Anche Genova al centro di una nuova ricerca sulla SLA: 230.000 euro per un nuovo studio

Genova. La nuova stagione della ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica parla anche genovese. Tra i sei progetti finanziati da Fondazione AriSLA con un investimento complessivo di 830 mila euro, infatti, un ruolo di primo piano è affidato alle competenze dell’Università di Genova, coinvolta in uno degli studi considerati più promettenti per migliorare la diagnosi precoce della malattia.
Il finanziamento rientra nel Bando AriSLA 2025, rivolto ai migliori gruppi di ricerca italiani impegnati nello studio della SLA, una patologia neurodegenerativa che in Italia colpisce circa 6.000 persone e che, a oggi, non ha una cura risolutiva. L’obiettivo della Fondazione è sostenere progetti capaci di generare ricadute concrete sulla vita dei pazienti, come ribadito dalla presidente Lucia Monaco, che sottolinea come i nuovi studi puntino a “potenziare la collaborazione tra ricercatori di base e clinici per sviluppare conoscenze e terapie in ambiti cruciali”.
Genova protagonista nello studio dei biomarcatori
Nell’elenco dei progetti selezionati spicca “DORALS”, coordinato da Marta Fumagalli dell’Università degli Studi di Milano e che vede tra i partner la professoressa Tiziana Bonifacino dell’Università di Genova, impegnata nell’analisi di nuovi biomarcatori plasmatici.
Lo studio, finanziato con 230.000 euro per 36 mesi di durata, punta a verificare se specifiche vescicole extracellulari prodotte dagli oligodendrociti – cellule fondamentali per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale – possano essere utilizzate come indicatori precoci della malattia o per monitorarne l’evoluzione. Un contributo, quello del team genovese, che potrebbe rivelarsi decisivo nel rendere la diagnosi più rapida e precisa, uno dei bisogni più urgenti per i pazienti.
Una rete nazionale che passa anche da Genova
Complessivamente i sei progetti coinvolgono undici gruppi di ricerca distribuiti tra Bari, Brescia, Genova, Milano, Monza, Napoli, Roma e Torino. Le tematiche affrontate vanno dallo sviluppo di nuovi modelli preclinici allo studio dei meccanismi neurodegenerativi, fino alle terapie mirate per mutazioni specifiche dei geni TBK1 e TARDBP.
“Stiamo sostenendo studi su biomarcatori, modelli innovativi, approcci terapeutici di frontiera, fondamentali per accelerare il percorso verso cure mirate”, sottolinea la responsabile scientifica Anna Ambrosini.
Un impegno che continua
Con questo nuovo finanziamento AriSLA raggiunge 17,8 milioni di euro investiti nella ricerca in oltre quindici anni di attività, supportando 160 gruppi italiani e generando più di 400 pubblicazioni scientifiche.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




