Assitol: garantire a olio sansa condizioni di libero mercato

Roma, 29 set. (askanews) – “Siamo vittime di una profonda ingiustizia. Eppure, non chiediamo fondi: l’unica nostra richiesta è di garantire al settore dell’olio di sansa condizioni di libero mercato, tutelando un settore storico, profondamente radicato al Sud”. Giuseppe Masturzo, presidente del gruppo olio di sansa di Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia, risponde così alle critiche ricevute nelle ultime settimane dopo le due sentenze del Consiglio di Stato, che hanno dichiarato illegittimo il ricorso indiscriminato agli incentivi per usi energetici della sansa vergine, sulla quale va invece applicato il principio dell’impiego a cascata.
La sansa vergine è un sottoprodotto della lavorazione delle olive in frantoio, impiegata per produrre olio alimentare e biomasse, valorizzato dal lavoro delle aziende che trasformano la sansa vergine e ne estraggono un olio destinato all’alimentazione. L’olio di sansa fa quindi parte a tutti gli effetti della “famiglia” degli oli d’oliva e ha, da sempre, il ruolo di apripista dell’olio d’oliva nei nuovi mercati esteri, in virtù del suo gusto più neutro nei Paesi non ancora abituati al sapore dell’extra vergine.
Questa materia prima, essenziale per il lavoro dei sansifici, dal 2012 è utilizzata anche per la produzione di energia. Questa destinazione è sostenuta da incentivi sostanziosi, che hanno determinato quasi immediatamente una forte distorsione del mercato, sottraendo sansa vergine alle aziende a favore dei produttori di biogas e biometano avanzato. Ecco perché, già nel 2015, Assitol ha denunciato la situazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: è stata poi la stessa Authority a segnalare “le rilevanti distorsioni” di mercato della sansa vergine al Parlamento. (Segue)
Qual è la tua reazione?






