L’autogol di Pam, sui social fioccano i commenti negativi: “Vediamo se passate il test del cliente scontento”
“Vediamo se passate il test del cliente scontento”. Questo è uno dei tanti commenti che si leggono sui social contro la catena di supermercati Pam, in seguito alla notizia del licenziamento di un dipendente che non avrebbe superato il test del finto cliente, messo in atto dagli ispettori in incognita, per verificare la capacità dei cassieri di sventare i furti. Non spetta a noi entrare nel merito della questione puramente giuslavorista, ma appare evidente che tutto questo non faccia bene all’immagine dell’azienda, soprattutto nell’era social, quando una notizia diventa virale in pochi minuti (“Poca favilla, gran fiamma seconda”, direbbe il Sommo Poeta).
Minare il rapporto tra dipendente e cliente non è una buona mossa. Avere un cassiere simpatico è quanto di meglio ci si può aspettare dopo una giornata stressante. Ma se chi abbiamo davanti diventa un controllore scontento di fare questa parte, tutto si trasforma in un bel pasticciaccio e probabilmente la soluzione è la fuga verso altri brand. Non ultimo, il sentimento di solidarietà che scatta verso il lavoratore ritenuto vittima dal cliente di un’azione ingiusta nei suoi riguardi. Di lì la scelta di scioperare dall’acquisto. Insomma, tutta la questione si è trasformata in un autogol per Pam, almeno dal punto di vista comunicativo. Oltre alle esigenze dei dipendenti, meglio prestare attenzione (anche) a quel cliente scontento…
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