Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto

A Caracas lo spettacolo “Heridas de Muerte” porta in scena una denuncia intensa sul femminicidio, unendo teatro, musica e testimonianze di forte impatto emotivo.

Novembre 24, 2025 - 10:13
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Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto
Gruppo di interpreti e organizzatori dello spettacolo Heridas de Muerte riuniti sul palco al termine della rappresentazione a Caracas.
Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto
Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto
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Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto
Caracas, “Heridas de Muerte” denuncia il femminicidio con uno spettacolo di grande impatto

“Heridas de Muerte” emoziona Caracas: lo spettacolo diretto da Orlando Arocha commuove il pubblico con il tutto esaurito

Un evento culturale di forte impatto alla Humboldt

Caracas – Sabato 22 novembre l’Associazione Culturale Humboldt ha ospitato la presentazione di “Heridas de Muerte”, spettacolo diretto da Orlando Arocha e ispirato ai testi di Ferite a Morte di Serena Dandini. Davanti a una platea al completo, la rappresentazione si è affermata non solo come successo di pubblico, ma come un gesto di restituzione simbolica e di impegno morale sul tema della violenza contro le donne.

Dal sorriso al silenzio: un viaggio emotivo necessario

L’impatto sul pubblico è stato immediato e progressivo. Le prime risate, scatenate dall’ironia tagliente delle protagoniste, hanno lasciato spazio a un silenzio denso e carico di incredulità. Non un silenzio pietoso, ma la reazione collettiva al confronto con una violenza normalizzata che lo spettacolo ha portato alla superficie con lucidità. Questo passaggio ha smantellato ogni possibilità di indifferenza, generando uno spazio di consapevolezza condivisa.

Ridare voce alle vittime: la dimensione simbolica dello spettacolo

La messa in scena non si è limitata a un adattamento teatrale. È diventata un luogo di ascolto dedicato alle vittime di femminicidio, rappresentate come persone reali, con la loro vita e la loro umanità, oltre le statistiche. Da un “paradiso” narrativo, queste voci hanno recuperato ironia, forza e ingenuità, rendendo visibile ciò che era stato cancellato dalla cronaca.

Narrazioni dirette e coraggiose

Le storie, raccontate in prima persona, hanno messo in luce le radici culturali e sociali della violenza. Lo spettacolo ha evitato semplificazioni e ha affrontato temi come il condizionamento sociale, le influenze religiose fondamentaliste e la mercificazione del corpo femminile. È emerso così il modello ricorrente della vittima che cerca di “non farlo arrabbiare”, rivelando un processo di normalizzazione dell’abuso che evolve dal disprezzo all’aggressione fisica.

Un cast e un impianto scenico di grande coesione

La regia ha riunito Marielena González, Marilyn Chirinos, Valentina Garrido e Gioia Arismendi, interpreti che hanno dato corpo e voce alle testimonianze. Le proiezioni di Luyo Castillo hanno trasformato la scena in un ambiente immersivo, mentre la musica dal vivo di Gian Piero Freites e Jesuán, insieme al coro composto da Bárbara Acevedo, Ana Celeste Mucci, Gabriela Villalobos, Ruby Martínez e Rose Ordóñez, ha creato un tessuto sonoro emotivo e coerente. I costumi di Antón Figuera e l’illuminazione di Ricardo Nortier hanno completato un allestimento artistico unitario.

Il momento corale finale: dalla denuncia alla catarsi

La conclusione è stata affidata alla voce di Deborah Emperatriz, che ha guidato un percorso musicale catartico con brani come Equivocada, Sobreviviré e Ella. Quest’ultimo, trasformato in un coro collettivo, ha unito cast e pubblico in un momento di solidarietà e consapevolezza condivisa.

Dalla scena alla società: la presenza di Tinta Violeta

Accanto allo spettacolo, l’organizzazione femminista Tinta Violeta, guidata da Daniella Inojosa, ha allestito uno spazio informativo che ha permesso ai partecipanti di conoscere le attività svolte dal 2012 a sostegno delle donne. Attraverso un lavoro costante di accompagnamento e consulenza, l’associazione ha contribuito a collegare la denuncia artistica a interventi concreti nella realtà quotidiana.

Un lavoro corale sostenuto da istituzioni italiane

L’evento è stato organizzato dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – Venezuela (CGIE), dalla Società Dante Alighieri di Maracay e dall’Istituto Italiano di Cultura di Caracas, in coproduzione con l’Associazione Culturale Humboldt. Con questa rappresentazione, “Heridas de Muerte” ha raggiunto pienamente il suo obiettivo: onorare la memoria delle vittime e lanciare un messaggio di speranza e coraggio a chi oggi vive situazioni di rischio, lasciando un’eco che va oltre il teatro e oltre il tempo della performance.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia