Processo a Ciro Grillo e ai tre amici, condanne da 8 a sei anni per lo stupro di gruppo in Sardegna

Otto anni di reclusione per Ciro Grillo, oggi 25enne, figlio del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, e i suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria; sei anni e sei mesi per il quarto imputato, Francesco Corsiglia.
È questa la sentenza pronunciata nell’aula del tribunale di Tempio Pausania per i quattro giovani, condannati in primo grado per violenza sessuale di gruppo.
Una decisione che dunque chiude per il momento un caso che ha fatto scalpore e riempito le pagine di cronaca sin dall’estate del 2019. È il 17 luglio quando Ciro Grillo ospita nella sua villa di famiglia in Sardegna, a Porto Cervo, i suoi amici e due ragazze conosciute in un locale: secondo quanto denunciato dalla studentessa 19enne italo-norvegese Silvia (il nome di fantasia utilizzato per riferirsi alla presunta vittima dello stupro, ndr) e ricostruito dalla procura guidata da Gregorio Capasso, la ragazza sarebbe stata violentata a turno dai quattro amici. Nella stessa notte, secondo l’accusa, Grillo, Capitta e Lauria si erano poi filmati e fotografati mentre compivano atti sessuali vicino all’altra ragazza, che dormiva sul divano. Quest’ultima avrebbe scoperto questo abuso solo dopo l’avvio delle indagini per violenza sessuale ai danni della sua amica, quando gli investigatori hanno trovato le fotografie e il video sui cellulari sequestrati ai quattro amici.
L’inchiesta era iniziata dopo la denuncia di Silvia, depositata a Milano il 26 luglio del 2019, col processo iniziato solamente nel marzo del 2022. I quattro ragazzi si sono sempre dichiarati innocenti e non erano presenti nell’ultima udienza in cui è stata letta la sentenza: assente anche Silvia e l’amica.
Per Grillo, Capitta, Lauria e Corsiglia la Procura aveva invocato una pena a 9 anni di reclusione: gli avvocati difensori avevano chiesto invece l’assoluzione dei loro assistiti, sostenendo nel corso del processo che i rapporti sessuali fossero stati consensuali. I legali hanno già fatto sapere che ricorreranno in Appello dopo che saranno state depositate le motivazioni della sentenza.
“Piangeva così tanto che non è riuscita a dire nient’altro che una parola: grazie. L’avrà ripetuta cento volte”, è stato il commento a caldo, dopo l’uscita dal tribunale, della legale di Silvia, la parlamentare della Lega Giulia Bongiorno. Solo serata, quando la tensione è scesa, Silvia è riuscita a commentare la sentenza affidando le sue parole all’avvocato: “Questa grande sofferenza ora ha un senso”. E pensando alle tante donne vittime di violenza ha aggiunto: “Credo che questo mio dolore possa dare coraggio anche ad altre donne”.
Tutt’altro umore invece a casa Grillo, col comico e co-fondatore del Movimento 5 Stelle che aveva già fatto discutere per un video dai toni concitati pubblicato nel 2021 in cui difendeva a spada tratta il figlio Ciro, salvo poi chiudersi nel silenzio assoluto sul caso. “Loro credono e hanno sempre creduto nell’innocenza di Ciro”, sono le parole di una fonte vicina a Beppe Grillo e alla moglie Parvin.
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