Tunisia, il ministro della Salute: “Stiamo studiando le richieste dei giovani medici”
Il ministro tunisino della Salute, Mustafa Ferjani, ha assicurato che il suo dicastero ha già risposto a gran parte delle richieste avanzate dai giovani medici e sta studiando le restanti nell’ambito di un approccio complessivo che tenga conto delle capacità delle finanze pubbliche e della situazione economica nazionale.
Intervenendo ieri pomeriggio durante la sessione plenaria congiunta tra l’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp) e il Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti dedicata alla discussione del bilancio 2026 del ministero, Ferjani ha affermato che l’amministrazione “ha onorato i suoi impegni”, ricordando l’accordo preliminare che prevede l’aumento degli stipendi a partire dal 2026, raggiunto nei colloqui tra il ministero della Salute e i dicasteri delle Finanze e degli Affari sociali. Il ministro ha insistito su un approccio basato sul partenariato, e non su “vuote promesse”, sottolineando che la posizione dello Stato resta ferma nel “rifiutare il ricatto e l’interruzione delle strutture sanitarie”, impegnandosi al contempo a migliorare la condizione dei giovani medici entro i limiti delle risorse disponibili. Inoltre ha ribadito che il ministero mantiene “la porta aperta al dialogo”, lontano da pressioni o tensioni, e che la salute del cittadino costituisce una linea rossa non negoziabile. La riforma del sistema sanitario, ha aggiunto il titolare della Sanità di Tunisi, potrà realizzarsi solo attraverso il contributo congiunto dello Stato, dei giovani medici e di tutto il personale sanitario.
Ferjani ha elogiato l’impegno e l’energia dei giovani medici, che rappresentano una “componente essenziale” del funzionamento degli ospedali, affermando che il ministero li considera pienamente parte integrante del sistema in fase di riforma. Il ministro ha sottolineato che il miglioramento della loro condizione non può essere separato da una trasformazione globale del settore, basata sul lavoro collettivo e sul rafforzamento delle istituzioni sanitarie. Mustafa Ferjani ha anche affrontato il tema dell’attività supplementare, spiegando che sarà implementata secondo un approccio integrato che coinvolge tutte le categorie del personale ospedaliero – medici, infermieri, tecnici, farmacisti, amministrativi e lavoratori – al fine di garantire un migliore coordinamento e un innalzamento della qualità dei servizi offerti ai pazienti. Tale sistema, ha affermato, riflette l’obiettivo del ministero di promuovere il lavoro di squadra e di migliorare l’efficienza complessiva in un’ottica centrata sul cittadino. Durante il dibattito parlamentare, numerosi deputati hanno espresso sostegno alle rivendicazioni dei giovani medici, definite “legittime e urgenti”, denunciando i ritardi nell’attuazione degli accordi precedenti e il conseguente deterioramento del clima all’interno degli ospedali. Nella mattinata di ieri, centinaia di giovani medici hanno manifestato davanti alla sede del parlamento tunisino al Bardo, in concomitanza con l’apertura del dibattito sul bilancio 2026 del ministero della Salute, per protestare contro il mancato rispetto degli impegni assunti dal governo e per chiedere migliori condizioni di lavoro nelle strutture pubbliche della Tunisia.
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