Serie A: il big match della 7ma giornata è Roma-Inter


Dopo la sosta per le nazionali, questo weekend torna la Serie A, con un big match che promette di infiammare i 70.000 spettatori presenti allo Stadio Olimpico e milioni di telespettatori da casa: Roma-Inter, vale a dire Gasperini contro Chivu.
La rivalità tra le due squadre si è accesa a metà della prima decade degli anni 2000, quando, dopo Calciopoli, nerazzurri e giallorossi si sono trovati a contendersi campionati e Coppe Italia in stagioni entusiasmanti e combattute.
In campionato ha sempre avuto la meglio l’Inter che, nell’anno domini 2010, sotto la guida di Mourinho, ha beffato la Roma su due fronti, proprio al fotofinish. Pochi ricordano, infatti, che due dei tre titoli vinti in quello storico Triplete l’Inter li ha ottenuti “ai danni della Roma”, al termine di un testa a testa serrato e avvincente: in campionato lo scudetto arrivò all’ultima giornata, dopo che la Roma era riuscita a superare l’Inter a poche giornate dal termine per poi “suicidarsi” in casa con la Sampdoria, mentre in Coppa Italia la finale dell’Olimpico fu vinta per 1-0 dall’Inter e passò alla storia per il famoso “calcio di Totti a Balotelli”.
La stagione 2009/10 rappresentò la sublimazione di quella rivalità: seguirono stagioni negative per entrambe le squadre, con passaggi di proprietà e la perdita dell’identità che la famiglia Sensi da una parte e quella Moratti dall’altra erano riuscite a dare alle proprie creature.
L’Inter è riuscita a uscire dal limbo della mediocrità dopo la Roma, che ha avuto un sussulto sotto la gestione Pallotta, guidata prima da Garcia e poi da Spalletti: una squadra bella (e fortissima) che però ha ballato poco, finendo per perdere sempre in campionato lo scontro a distanza contro la rinata Juventus.
Mentre la Roma di Pallotta veleggiava nelle zone alte della classifica, contendendo il tricolore alla Juve, l’Inter di Thohir attraversava un periodo di profonda crisi e sembrava impensabile che potesse tornare, a stretto giro, ad altissimi livelli.
La rivalità di pochi anni prima sembrava svanita, e fu emblematico l’Inter-Roma 0-3 della stagione 2013/14, con i giallorossi che umiliarono i nerazzurri a casa loro grazie alla doppietta di Totti e a un gol di Florenzi.
Quel senso di dominio giallorosso si rivisse, come in un déjà-vu, tre anni dopo, sempre a San Siro, quando fu Nainggolan a farne due a domicilio ai nerazzurri, rubando la scena e lasciando l’Inter alle corde, sconfitta nettamente per 3-1.
La fine dell’era Pallotta in casa Roma e l’inizio dell’era Zhang in casa Inter hanno segnato un punto di svolta per le rispettive società: mentre la Roma perdeva terreno, l’Inter cominciava a mettere le basi per la rinascita che avrebbe portato, nel giro di pochi anni, a una ritrovata competitività e al ritorno alla vittoria.
La stagione della svolta arriva nel 2019/20, a distanza di dieci anni dalla stagione del Triplete: nell’estate del 2019 Petrachi, nuovo ds giallorosso, provò a portare il suo amico Antonio Conte sulla panchina della Roma per rilanciare le ambizioni del club, ma il tecnico rifiutò e scelse la panchina dell’Inter, che portò alla vittoria in campionato la stagione successiva.
Ancora una volta, a distanza di dieci anni, fu dunque l’Inter ad avere la meglio, e quella scelta pose le basi per la ristrutturazione tecnica — nata da una precedente ristrutturazione societaria — dei nerazzurri, mentre la Roma si trovò a navigare per anni nel limbo della mediocrità.
La direzione societaria dei Friedkin è stata caratterizzata, sin da subito, da tante (a volte anche buone) idee ma estremamente confuse, e la squadra non è andata mai oltre il quinto posto in classifica, mentre l’Inter è rimasta costantemente in lotta per il titolo, rivincendo lo scudetto con Simone Inzaghi e giocando due finali di Champions League, entrambe perse.
I lampi nel buio giallorossi ci sono stati in Europa, con la vittoria in Conference League e la finale in Europa League, sotto la guida proprio di quel José Mourinho che, nel 2010, aveva tolto alla Roma due sogni (e soprattutto due “tituli” – cit.) nel giro di un mese. José toglie, José dà… Il Vate di Setúbal è anche questo.
Torniamo al presente: domani allo Stadio Olimpico, per la prima volta dopo tanti anni, si giocherà un vero e proprio scontro diretto d’alta classifica e, per la prima volta dopo anni, la Roma arriverà al match guardando dall’alto verso il basso i nerazzurri, forte del primo posto — a pari punti con il Napoli — consolidato prima della sosta.
Su SMIT trovate un’analisi tattica approfondita del match, a cura del nostro Match Analyst Pietro Dell’Anna, che ha “giocato d’anticipo” la sfida dell’Olimpico, analizzando (statistiche alla mano) i punti di forza e le criticità di entrambe le squadre.
Vi anticipo che sarà una sfida tra la miglior difesa e il miglior attacco della Serie A. Il resto vi invito caldamente ad andarvelo a leggere nell’approfondimento di Pietro, che troverete in inglese (come tutti i contenuti su SMIT) ma che potrete facilmente tradurre in italiano utilizzando l’apposita funzione del vostro browser.
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