Benedetta Scuderi, l’eurodeputata sulla Flotilla: “Mi hanno catturato. È ora di bloccare tutto sul serio”

“È ora di bloccare tutto sul serio”. Con queste parole, Benedetta Scuderi, eurodeputata dei Verdi, si è rivolta ai suoi follower poco prima di essere intercettata dall’esercito israeliano. La parlamentare europea si trovava a bordo della Morgana, una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, il convoglio di attivisti che puntava a raggiungere la Striscia di Gaza portando aiuti umanitari e sfidando il blocco navale imposto da Tel Aviv.
Scuderi è tra i 22 cittadini italiani fermati dalle forze israeliane nel corso dell’operazione, che ha bloccato più navi dirette verso il territorio palestinese assediato. La missione, sostenuta da diverse realtà internazionali, aveva l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla situazione umanitaria di Gaza.
Il messaggio in diretta
“Se state guardando questo video è perché probabilmente sono stata fermata e catturata illegalmente da Israele”, afferma Scuderi in un filmato pubblicato sui social poco dopo l’intercettazione. Il tracker della Flotilla ha confermato che la Morgana è stata raggiunta dalle unità israeliane in acque internazionali. “Ci hanno intercettato in acque internazionali, hanno violato il diritto marittimo internazionale, hanno preso di mira persone civili che portano aiuti e lo hanno fatto impunemente”, denuncia l’eurodeputata, sottolineando la gravità dell’accaduto.
In un passaggio particolarmente duro, lancia un’accusa diretta: “Questo è un vero e proprio atto di pirateria”. Le sue parole, diffuse rapidamente online, hanno scatenato reazioni e solidarietà da parte di attivisti e sostenitori in tutta Europa.
Le conseguenze e il messaggio politico
Rivolgendosi ancora ai suoi follower, Scuderi ha ribadito la valenza politica e simbolica dell’iniziativa: “Abbiamo dimostrato che un mondo giusto è possibile e che siamo disposti a lottare per averlo. Abbiamo provato con i nostri corpi a fare ciò che le istituzioni e i nostri governi non hanno fatto finora, creare un corridoio umanitario permanente e opporci al genocidio del popolo palestinese”.
Dopo il fermo, l’eurodeputata è stata trasferita al porto di Ashdod, insieme agli altri attivisti. Secondo le procedure israeliane, potrà scegliere se essere espulsa con effetto immediato o affrontare un rimpatrio forzato.
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