Bimbi senza vaccini né home schooling sottratti alla famiglia, i genitori fanno parte della setta “Noi è, io sono”

Dicembre 4, 2025 - 06:01
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Bimbi senza vaccini né home schooling sottratti alla famiglia, i genitori fanno parte della setta “Noi è, io sono”

La decisione del tribunale dei minori di Firenze arriva dopo mesi di approfondimenti su una situazione definita dagli investigatori “molto delicata”. Il figlio maggiore, 9 anni, non era mai stato iscritto agli esami obbligatori per chi pratica istruzione parentale e nessuno dei due bambini aveva un pediatra, un medico di famiglia o un percorso vaccinale.

Nonostante vivessero in una casa confortevole ma isolata nel comune di Caprese Michelangelo, i piccoli avevano scarse possibilità di socializzare con altri adulti o coetanei, limitati all’ambiente familiare e alla setta “Noi è, io sono”, nota anche come “Uomo vivo donna viva”. Dopo queste verifiche, il tribunale ha ordinato il ricovero dei minori in una comunità protetta dove la madre può comunque far loro visita.

Il blitz del 16 ottobre e la versione dei testimoni

La mattina del 16 ottobre i carabinieri della compagnia di Sansepolcro, insieme agli assistenti sociali, si sono presentati al casale di località La Creta per notificare il provvedimento. Indossavano tute antisommossa per motivi precauzionali, dopo la recente tragedia di Castell’Azzano.

I testimoni riferiscono che i genitori si sono rifiutati di firmare o persino ascoltare la lettura del decreto, sostenendo che la proprietà fosse “zona extraterritoriale, qui non è Italia, non potete entrare, noi siamo protetti da Russia e Bielorussia”. Papà Harald avrebbe detto al figlio tramite walkie talkie: “Preparati a reagire”. Temendo un’escalation, i militari sono entrati anche dal bosco.

Le telecamere hanno ripreso la scena resa pubblica poi da “Fuori dal coro”: si sentono urla e si vede un bambino trascinato via. Fonti investigative precisano però che il maggiore avrebbe seguito i carabinieri senza opporre resistenza, mentre il piccolo avrebbe pianto disperatamente.

La setta, il ricorso “col sangue” e la reazione del territorio

Secondo gli investigatori, Harald e Nadia avevano lasciato Brunico due anni fa proprio per timore di un intervento dell’autorità, rifugiandosi nel casale aretino. Aderenti alla setta “Noi è, io sono”, derivazione italiana del gruppo americano “One People”, i due avrebbero adottato pratiche tipiche del movimento: rifiuto dell’autorità statale, mancato pagamento di bollette o pedaggi, uso di documenti auto-prodotti come gli “Universal pass”.

Anche il ricorso contro l’allontanamento, spiegano le fonti, sarebbe stato “firmato col sangue”, come già avvenuto in altri casi in Italia. La comunità della setta si è mobilitata online per difendere la coppia. La sindaca di Caprese, Marilda Brogialdi, conferma di essere informata dei fatti ma puntualizza: “Ma io non ho avuto alcuna parte nella vicenda, il padre l’ho visto solo una volta, era un tipo particolare”.

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