The Frankie Shop si prepara al debutto in Italia con un opening a Milano
Da un piccolo concept store nel Lower East Side di Manhattan a un piano di espansione internazionale che toccherà presto anche l’Italia. The Frankie Shop, il brand fondato da Gaëlle Drevet – ex giornalista francese trasferita a New York – si prepara ad aprire nel 2026 la sua prima boutique milanese, che si affiancherà ai due store di New York e ai due di Parigi, preludio a un’ulteriore apertura a Londra, si legge su MF Fashion. Un traguardo che coincide con il decimo anniversario del marchio, nato come progetto indipendente e diventato negli anni un fenomeno virale grazie a un’estetica precisa e riconoscibile: silhouette oversize, taglio menswear, palette neutra e un’idea di sartorialità quotidiana che ha conquistato il pubblico internazionale di tutte le età.
Drevet, che prima di fondare il brand lavorava per Abc News tra Londra e New York, ha costruito Frankie partendo da un’osservazione semplice: nel mercato c’era spazio per un guardaroba moderno, non dettato dal glamour tradizionale né da codici maschili imposti. Dall’iniziale concept store multibrand nel Lower East Side, il passaggio alla creazione di una linea proprietaria è avvenuto pochi mesi dopo, grazie alla scoperta di piccoli produttori disposti ad accettare minimi d’ordine ridotti, fattore chiave per sperimentare.
Sempre secondo quanto riporta la testata oggi la label, di cui Drevet detiene il 100% e per la quale valuta solo l’ingresso di investitori di minoranza, è una realtà profittevole e autofinanziata: il 50% del business deriva dall’e-commerce, il 30% dal retail e il 20% dal wholesale. La linea Frankie rappresenta circa l’80% del fatturato, mentre il restante arriva da brand distribuiti nei negozi.
Il brand vanta il suo business core tra Stati Uniti, Francia, Germania e ora punta all’Italia con la ricerca di una location su Milano che sia in linea con lo spirito del marchio, coniugando un’estetica discreta ma sofisticata. Proprio nel Belpaese, The Frankie Shop vanta parte della sua produzione (oltre che in Corea del Sud), soprattutto quella di cinture e accessori.
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