Sovraffollamento, La Russa ci riprova: a Natale fuori chi è vicino a fine pena ma è sempre stata la destra a opporsi
Come già fatto in estate, quando le carceri strapiene erano anche arroventate, il presidente del Senato Ignazio La Russa torna a sollecitare un provvedimento di clemenza contro il sovraffollamento. L’occasione è la presentazione, promossa da Nessuno tocchi Caino, del libro “L’emergenza negata, il collasso delle carceri italiane”, scritto dall’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno e Fabio Falbo, entrambi detenuti a Rebibbia. I due autori sono comparsi in video con un messaggio veicolato dai loro avatar, realizzati con l’AI, proiettati su un maxi-schermo come se fossero collegati dal vivo.
Nel suo intervento La Russa ha auspicato che per Natale ci sia un decreto che consenta “a chi ha scontato la maggior parte della pena, di finire di scontarla dentro di sé o in un altro luogo”. “In nessun caso – ha aggiunto – la pena può ledere la dignità della persona. La prima occasione in cui viene lesa è quando si sconta la pena in una condizione di sovraffollamento. Su questo mi sento di continuare a fare una battaglia”, ha affermato il presidente del Senato. Il suo precedente appello si era infranto contro il muro alzato dal suo stesso schieramento politico: non era infatti stato possibile trovare un accordo su un testo tra le forze parlamentari proprio per l’opposizione della destra a qualsiasi misura “svuotacarceri”.
A ricordarlo la vicepresidente dem di Palazzo Madama, Anna Rossomando, anche lei presente alla presentazione del libro di Alemanno e Falbo: “Registro che il presidente La Russa non è venuto meno all’impegno già dichiarato sulla grave situazione delle carceri. Ma è evidente che il problema, come già conclamato questa estate, è la maggioranza di centrodestra che nemmeno su un terreno di condivisione dei principi fondamentali dei diritti umani e costituzionali, riesce a trovare un punto di sintesi. Il Pd e il centrosinistra sono pronti da questa estate con soluzioni già attuabili. Ora, considerato che a Ferragosto il centrodestra non ha voluto cogliere questa opportunità, Natale potrebbe essere la volta buona”, ha dichiarato nel suo intervento.
Alla presentazione del libro anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, secondo il quale una pena carceraria che superi “la soglia della dignità della persona”, “perde la sua liceità e quindi perde la sua legalità costituzionale”. “Se non abbiamo la consapevolezza della necessità di perimetrare l’intervento del diritto penale nella società – ha continuato – periodicamente ci troveremo di fronte al sovraffollamento e alla necessità di intervenire con provvedimenti di grazia e indulto, che spettano alla politica. Non abbiamo mai affrontato il tema di quanto il diritto penale debba esserci in una società moderna per contrastare la devianza; viaggiamo in quello che papa Francesco aveva chiamato populismo penale. Proseguiamo con l’idea che l’insicurezza della società possa essere combattuta con l’aumento dei reati, come se fosse la panacea per risolvere i problemi della società”.
L’esito “è l’aumento del numero dei reati perché la legge penale è a costo 0, tanto che non sappiamo neanche quanti reati ci siano nel nostro ordinamento”. “Dovremmo porre una riflessione – ha detto ancora il vicepresidente del Csm – sulla primazia del diritto di libertà in una moderna liberal democrazia, e ridisegnare un diritto penale dei tempi moderni, avendo cura dei beni da proteggere nei tempi moderni, che non possono essere quelli degli anni Trenta, consentendo un ventaglio di fattispecie penali che non siano sovrabbondanti e libere dall’inflazione penale populistica”.
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