La meta della transizione energetica, nonostante tutto, non è lontana: il punto nel podcast di greenreport

È appena uscito il nuovo episodio del podcast realizzato da greenreport, una produzione Sicrea a cura del direttore responsabile Maurizio Izzo. Di seguito i principali temi affrontati: puoi ascoltare il podcast di greenreport direttamente qui https://www.greenreport.it/podcasts, come anche in tutte le principali piattaforme presenti online, da Spreaker a Spotify e le altre.
Qual è la meta? L’abbandono delle energie fossili ovviamente, un pallino per noi. La buona notizia viene dall’Agenzia internazionale dell’energia che ha pubblicato l’aggiornamento del suo rapporto: le rinnovabili continuano a correre e cresceranno ancora fino al 2030. Per l’Agenzia internazionale dell’energia hanno già permesso di ridurre le importazioni di carbone e gas naturale con un risparmio di 1,3 trilioni di dollari dal 2010.
«La crescita della capacità rinnovabile globale nei prossimi anni sarà dominata dal solare fotovoltaico – commentano all’Agenzia – ma anche eolico, idroelettrico, bioenergia e geotermia contribuiranno. Il solare fotovoltaico rappresenterà circa l’80% dell’aumento della capacità rinnovabile mondiale nei prossimi cinque anni».
Ma per il momento il vantaggio economico dello sviluppo delle rinnovabili in Italia si avverte poco nelle bollette. Luca Lo Schiavo esamina bene il problema sulle nostre pagine ricordando come il prezzo finale sia legato a un’asta in cui vengono offerte tutte le fonti con i loro prezzi; se anche quando le fonti rinnovabili sono disponibili vengono offerte a prezzi elevatissimi, restano fuori dal mercato, facendo spazio all’ancora più costoso gas fossile. Il meccanismo è un po' complesso ma, come sottolinea Luca Lo Schiavo merita la nostra attenzione e quella delle istituzioni.
Ma come è possibile che in Amazzonia si possano tagliare le foreste? La foresta non è pubblica, non appartiene allo Stato? Qui sta il nocciolo del problema, quello che si chiama conversione illegale della foresta, il vero male dell’Amazzonia. È la seconda parte del reportage di Mario Tozzi – la sua trilogia amazzonica per greenreport –, la parte forse più dolorosa perché racconta di come a partire dalla costruzione di una strada si possa dar vita alla distruzione del polmone verde della terra.
Di pale eoliche parliamo spesso e ancora toccherà farlo anche perché gli impianti realizzati sono veramente pochi rispetto alle potenzialità offerte dal territorio e alle necessità del paese. Ma le resistenze, abbiamo visto, sono forti. Legambiente ha pensato di fare una guida “Parchi del vento” selezionando 29 impianti: gli impianti eolici, dicono a Legambiente, non sono né ecomostri né impianti mostruosi come affermato da alcune amministrazioni locali. Con la guida turistica Parchi del vento viene spiegato a cittadini, turisti, curiosi ma anche imprese e amministrazioni perché un parco eolico, se ben integrato con il territorio, può essere un volano per attirare curiosità verso i territori in cui sono ospitati, valorizzando le attività esistenti.
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