Violenza sulle donne, “La voce delle ferite”: storia e rinascita delle vittime
Le loro storie di rinascita dopo la violenza, la forza e il coraggio di guardare avanti: è “La voce delle ferite: giornata di testimonianza e rinascita delle vittime di violenza”, promossa dalla Fondazione Artemisia ETS, presieduta da Mariastella Giorlandino, che si è svolta nell’Aula Magna dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma, la conferenza “ L’evento ha rappresentato un momento di ascolto, confronto e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, ampliato da testimonianze dirette e interventi istituzionali, sanitari e artistici. Hanno partecipato numerose figure di rilievo del mondo istituzionale, sanitario e accademico, tra cui Roberta Angelilli, vicepresidente Regione Lazio; Simona Baldassarre, Assessore alle Pari Opportunità della Regione Lazio; Antonio Magi, Presidente Ordine dei Medici di Roma; Maurizio Pisapia, Generale di Brigata, Presidente della Commissione Medica Interforze; Marco Martino, Direttore del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato; vicequestore Giulia Martucci; ispettore Melania Verrucci; Gualtiero Tramonti, medico chirurgo specializzato in Medicina Estetica; Giuseppe Cricenti, Giudice della Corte di Cassazione; Fernanda Fraioli, Presidente di Sezione della Corte dei Conti di Torino; Giulia Marucut, referente del Centro Cosc Lazio. Accanto alle istituzioni, erano presenti molte personalità del mondo dello spettacolo da sempre impegnate nel sociale, tra cui Maria Grazia Cucinotta, presenza storica e sostegno costante alle iniziative della Fondazione Artemisia; Simona Izzo, Pino Insegno Laura Freddi, Tiziana Foschi, Roberto Ciufoli. La loro partecipazione ha rafforzato il messaggio dell’evento, dando voce, visibilità e sostegno alle vittime e ai percorsi di rinascita.
Le parole di Gessica Notaro
Profondamente toccante la testimonianza di Gessica Notaro, sopravvissuta a lesioni traumatiche e a violenze con agenti chimici, che ha raccontato il proprio percorso di dolore, cura e ricostruzione e di Daniela Bertoneri, madre di Michelle Causo, la diciassettenne uccisa da un coetaneo nel 2023. Il cuore dell’iniziativa è stato quello di riportare al centro la parola delle vittime, trasformando la loro sofferenza in un appello collettivo al cambiamento. “Abbiamo voluto fortemente questa giornata perché doveva essere una comunicazione chiara, forte, che giungesse realmente al cuore delle persone, affinché avvenga il cambiamento – ha affermato Giorlandino – Artemisia, con tante testimonianze profondamente sensibili, ha voluto mandare un messaggio preciso: dobbiamo intervenire subito. Abbiamo il dovere del monitoraggio, abbiamo la cura che spetta alle istituzioni e alle autorità giudiziarie, e poi abbiamo la prevenzione. Dobbiamo arrivare ai giovani velocemente”.
La vicequestore Giulia Martucci ha sottolineato l’importanza non solo di agire a tutela delle vittime, ma anche di lavorare sugli autori delle condotte violente, evidenziando come i comportamenti di controllo, umiliazione e denigrazione siano sempre più diffusi, anche attraverso un uso distorto dei social network. “Si può e si deve fare di più nella prevenzione – ha sottolineato Martucci – intervenendo non solo dalla parte delle vittime, ma anche su chi commette le condotte di violenza, soprattutto tra i giovani. Oggi la violenza passa anche attraverso strumenti digitali creati ad hoc per denigrare e controllare”. Durante la conferenza, la presidente Giorlandino ha illustrato un importante progetto operativo sviluppato con la Polizia di Stato: “Abbiamo realizzato un controllo con la Polizia di Stato che è stato inviato a livello nazionale. La Fondazione gestirà, attraverso il numero verde, gli interventi delle donne che chiedono aiuto. Le segnaleremo automaticamente alla Polizia di Stato. Lo abbiamo già fatto in passato, ma oggi vogliamo renderlo un sistema istituzionalizzato e immediato”. Questa nuova modalità rappresenta un rafforzamento concreto della rete di protezione, rendendo la risposta alle emergenze più rapida, coordinata e sicura.
Il presidio di salute
La Fondazione ha ricordato il proprio ruolo storico come presidio di salute, legalità e assistenza per le persone più fragili. Questo sostegno si declina in attività effettive, svolte dal proprio team di medici e chirurghi estetici, tra i quali il dott. Gualtiero Tramonti, che le ha illustrate nel dettaglio: Chirurgia ricostruttiva gratuita: per donne con lesioni traumatiche, ustioni, deturpazioni o esiti permanenti da violenza. Un servizio garantito da chirurghi plastici, specialisti e medici volontari; Numero verde nazionale 800 967 510, attivo 24/7 per il supporto psicologico, sanitario, legale e sociale; Screening sanitari gratuiti: oltre 30 iniziative all’anno, tra cui prevenzione oncologica, check-up cardiologici, screening dedicati ad anziani, bambini e adolescenti; Protocollo con Regione Lazio e Polizia di Stato: un modello di cooperazione avanzata per la tutela sanitaria e la prevenzione della violenza domestica. Per quanto riguarda i programmi nelle scuole: educazione sanitaria, prevenzione del mobbing, prevenzione delle MST, formazione ECM gratuita per docenti e operatori sanitari. “La voce delle ferite” è l’espressione di un impegno che la Fondazione Artemisia ETS rinnova ogni giorno, mettendo a disposizione professionalità, ascolto e cura. Sotto la guida dell’Arch. Mariastella Giorlandino, la Fondazione continuerà a essere una voce forte, autorevole e solidale a fianco delle donne che affrontano percorsi di dolore e di rinascita. Una voce che vuole arrivare lontano: nelle istituzioni, nelle famiglie, nelle scuole, nelle coscienze.
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