Il Parlamento approva la «valutazione di impatto generazionale» per ogni nuova legge. L’ASviS: «Traguardo storico»

Ottobre 30, 2025 - 19:30
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Il Parlamento approva la «valutazione di impatto generazionale» per ogni nuova legge. L’ASviS: «Traguardo storico»

«Le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale anche nell’interesse delle generazioni future». È quanto si legge all’articolo 4, comma 1, del disegno di legge approvato oggi in via definitiva in Parlamento che, tra le «misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie», prevede anche la «Valutazione di impatto generazionale».

L’ASviS sottolinea che siamo di fronte a un «traguardo storico» e a un «passo fondamentale» per attuare la Costituzione riformata nel 2022. «Con questo voto il nostro Paese fa un passo importante per legiferare meglio, mettendo il principio della sostenibilità al centro dei processi politici – ha dichiarato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS - Il testo approvato sancisce infatti che ‘le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale, anche nell’interesse delle generazioni future’ e obbliga i legislatori di oggi e di domani a considerare l’impatto sociale e ambientale delle nuove norme, prima della loro approvazione. Si attua così una delle proposte che l’ASviS aveva avanzato fin dal 2016 e quanto previsto dal nuovo articolo 9 della Costituzione, riformato nel 2022 sempre su proposta dall’Alleanza».

Il disegno di legge (Atto Camera n.2393 Governo), già approvato dal Senato il 9 maggio, con il voto odierno di Montecitorio diventa definitivo e rende la valutazione di impatto generazionale (Vig) un obbligo sistematico. In pratica, ogni nuova legge dovrà essere preventivamente valutata non solo rispetto alla sostenibilità finanziaria, ma anche guardando agli effetti sociali e ambientali che essa produrrà nel medio-lungo periodo, assicurando il rispetto dell’equità tra generazioni, comprese quelle esistenti.

La misura, sottolinea l’ASviS, rappresenta un’altra pietra miliare di un percorso che l’Alleanza porta avanti dal 2016, con una costante attività di sensibilizzazione presso le istituzioni. Dopo aver conseguito la storica riforma costituzionale del 2022, che ha introdotto all’articolo 9 «la tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni», con questa legge si trasforma un principio in obbligo per il Governo e il Parlamento, anche al fine di evitare possibili incostituzionalità delle nuove leggi.

«La Vig non deve però diventare un semplice adempimento burocratico – aggiunge Giovannini – e va svolta al meglio, anche per coinvolgere di più la società nell’attività legislativa. L’ASviS sta lavorando da mesi con i migliori esperti italiani per individuare le metodologie più appropriate per fare la valutazione, anche alla luce dell’analogo percorso che sta facendo la Commissione europea, in vista dell’elaborazione della prima Strategia di giustizia intergenerazionale attesa per il 2026».

La legge prevede che la Vig sia svolta nell’ambito dell’Air (Analisi di impatto della regolamentazione), già obbligatoria e che il Governo abbia sei mesi per adottare i decreti legislativi attuativi. Inoltre, viene istituito presso la Presidenza del Consiglio un Osservatorio per l’impatto generazionale delle leggi, con funzioni di monitoraggio, analisi, studio e proposta dei possibili strumenti per l’attuazione della legge. La legge prevede anche che l’Aair ricomprenda, tra i profili di indagine e valutazione, l’impatto di genere delle nuove norme.

«Da oggi il futuro entra davvero nel cuore delle decisioni politiche, orientando e condizionando le scelte della politica verso la sostenibilità, come previsto dall’Agenda 2030 – hanno commentato Pierluigi Stefanini e Marcella Mallen, presidenti dell’ASviS, che riunisce oltre 320 soggetti della società civile – Un vero e proprio cambio di passo, tanto più necessario in un momento in cui la condizione delle giovani generazioni appare indebolita sotto diversi punti di vista: dalle incerte prospettive pensionistiche al debito pubblico ereditato, dagli squilibri demografici alle attuali condizioni di ingresso e valorizzazione nel mondo del lavoro. Il messaggio forte che viene è quello di dare ascolto ai giovani, prestare più attenzione alle loro esigenze e alle loro aspirazioni, abilitarli a contribuire pienamente allo sviluppo del Paese. Istituzioni, imprese e società civile dovranno lavorare insieme per dare piena attuazione alla Vig e costruire politiche pubbliche all’altezza delle aspettative dei giovani e per assicurare il benessere delle future generazioni, come previsto anche dal Patto sul Futuro sottoscritto dall’Italia all’Onu un anno fa».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia