Bartolomeo I: «Se non fanno di Dio un idolo, le Chiese possono fare molto per la pace»


Nel corso della sua recentissima visita a Milano in occasione del centenario dalla fondazione della parrocchia greco-ortodossa cittadina – durante la quale ha assistito a un concerto in suo onore nella Basilica di Sant’Eustorgio e ha presieduto una Divina Liturgia solenne per il centenario della parrocchia nella chiesa di Santa Maria Podone -, Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, ha anche incontrato privatamente l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.
In questa circostanza ha rilasciato un’intervista esclusiva ai media della Diocesi di Milano. L’intervista integrale verrà trasmessa su Telenova (canale 18 del digitale terrestre) nella puntata de «La Chiesa nella Città» in onda giovedì 9 ottobre alle 18.30 (con replica sabato 11 alle 7.45 e domenica 12 alle 8) e sarà disponibile su YouTube da giovedì 9 alle 19.
Molti i temi affrontati nell’intervista, a partire dalla presenza centenaria della vivace comunità greco-ortodossa a Milano, che tuttavia – nota il Patriarca – «è certamente antecedente al 1925, grazie ai mercanti greci che commerciavano in queste terre, ma anche grazie a coloro che lasciavano la propria terra per cercare un futuro migliore».
Spazio anche al ricordo dell’importante visita che portò sua Santità a Milano nel 2013, anniversario dei 1700 anni dell’Editto di Costantino: «Ci furono tre importanti momenti allora. La prima era la gioia di aver ottenuto dall’Arcidiocesi di Milano lo splendido tempio di Santa Maria Podone, per le accresciute necessità della locale Comunità greco-ortodossa, una Chiesa tanto cara ai milanesi per quanto essa rappresenta per la storia della Città. ve ne siamo sempre grati», ha spiegato Bartolomeo, tornando con la memoria anche ai momenti-clou della visita: la Lectio Magistralis congiunta con il cardinale Scola a Palazzo Reale sulla libertà religiosa e la Divina liturgia celebrata nella basilica di Sant’Ambrogio.
Particolarmente incisive, inoltre, le parole del Patriarca sulla situazione di guerra attuale: «Non pensavamo di vedere una guerra fratricida nel cuore dell’Europa, una guerra tra Cristiani e purtroppo anche tra Ortodossi. Abbiamo innalzato molte volte la nostra voce per la pace, ma siamo anche convinti che una pace senza una vera giustizia sia una pace non duratura. Le Chiese possono fare molto per la pace, quando sanno coltivare sentimenti di fraternità e portare questi sentimenti al proprio popolo. Abbiamo una grande arma, la più potente di tutte: la preghiera! Ma quando le fedi diventano proprietà al servizio dei poteri mondani, allora terminano di essere fede e diventano ideologia. In questo modo anche Dio può essere tramutato in un idolo che risponde ai più beceri fanatismi con le più terribili conseguenze, come vediamo in Europa, in Medio Oriente e in tante altre parti nel mondo. Tuttavia, sappiamo che la nostra fede non delude e pertanto il dialogo è il solo strumento che può salvarci da più terribili conseguenze. Il dialogo non toglie mai nulla, ma arricchisce e dà la possibilità di comprendere l’altro».
A conclusione dell’intervista, anche un ricordo dei diversi incontri che Bartolomeo, nella sua veste di Patriarca, ha avuto con ben 4 Pontefici, da San Giovanni Paolo II a papa Leone.
Qual è la tua reazione?






