Lo sguardo dell'Inps sugli stipendi dei privati: chi guadagna di più e chi meno?

Novembre 21, 2025 - 09:00
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Lo sguardo dell'Inps sugli stipendi dei privati: chi guadagna di più e chi meno?

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Nel panorama del lavoro privato italiano, si conferma un quadro profondamente disomogeneo: disponibili i dati dell’Osservatorio dell’Inps sugli stipendi dei dipendenti privati, ecco chi guadagna di più e chi meno.


Le retribuzioni cambiano radicalmente a seconda dell’ambito produttivo, delineando una geografia salariale in cui la distanza tra i comparti più forti e quelli più fragili appare ancora marcata. A mostrarlo è l’Osservatorio statistico Inps, che nel suo ultimo aggiornamento analizza oltre 17,7 milioni di dipendenti del settore privato non agricolo — esclusi colf e badanti — rilevando non solo quanto guadagnano in media i lavoratori, ma anche quante giornate risultano retribuite nell’arco dell’anno.

Il primo dato generale fotografa una retribuzione media annua pari a 24.486 euro, sostenuta dalle 247 giornate di lavoro effettivamente pagate. Tuttavia, questa cifra complessiva nasconde differenze molto profonde, che l’analisi per categoria economica rende immediatamente visibili.

Banche e assicurazioni in vetta: i più pagati d’Italia

In cima alla classifica delle retribuzioni si collocano, ancora una volta, i lavoratori del settore finanziario e assicurativo. Con una media di 56.429 euro lordi all’anno, questo comparto distacca nettamente tutti gli altri, superando di oltre 20 mila euro i secondi classificati. Le giornate retribuite sono 297, il valore più alto dell’intera tabella, sintomo di maggiore continuità di impiego e di minore stagionalità rispetto ad altri settori.

La solidità economica del comparto bancario e assicurativo continua dunque a riflettersi sugli stipendi, che crescono lievemente rispetto all’anno precedente (+0,1%). Sebbene l’incremento percentuale sia minimo, il divario con le attività meno remunerative resta abissale.

Subito dopo: energia, gas e comunicazioni

Al secondo posto delle retribuzioni si trovano i dipendenti delle aziende di fornitura di energia elettrica e gas, con una media annua di 50.015 euro. Anche questo comparto fa registrare un incremento notevole (+3,1%), combinato a un elevato numero di giornate pagate (296), segno di forte stabilità contrattuale.

Seguono le attività dell’informazione e della comunicazione, che pur non raggiungendo le cifre dei primi due settori mantengono un livello retributivo elevato: 35.227 euro annui in media. Qui però si osserva un leggero arretramento (-1,2%), unico segno negativo rilevato nei settori principali insieme all’istruzione privata.

Industria, commercio e costruzioni: la fascia intermedia

Una quota importante dell’occupazione privata italiana si concentra nella manifattura, che coinvolge oltre 4 milioni di persone. In questo caso, la retribuzione media annua è di 32.487 euro, con un timido aumento (+0,3%). Le giornate retribuite sono 277, sopra la media generale.

Un gradino più in basso troviamo il trasporto e magazzinaggio (27.199 euro), il commercio all’ingrosso e al dettaglio — compresa la riparazione di autoveicoli e motocicli — con 23.577 euro, e l’edilizia, che si ferma a 22.106 euro per i propri 1,3 milioni di addetti. Questi settori mostrano variazioni annue positive, dal +2,3% della logistica al +3% delle costruzioni, confermando una dinamica di crescita lenta ma costante.

Chi guadagna meno: ristorazione, servizi personali e attività artistiche

All’estremo opposto della scala retributiva si trovano i comparti caratterizzati da forte stagionalità, bassi salari e contratti spesso discontinui. È il caso dell’alloggio e della ristorazione, che contano oltre 2 milioni di dipendenti ma registrano la retribuzione media più bassa in assoluto: appena 11.233 euro lordi. Nonostante una crescita significativa (+5,2%), il settore resta il fanalino di coda della classifica, con solo 183 giornate retribuite in media durante l’anno, di gran lunga il valore più basso.

Anche le attività artistiche, sportive e di intrattenimento rimangono nella fascia bassa, con una media di 15.628 euro e 164 giornate pagate: un dato che testimonia una diffusione di contratti intermittenti o stagionali.

Le “altre attività di servizi” e i servizi domestici rivolti alle famiglie si attestano rispettivamente a 17.527 e 16.149 euro, con un lieve aumento per i primi e una flessione significativa (-2,5%) per i secondi.

Sanità privata, scuola e professioni tecniche: valori intermedi ma molto differenziati

Un segmento particolare è quello sanitario, che pur contandosi nel settore privato registra retribuzioni relativamente contenute (18.720 euro). I dipendenti delle strutture scolastiche private, inclusi i supplenti, si fermano a 16.451 euro, con una riduzione dello 0,8% rispetto al 2023.

Decisamente migliore la situazione per le professioni tecniche, scientifiche e professionali, che raggiungono i 28.855 euro annui (+4,7%), uno degli incrementi percentuali più elevati. Significativo anche il dato del noleggio, dei servizi alle imprese e delle agenzie di viaggio: 16.485 euro e 220 giornate pagate.

Un mercato del lavoro che cambia lentamente

Nel complesso, i numeri mostrano un settore privato che cresce del 2% rispetto al 2023, ma le differenze tra i vari comparti restano profonde. La forbice salariale tra i lavoratori meglio pagati — in finanza — e quelli degli ambiti meno retributivi — ristorazione e servizi alla persona — rimane molto ampia, con differenze che superano i 45 mila euro annui.

Un divario che non dipende solo dal livello salariale, ma anche dalla durata effettiva del lavoro: chi opera nei settori stabili lavora (e viene pagato) quasi tutto l’anno, mentre chi è impiegato nelle attività stagionali accumula molte meno giornate, spesso con contratti discontinui.

La fotografia dell’Inps, dunque, conferma una tendenza già nota: il mercato del lavoro italiano prosegue su un percorso di crescita lenta, ma la distanza tra i diversi segmenti rimane ampia, e la vera sfida per i prossimi anni sarà ridurre questa disuguaglianza strutturale.

La tabella dell’INPS

Qui di seguito la tabella (clicca sull’immagine per ingrandire).

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