impegno nella lotta alla resistenza antimicrobica, offrendo una nuova opzione terapeutica contro i patogeni multiresistenti.

 

 

“In Italia oggi c’è una pandemia ‘silenziosa’, che miete ogni anno – secondo le stime – dalle 30 alle 40 mila vittime“, ammonisce Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Genova; Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali, Ospedale Policlinico San Martino di Genova; Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università di Genova.

Si tratta del fenomeno della antimicrobico-resistenza (AMR): i batteri, anche quelli responsabili delle più comuni infezioni, non rispondono più ai trattamenti antibiotici. Sono diventati resistenti ai farmaci.

“I dati di sorveglianza di medicina ospedaliera ci dicono che nelle strutture di ricovero fino a 12mila persone muoiono ogni anno a causa di un’infezione che non risponde più agli antibiotici, e a queste si aggiungono quyelle, di cui non abbiamo dati certi, dei soggetti ricoverati nelle RSA o a domicilio”, aggiunge Pierluigi Viale – Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, UO Malattie Infettive IRCCS Policlinico di S. Orsola – Bologna.

Dal più recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità emerge che tra il 2018 e il 2023, la resistenza antimicrobica è aumentata di oltre il 40%, con picchi nelle aree a risorse limitate, e si conferma, sempre secondo l’Oms, tra le 10 minacce più rilevanti per la Salute pubblica nel 2025.

“La sanità italiana, quella più progredita del mondo, accetta sfide molto difficili (per esempio rifare il trapianto di midollo a chi lo fallisce) e quindi è anche quella più colpita dal fenomeno AMR a livello globale”, prosegue Vitale: “I batteri hanno già nel loro corredo genetico i meccanismi di resistenza”.

L’antimicrobico-resistenza è una delle emergenze sanitarie più gravi e in crescita a livello globale: infezioni un tempo facilmente curabili diventano sempre più difficili da trattare, mentre la diffusione dei superbatteri aumenta in tutto il mondo.

Una situazione che minaccia di riportare la medicina indietro di decenni: interventi chirurgici, trapianti, terapie oncologiche — procedure oggi di routine — rischiano di tornare ad avere esiti incerti se gli antibiotici perdono efficacia.

“È anche una questione culturale”, sottolinea Bassetti, “bisogna insegnare ai medici come prescrivere gli antibiotici, lavorando a livello formativo”.

In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), che ogni anno richiama l’attenzione internazionale sull’uso corretto degli antibiotici e sull’importanza di preservarne l’efficacia, Pfizer annuncia la disponibilità in Italia aztreonam/avibactam, nuova combinazione antibiotica approvata e rimborsata da AIFA (Determina n. 1130/2025) per il trattamento delle infezioni gravi causate da Enterobacterales produttori di metallo-beta-lattamasi (MBL) o da Stenotrophomonas maltophilia.

La combinazione di aztreonam, antibiotico della classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di MBL, e avibactam, un inibitore di beta-lattamasi di nuova generazione che protegge aztreonam dall’attacco di altri enzimi, rappresenta una alternativa terapeutica mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte infezioni nosocomiali.

Grazie al suo meccanismo d’azione complementare, questa nuova combinazione offre un’opzione efficace per il trattamento di infezioni gravi, come polmoniti ospedaliere, infezioni intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario complicate, anche in pazienti con opzioni terapeutiche limitate, contribuendo a rispondere ad un bisogno clinico ancora insoddisfatto.

 

ANTIMICROBICO-RESISTENZA: UNA SFIDA CLINICA ED ECONOMICA

Le conseguenze della resistenza antimicrobica sono sempre più gravi e tangibili.

Quando i batteri smettono di rispondere ai farmaci, le infezioni diventano più difficili da trattare, i tempi di guarigione si allungano e cresce il rischio di complicanze, disabilità e mortalità.

A livello globale, si stima che 1,27 milioni di decessi ogni anno siano attribuibili a infezioni batteriche resistenti6. In Italia, la situazione è tra le più critiche in Europa: l’antibiotico-resistenza è responsabile di oltre 12.000 morti l’anno, e quasi un’infezione su sei risulta oggi resistente ai trattamenti disponibili.

«La resistenza antimicrobica è una sfida clinica e organizzativa – commenta Viale –. Oggi un’infezione su sei risulta resistente agli antibiotici di prima linea, una tendenza che l’OMS definisce una minaccia crescente per la salute mondiale. In particolar modo le infezioni causate da batteri Gram-negativi, responsabili spesso di casi clinici gravi e/o ad alta complessità gestionale. In Italia, nel 2023, sono stati segnalati quasi 4.000 casi di batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, con un incremento rilevato in quasi tutte le Regioni. È un segnale d’allarme che richiede strategie più mirate, diagnosi tempestive e un uso realmente appropriato degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle terapie disponibili».

“La gestione di alcune patologie gravi e di pazienti fragili può arrivare a costare fino a mezzo milione di euro a individuo: l’infezione che lo uccide, oltre alla perdita umana, ha di fatto mandato in fumo anche quella spesa”.

Di fronte a questi dati, la risposta non può che essere clinica, oltre che preventiva: servono strategie terapeutiche mirate e un uso più consapevole degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle cure disponibili.

«L’aumento delle infezioni gravi sta generando un effetto domino che riduce progressivamente l’efficacia delle terapie disponibili – sottolinea Bassetti – e ogni fallimento terapeutico accresce la pressione selettiva sui batteri, favorendo la diffusione di ceppi multiresistenti. Anche antibiotici considerati fino a poco tempo fa di ultima linea, come i carbapenemi, stanno perdendo forza, restringendo le opzioni di cura. È per questo che l’appropriatezza terapeutica diventa oggi un principio imprescindibile: scegliere il farmaco giusto, nel momento giusto e per il paziente giusto è la chiave per contenere la resistenza e garantire trattamenti efficaci nel tempo».

L’antimicrobico-resistenza rappresenta una sfida non solo clinica, ma anche economica per il Servizio Sanitario Nazionale. L’aumento del consumo di antibiotici, cresciuto del 5,4% nel 2023 secondo i dati AIFA, con un costo medio per dose definita giornaliera pari a 1,77 euro sono indicatori di una pressione crescente sulle risorse sanitarie.

Le infezioni resistenti comportano ricoveri più lunghi, cure più complesse e un impatto diretto sulla sostenibilità della spesa pubblica.

Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, nel gennaio 2025 è stato attivato in Italia il fondo “Reserve”, una misura innovativa che consente di garantire accesso pubblico e sostenibile agli antibiotici strategici contro i patogeni multiresistenti. Grazie a questo meccanismo, il nostro Paese si allinea alle migliori pratiche europee, sostenendo la disponibilità di nuove terapie come aztreonam/avibactam e rafforzando l’impegno nella lotta globale all’AMR.

«L’aumento costante delle infezioni resistenti, con tutto quello che esso porta con sé – precisa Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Direttore della U.O. di Malattie Infettive Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT)– impone un rinnovamento nelle strategie di trattamento. Negli ultimi decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di antibiotici, mentre i patogeni Gram-negativi hanno continuato a evolversi, riducendo progressivamente le opzioni di cura. La combinazione di aztreonam e avibactam nasce proprio per superare specifici meccanismi di resistenza che limitano l’efficacia delle terapie convenzionali. Gli studi clinici internazionali hanno confermato un profilo di efficacia e sicurezza favorevole nelle infezioni gravi e complicate. Il farmaco, inoltre, introduce la prima combinazione β-lattamico/inibitore della β-lattamasi attiva contro le metallo-β-lattamasi (MBL) e amplia le opzioni terapeutiche a disposizione dei clinici per affrontare le infezioni da batteri Gram-negativi multiresistenti produttori di MBL, un bisogno medico globale ancora insoddisfatto. L’obiettivo oggi è integrare l’innovazione in una visione di uso mirato e sostenibile, che unisca diagnosi precoce, antimicrobial stewardship e formazione continua. Solo così le nuove terapie potranno mantenere nel tempo il loro valore e contribuire concretamente a contrastare la resistenza antimicrobica».

 

L’IMPEGNO DI PFIZER CONTRO L’AMR

Da oltre 170 anni Pfizer è protagonista nella ricerca antinfettiva, con una storia fatta di innovazione, collaborazione e impegno costante nel contrasto alle malattie infettive. Oggi l’Azienda continua a essere in prima linea anche nella lotta contro l’antimicrobico-resistenza, una delle emergenze sanitarie più rilevanti a livello globale, e lo fa integrando ricerca scientifica, responsabilità sociale e prevenzione primaria.

L’arrivo di aztreonam/avibactam rappresenta un nuovo passo in questa direzione, offrendo una risposta concreta a un bisogno terapeutico ancora insoddisfatto.

«L’impegno di Pfizer nella lotta all’antimicrobico-resistenza – dichiara la dottoressa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia – è di lunga data e si fonda su una visione integrata della salute pubblica. Lo sviluppo della nuova associazione a base di aztreonam e avibactam conferma la volontà di continuare a investire in aree terapeutiche complesse, dove le opzioni di trattamento sono sempre più limitate. La ricerca di nuove opzioni terapeutiche resta fondamentale, ma deve procedere insieme a politiche di prevenzione e a un uso consapevole degli antibiotici. Rafforzare la diagnosi precoce, promuovere programmi di antimicrobial stewardship e sostenere la prevenzione primaria – a partire dalle vaccinazioni – significa agire prima che l’infezione si manifesti, proteggendo i pazienti e preservando l’efficacia delle terapie per le generazioni future. È questa la direzione che guida ogni giorno il nostro lavoro».

 

“DAI IL TUO NOME AL CAMBIAMENTO”: LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PFIZER

In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), in calendario dal 18 al 24 novembre, Pfizer lancia la campagna di sensibilizzazione “Dai il tuo nome al cambiamento”, che invita cittadini, medici e operatori sanitari a diventare protagonisti della lotta contro l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici.

L’iniziativa risponde anche a una crescente attenzione del pubblico verso l’AMR.

È un fatto che negli ultimi 12 mesi, in Italia, le conversazioni sui social network relative all’AMR siano aumentate del 64%, a conferma di un interesse in forte crescita verso una delle principali sfide sanitarie globali.

Diffusa su canali digitali, social media, farmacie e contesti ospedalieri, la campagna promuove una cultura di prevenzione, responsabilità e consapevolezza.

Attraverso contenuti educativi multimediali, testimonianze di esperti e iniziative territoriali di informazione e formazione, Pfizer intende rafforzare il ruolo della diagnosi precoce, dell’appropriatezza prescrittiva e delle vaccinazioni nella protezione dalla resistenza antimicrobica.

Un’iniziativa che parla al grande pubblico e alla comunità scientifica con un linguaggio semplice e diretto, per ricordare che ognuno può contribuire al cambiamento: perché l’efficacia degli antibiotici di oggi è la medicina di domani.

 

 

 

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