Decarbonizzazione lontana in Italia, le emissioni dovute al traffico tornano a crescere


Il primo rapporto dell’Osservatorio Sunrise fotografa un sistema dei trasporti italiano in controtendenza rispetto agli obiettivi climatici: consumi di carburante in aumento, flotta sempre più pesante e decarbonizzazione in ritardo
Il sistema dei trasporti su strada in Italia sta vivendo un fenomeno definito dagli esperti di Sunrise – l’osservatorio sulla sostenibilità del trasporto su gomma, coordinato da Ennio Cascetta, all’interno del Centro nazionale per la mobilità sostenibile – come ricarbonizzazione.
Tra il 2019 e il 2024 il consumo complessivo di benzina e gasolio è cresciuto del 3,5%, con un corrispondente incremento delle emissioni di CO2 pari al 2,9%. Un dato che indica una netta inversione di tendenza rispetto agli obiettivi di riduzione previsti dal pacchetto europeo Fit for 55.
Lo evidenzia il primo rapporto dell’Osservatorio Sunrise (qui trovate le slide presentate) che offre una mappatura inedita del parco circolante nazionale e delle sue reali percorrenze.
Cinque anni di regressione energetica
Nel 2024 in Italia sono stati percorsi circa 520 miliardi di veicoli-chilometro, di cui l’80% attribuibili alle automobili, 56 miliardi ai furgoni e 30 miliardi ai mezzi pesanti.
Tuttavia, il parco effettivamente circolante risulta inferiore ai numeri ufficiali: circa 47 milioni di veicoli, contro i 54 milioni registrati al Pra. Ben il 12% delle automobili e il 32% dei motocicli risultano fermi o inutilizzati.
Un altro elemento di rilievo riguarda la composizione reale per classe Euro, che differisce dalle statistiche ufficiali: i veicoli più vecchi circolano poco e rappresentano solo il 10% dei chilometri percorsi annualmente, mentre le classi più recenti (Euro 5 ed Euro 6) dominano il traffico attivo.
Ciò comporta una revisione delle stime sulle emissioni di NOx e PM2.5, oggi probabilmente inferiori a quelle tradizionalmente attribuite al trasporto stradale.
Più peso, più emissioni
Il rapporto mette in evidenza un’altra tendenza strutturale: l’aumento della massa media dei veicoli. Il mercato automobilistico registra un rallentamento del rinnovo del parco, un incremento dei prezzi medi e una progressiva crescita del peso dei veicoli, trainata dalla popolarità dei Suv.
Nei veicoli a combustione interna il peso è direttamente proporzionale ai consumi e alle emissioni. Al contrario, nei veicoli elettrici l’impatto è mitigato dal recupero di energia in frenata, che consente di compensare parte dell’effetto.
Un Suv elettrico, osserva il rapporto, risulta comunque meno impattante di un Suv a benzina o diesel. Tuttavia, l’aumento generalizzato della massa dei veicoli compromette l’efficienza complessiva del sistema.
Scenari al 2030: obiettivi lontani dal Fit for 55
L’Osservatorio Sunrise delinea proiezioni al 2030 e 2035 basate su diversi scenari, da quelli più ottimistici a quelli di stagnazione. In nessun caso, tuttavia, l’Italia raggiungerebbe la riduzione del 43% delle emissioni di CO2 rispetto al 2005, obiettivo fissato dall’Unione europea.
Le stime più favorevoli indicano una riduzione del traffico del 6% e delle emissioni del 24%, mentre negli scenari peggiori si ipotizza un aumento dei flussi veicolari del 7% e una diminuzione delle emissioni limitata al 10%.
In tutti i casi, il trasporto merci – in particolare quello pesante – continua a rappresentare il comparto più critico, poiché le tecnologie alternative come elettrico e idrogeno restano marginali.
Biocarburanti, eco-driving e neutralità tecnologica
Pur delineando un quadro complesso, il rapporto individua leve di intervento praticabili nel breve periodo. Tra le più efficaci: l’espansione dei biocarburanti, la diffusione dell’eco-driving, l’ottimizzazione dei carichi per i veicoli commerciali e politiche mirate a contenere il fenomeno del gigantismo automobilistico.
Il rapporto, inoltre, sottolinea l’importanza di riconoscere la neutralità tecnologica e di valutare le emissioni sull’intero ciclo well-to-wheel, anziché sul solo utilizzo del veicolo.
In presenza di una strategia integrata e coerente, il sistema dei trasporti su strada potrebbe non solo recuperare il ritardo accumulato, ma superare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria urbana e la resilienza del sistema energetico nazionale.
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