Torino Film Festival, Spike Lee: nulla contro Sinner, diteglielo!
Torino, 22 nov. (askanews) – “Non ho nulla contro Jannik Sinner, ho solo grande amore e rispetto nei suoi confronti. Fateglielo sapere”. Così Spike Lee, tra i super ospiti del Torino Film Festival, aprendo la conferenza stampa per il suo ultimo film “Highest to Lowest”, in anteprima nazionale e fuori concorso, che segna la sua quinta collaborazione con Denzel Washington. Uno dei più importanti registi americani degli ultimi decenni ha anche ricevuto il premio Stella della Mole durante la cerimonia d’apertura di questa 43esima edizione.
Spike Lee ha fatto riferimento alla finale del Roland Garros vinta da Carlos Alcaraz a cui aveva assistito, incitando lo spagnolo, per poi essere ignorato da Sinner a fine partita. Un siparietto che aveva spopolato sui social, accendendo commenti. Il regista ha voluto così porre fine al dibattito, chiarendo: “Sono due grandi campioni, qualcuno bisogna tifare, ma non ho nulla contro Sinner, anzi, è davvero incredibile, lo ammiro, e se mi capiterà di incontrarlo magari gli chiederò un autografo o mi farò dare una racchetta”.
“Come vedo l’America oggi? Uso il titolo di un film: ‘Un anno vissuto pericolosamente'” ha affermato Spike Lee. Poi, parlando del suo incontro con il Papa, ha raccontato: “Non sapevo nulla, ho ricevuto una email dal suo ufficio e pensavo a un falso, quindi capite bene la mia sorpresa: il Papa è di Chicago, la sua famiglia viene da New Orleans, gli ho portato la maglia della squadra con il suo nome. Sono arrivato e ci siamo sorrisi, mi ha fatto un bel discorso sul cinema. Il cinema può avere un grande impatto per tutti, nessuno pensava sarei arrivato qui, invece ora ho anche la foto con il Papa”.
Il film “Highest to Lowest”, passato con successo a Cannes, è una reinterpretazione di “High and Low” di Akira Kurosawa,ambientato nella pericolosa realtà di una moderna New York. Il thriller sociale riletto in chiave contemporanea, dal Giappone anni ’60 alla Grande Mela di oggi, in cui si muove Denzel Washington, produttore musicale di successo che si trova ad affrontare un dilemma familiare e sociale. Un film in cui anche la musica è fondamentale e che chiude quasi un cerchio per il cinema del regista afroamericano in coppia con Washington a vent’anni quasi da “Inside Man”.
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