Dalle immagini dei santi alle croci, la religione (soprattutto quella cattolica) continua ad affascinare e ispirare la moda. Come dimostra il nuovo look di Rosalía

Dicembre 3, 2025 - 03:31
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Dalle immagini dei santi alle croci, la religione (soprattutto quella cattolica) continua ad affascinare e ispirare la moda. Come dimostra il nuovo look di Rosalía

Lux, il nuovo album di Rosalía, è sicuramente tra le uscite che ricorderemo di questo 2025. Non solo per la grandiosità musicale – contiene 13 lingue e suggestive contaminazioni tra la musica classica e pop – ma soprattutto per la svolta estetica della cantante: Rosalía è entrata nella sua era mistica. E noi con lei.

La cantante spagnola Rosalìa annuncia il nuovo album Lux

L’estetica religiosa dell’album di Rosalía

La svolta musicale di Rosalía è stata accompagnata da una nuova immagine. L’album infatti è una sorta di percorso trascendentale per la cantante, martire di un cuore spezzato che cerca redenzione in un “intervento divino”, come canta in suo verso. Sulla copertina dell’album conferma l’ispirazione mistica e religiosa dell’album vestita di bianco con un velo sul capo, come una monaca dalla labbra dipinte d’oro.

Il video di Berghain, poi, ha esplicitato l’influenza dell’iconografia religiosa tra ex-voto di cuori, immagini sacre e gli ormai famosissimi sandali-rosario disegnati da Alexander McQueen nel 2003. Sempre in questa direzione va la scelta di tingersi i capelli in modo da simulare un’aureola bionda nella chioma corvina.

Il nuovo misticismo

L’album di Rosalía, tra l’altro, gode di una fortunata coincidenza temporale: nel 2025, anno giubilare, la Chiesa cattolica ha ricordato al mondo la grandiosità dei propri riti con un Conclave storico (non il film, ma c’è stato anche quello). Papa Leone ha ricordato il soft power della Chiesa di Roma nel mondo attraverso una serie di visite ufficiali, dai reali inglesi, Carlo e Camilla, fino alla top model Naomi Campbell.

Nonostante la secolarizzazione della società, sempre più laica e agnostica, la Chiesa cattolica continua a permeare l’immaginario estetico della moda e della cultura pop. Lo abbiamo visto lo scorso anno con il ritorno delle collane con la croce come feticcio di moda, poi con la sfilata di Louis Vuitton ad Avignone piena di riferimenti al Papato e al Medioevo.

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La collana “ex voto” di Dolce&Gabbana (Spotlight)

L’influenza della religione nella moda

La religione, in particolare quella cattolica, ha sempre ispirato la moda. Pensiamo alle croci di Lacroix, ancora così citate, o alla “fashion devotion” di Dolce&Gabbana, ricco di riferimenti al barocco, alle icone religiose e agli ex-voto. Il barocco ha ispirato anche una famosa collezione di Gianni Versace, che portò in passerella icone religiose ricamate su giacche di pelle.

Il rigore monastico ha ispirato anche Cristobal Balenciaga – che celebrava così le sue radici spagnole – e per altri versi Coco Chanel, che ricorderà per sempre le uniformi delle scuole religiose gestite dalle suore. Si è sempre mosso tra sacro e profano anche John Galliano, che in una celebre sfilata Dior Haute Couture mandò in passerella un papa con tanto di tiara e turibolo.

È soprattutto il contrasto tra la spiritualità e la carne, tra l’ascesi e il desiderio, a ispirare i designer. Anche in tempi non sospetti: le sorelle Fontana scandalizzarono Roma facendo indossare il Pretino, un vestito abbottonato che ricordava l’abito talare, alla sensualissima Ava Gardner.

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Christian Dior Haute Couture Fall/Winter 2000-01 (Photo by Victor VIRGILE/Gamma-Rapho via Getty Images)

Church-core, dalla moda alla cultura pop

La profonda influenza dell’iconografia religiosa e della liturgia nella moda è stata celebrata anche dal Met Gala del 2018: Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination. Da Zendaya vestita da Giovanna d’Arco a Lana Del Rey con il cuore trafitto come una martire, i look di quell’edizione sono rimasti nell’immaginario collettivo.

Lana Del Rey al Met Gala “Heavenly Bodies”. (Photo by Rabbani and Solimene Photography/Getty Images)

Perché non c’è niente di più pop – nel senso di popolare – della religione. A prescindere dal rapporto con la fede, la liturgia ecclesiastica Rosalía non è la prima popstar ad avere una svolta “mistica”. Pensiamo a Madonna (che già lo dichiarava nel nome) ai tempi di Like A Prayer. O alla persistente influenza del gotico nella letteratura e nel cinema. È stata più volte azzardata l’idea di un nuovo Medioevo, nella moda e nella società. A questo punto, forse ha ragione Rosalía quando canta che “l’unica cosa che ci può salvare è un intervento divino”.

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Redazione Redazione Eventi e News