Sua Santità Papa Leone XIV e l’Antisemitismo

Novembre 20, 2025 - 01:30
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Sua Santità Papa Leone XIV e l’Antisemitismo

Davanti ai leader delle religioni riuniti in Vaticano il 29 ottobre 2025, nel sessantesimo anniversario della dichiarazione Nostra Aetate, Sua Santità Papa Leone XIV lo ha detto con chiarezza e coraggio: «La Chiesa, memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell’antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque». E ha aggiunto: Con «Tutti i miei predecessori hanno condannato l’antisemitismo con parole chiare. E così anch’io confermo che la Chiesa non tollera l’antisemitismo e lo combatte, a motivo del Vangelo stesso».

Perché Papa Leone ha affrontato questo argomento spinoso in questa occasione specifica e proprio in quel momento? È forse perché tutte le persone ragionevoli notano la rinascita dell’antisemitismo, sia nei Paesi occidentali sia persino tra alcuni uomini di Chiesa e di altre religioni che strumentalizzano gli eventi in corso in Terra Santa e a Gaza per alimentare sentimenti di odio e ostilità contro i figli dell’Antico Testamento? Oppure perché molti confondono la natura politica di ciò che accade con l’aspetto puramente religioso? O perché molti non riescono a separare lo Stato di Israele dal popolo ebraico? O perché molti, bramosi di popolarità e populismo, cavalcano l’onda senza cognizione o consapevolezza della realtà dei fatti, o con disprezzo per il proprio valore e stature, o senza valutare le proprie dichiarazioni e posizioni, aggiungendo così benzina sul fuoco invece di spegnerlo?

L’antisemitismo è qualsiasi forma di odio, pregiudizio o discriminazione diretta contro gli ebrei in quanto gruppo religioso o etnico. Il termine stesso è nato in Europa alla fine del XIX secolo (intorno al 1879) per descrivere l’ostilità organizzata verso gli ebrei, mentre le radici del concetto risalgono all’antichità e al cristianesimo primitivo, a causa di accuse religiose (come la crocifissione del Signore Cristo). Si è poi evoluto nel Medioevo in massacri ed espulsioni (come la loro cacciata dall’Inghilterra nel 1290 o il massacro di Fes nel 1033). L’antisemitismo ha raggiunto il suo apice nel XX secolo con il nazismo, quando quasi 6 milioni di ebrei furono uccisi e bruciati dal 1933 al 1945 nell’Olocausto. Oggi, secondo le definizioni dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, l’antisemitismo include forme moderne come la discriminazione e l’incitamento. L’antisemitismo è una forma pericolosa di razzismo ed è combattuto a livello globale attraverso leggi e campagne. È indubbio che gli ultimi anni abbiano visto un forte aumento, soprattutto a causa del conflitto israelo- palestinese, di Internet e di crisi globali come il COVID-19.

Dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre contro Israele e la violenta risposta israeliana, l’antisemitismo è aumentato del 2000% in alcuni Paesi europei (come Francia e Germania). In Germania, nel 2024 sono stati registrati 8.627 incidenti (un aumento del 77% rispetto al 2023), con una media di 24 al giorno –la maggior parte sono manifestazioni anti- Israele che si trasformano in odio anti- ebraico (l’89% è legato al conflitto). Ci sono stati attacchi con coltelli al monumento dell’Olocausto e sono stati sventati piani per attaccare l’ambasciata israeliana a Berlino (febbraio 2025). Il rapporto ADL (2025) negli Stati Uniti indica oltre 10.000 incidenti, inclusi aggressioni nei campus universitari (come la Columbia nel 2024, dove alcune proteste sono state considerate «antisemite» a causa di slogan come «Dal fiume al mare»). A livello globale, un sondaggio del Times (2025) su 58.000 persone in oltre 100 Paesi mostra il livello storico più alto, con il 40% dei britannici che nutre opinioni ostili.

Il «nuovo» antisemitismo si manifesta nel rifiuto del diritto degli ebrei a vivere in pace e sicurezza e nella rinascita di teorie cospirative sulla «dominazione ebraica» come un odio nascosto proveniente dalla Sinistra. Piattaforme come X e TikTok hanno visto un aumento del 400% dei post ostili dal 2023, secondo il rapporto UE 2025. In Medio Oriente e nel mondo arabo, si verifica spesso un collegamento automatico tra il popolo ebraico e il conflitto in corso tra Israele e i Palestinesi.

La pericolosità dell’antisemitismo risiede nel fatto che è un rischio che minaccia la dignità umana e giustifica persino le persone di buona volontà a comportarsi e parlare con parzialità, senza inquadrare correttamente le questioni nel loro contesto storico, politico, regionale e internazionale. È un sintomo del diffondersi della malattia della discriminazione basata su religione, razza, genere o clan. È una pratica che smaschera la verità sul nostro rispetto per coloro che sono diversi da noi. Qui ricordiamo la celebre frase attribuita a Guevara: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma lotterò fino alla morte per il tuo diritto di dirlo».

I leader religiosi ascolteranno l’appello di Sua Santità il Papa prima che sia troppo tardi? Impareremo e insegneremo che il primo e più importante dovere delle religioni è affrontare l’odio, la discriminazione e la divisione religiosa in tutto il mondo, e diffondere i valori della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza? È un appello coraggioso per purificare le religioni dall’essere utilizzate per espandere il raggio dei conflitti armati, alimentare le contese e giustificare la violenza.

La vera religione dovrebbe essere una via per l’amore e la pace, anziché permettere che venga usata e talvolta trasformata in una macchina per l’omicidio e il crimine, in nome della quale vengono strumentalizzati i testi e giustificati i misfatti, in una pericolosa deviazione dall’essenza dei messaggi celesti che hanno chiamato alla misericordia, alla giustizia e al rispetto per l’essere umano.

Ricordiamo tutti la Regola d’Oro: «Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te», per affermare che l’antisemitismo non restituirà i diritti ai loro legittimi proprietari, ma farà di noi solo creatori di odio e complici, sia con le parole che con le azioni o persino con il silenzio passivo, in un crimine che non cade in prescrizione e in un misfatto che rivela la vera natura di coloro che invocano la pace e coloro che accendono la guerra.

Il messaggio di Papa Leone XIV in questo contesto non è rivolto solo ai cattolici, ma a tutte le leadership religiose del mondo, come un invito esplicito a blindare la fede dalla politicizzazione e a proteggere la religione dall’essere manipolata come strumento di conflitto.

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