Oltre 5,7 milioni di individui in povertà assoluta in Italia nel 2024. E 1,28 milioni sono minorenni

Ottobre 15, 2025 - 14:30
 0
Oltre 5,7 milioni di individui in povertà assoluta in Italia nel 2024. E 1,28 milioni sono minorenni

In Italia non diminuisce la percentuale di famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta e anzi cresce, seppur lievemente, quella di chi è in uno stato di povertà relativa. Lo certifica l’Istat nell’ultimo report dedicato al tema e aggiornato al 2024. Dai dati comunicati dall’Istituto emerge che sono oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta – pari all’8,4% delle famiglie residenti – per un totale di 5,7 milioni di individui, ovvero il 9,8% dei residenti. Entrambe le quote risultano stabili rispetto al 2023, quando erano pari rispettivamente a 8,4% e 9,7%.

L’incidenza di povertà relativa tra le famiglie, pari al 10,9%, risulta anch’essa sostanzialmente stabile rispetto al 2023 (era 10,6%), coinvolgendo oltre 2,8 milioni di famiglie. In lieve crescita è l’incidenza di povertà relativa tra gli individui, che sale al 14,9% (dal 14,5% del 2023), coinvolgendo oltre 8,7 milioni di individui.

Scorporando i dati in base ai parametri di cittadinanza, l’Istat comunica anche che l’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, sale al 35,2% nelle famiglie composte esclusivamente da stranieri, mentre scende al 6,2% per le famiglie composte solamente da italiani.

Esaminando invece il dato su base territoriale, il report evidenzia che l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 886mila famiglie, 10,5%), seguita dal Nord-ovest (595mila famiglie, 8,1%) e dal Nord-est (quasi 395mila famiglie, 7,6%), mentre il Centro conferma i valori più bassi (349mila famiglie, 6,5%). D’altra parte, sottolinea l’Istat sulla base delle sue indagini, tra le famiglie assolutamente povere, il 39,8% risiede nel Mezzogiorno (38,7% nel 2023) e il 44,5% al Nord (45% nel 2023); il restante 15,7% risiede nel Centro (16,2% nel 2023). La povertà assoluta è stabile anche a livello individuale con l’unica eccezione delle Isole dove si registra un significativo aumento, arrivando al 13,4% dall’11,9% del 2023.

Il focus sulla base delle fasce di età indica anche in questo caso una certa stabilità, ma anche un dato che deve far riflettere per quel che riguarda i soggetti più giovani della popolazione residente in Italia: la povertà assoluta fra i minori si attesta infatti al 13,8% e sono quasi 1,3 milioni i bambini e i ragazzi che vivono in questa condizione. Si tratta, sottolinea l’Istat, del valore più elevato della serie storica dal 2014. Percentuale a due cifre anche fra i giovani di 18-34 anni, a quota 11,7% (pari a circa 1 milione 153mila individui); per i 35-64enni si mantiene invariata al 9,5%, anch’esso valore massimo raggiunto dalla serie storica, e fra gli over 65 al 6,4% (oltre 918mila persone).

Tornando al focus su base territoriale, l’intensità della povertà assoluta, che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia mediamente al di sotto della linea di povertà (cioè «quanto poveri sono i poveri»), si conferma stabile a livello nazionale (18,4%), nel Nord (18,5%, con valori pari al 19,1% nel Nord-ovest e 17,6% nel Nord-est) e nel Centro (18,0%), mentre nel Mezzogiorno si segnala un incremento: le stime salgono al 18,5% dal 17,8% del 2023.

Nei Comuni piccoli (fino a 50mila abitanti) non periferici delle aree metropolitane l’incidenza di povertà assoluta è più elevata (8,9%); seguono i Comuni sopra i 50mila abitanti e i periferici delle aree metropolitane) (8,0%) e, infine, i Comuni centro di area metropolitana (7,8%). Tuttavia, nel Mezzogiorno e al Nord sono i Comuni centro di area metropolitana a registrare i valori più elevati (rispettivamente 12,5% e 8,2%), mentre al Centro l’incidenza più elevata è quella nei comuni più piccoli non periferici delle aree metropolitane (7,9%).

Un altro dato interessante riguarda la composizione dei nuclei familiari. L’incidenza di povertà assoluta si conferma infatti più alta tra le famiglie ampie: raggiunge il 21,2% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,2% tra quelle con quattro, per scendere all’8,6% tra le famiglie di tre componenti.

Tra le coppie con tre o più figli, quasi una su cinque è in povertà assoluta (19,4%) e anche per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari e/o sono presenti membri aggregati, l’incidenza è superiore alla media (15,7%); in povertà assoluta più di una famiglia su 10 tra quelle monogenitore (11,8%).

L’Istat segnala che l’incidenza di povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento: se quest’ultima ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore, l’incidenza è pari al 4,2%, è tre volte più elevata (12,8%) se ha al massimo la licenza di scuola media e aumenta ulteriormente, salendo al 14,4%, per le famiglie in cui la persona di riferimento ha conseguito al massimo la licenza di scuola elementare.

Tra le famiglie con persona di riferimento occupata, l’incidenza di povertà nel caso sia lavoratore dipendente è pari all’8,7%, salendo al 15,6% se si tratta di operaio e assimilato. Tra le famiglie con persona di riferimento lavoratore indipendente, i valori più elevati dell’incidenza si registrano per le famiglie di indipendenti che non sono imprenditori né liberi professionisti («altro indipendente» 7,4%). Infine, tra le famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro l’incidenza si conferma al 5,8%, mentre rimane su valori più elevati per le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (21,3%).

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia