Il borgo segreto tra alberi dorati e castelli fiabeschi: la meta romantica che ti farà innamorare a prima vista

Dicembre 4, 2025 - 06:01
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Il borgo segreto tra alberi dorati e castelli fiabeschi: la meta romantica che ti farà innamorare a prima vista

Immerso tra le dolci colline piemontesi, un castello si conferma una meta imperdibile per chi desidera vivere un’esperienza unica.

Custodito dalla Fondazione Cosso, questo complesso storico è molto più di una semplice villa di campagna: è un luogo dove arte, natura e storia si intrecciano in un racconto vivace e coinvolgente.

A San Secondo di Pinerolo, il Castello di Miradolo offre un’atmosfera che incanta: sentieri sinuosi, ruscelli che sussurrano tra le foglie, e una luce dorata che illumina le pareti in mattoni rossi, tutto contribuisce a creare un’immersione totale nella natura e nella storia. La particolarità del parco, firmato dal celebre paesaggista Xavier Kurten, risiede nella sua progettazione romantica ottocentesca, capace di sorprender con scorci inaspettati e geometrie d’acqua che si nascondono dietro ogni curva.

Uno degli elementi più affascinanti è il bosco di bambù giganti, una zona d’ombra fitta attraversata da canali d’irrigazione sottili come fili d’argento, che permette di isolarsi completamente dal rumore della città, offrendo una vera e propria spa mentale. Qui il foliage non è solo uno sfondo: è un caleidoscopio di colori e profumi che coinvolge tutti i sensi, rendendo ogni passo un’esperienza di puro benessere.

Tra arte, innovazione e nobiltà: il Castello di Miradolo e i suoi protagonisti

Il castello ha origini che risalgono al XV secolo, quando era un semplice “cassina” agricola dei marchesi Massel di Caresana. La trasformazione in elegante villa neogotica avvenne nel 1866 per volere del marchese Maurizio Massel di Caresana, e fu dote per la figlia Teresa nel suo matrimonio con il conte Luigi Cacherano di Bricherasio, da cui nacquero Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, figure di rilievo nella storia piemontese.

La contessa Sofia Cacherano di Bricherasio (1867-1950) è stata una pittrice e filantropa particolarmente legata al territorio. Allieva del maestro Lorenzo Delleani, Sofia trasformò la residenza di Miradolo in un vivace cenacolo artistico e culturale, frequentato da importanti personalità come lo scultore Leonardo Bistolfi, lo scrittore Edmondo De Amicis e il capitano di cavalleria Federigo Caprilli, il celebre “cavaliere volante” che rivoluzionò l’equitazione moderna. Sofia, appassionata di pittura impressionista, partecipò anche all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia con opere dedicate ai paesaggi.

Il fratello Emanuele Cacherano di Bricherasio fu invece tra i soci fondatori della FIAT, contribuendo all’industria automobilistica torinese. L’atto costitutivo della FIAT venne firmato proprio nella residenza della famiglia Bricherasio a Torino, un evento che sottolinea l’importanza di questo luogo come crocevia di arte, innovazione e nobiltà.

Dopo la morte di Emanuele nel 1904, Sofia si trasferì stabilmente a Miradolo, dove visse fino al 1950, anno della sua scomparsa. Il complesso passò poi alla Piccola Opera della Divina Provvidenza di don Orione, che lo destinò a convento e successivamente a casa di riposo per anziani.

Dal 2007 la Fondazione Cosso ha preso in carico la proprietà, avviando un meticoloso restauro che ha restituito splendore sia all’edificio
Il Castello oggi: un polo culturale e naturalistico (www.blitzquotidiano.it)

Dal 2007 la Fondazione Cosso ha preso in carico la proprietà, avviando un meticoloso restauro che ha restituito splendore sia all’edificio sia al suo parco di oltre sei ettari, inserito tra i giardini storici della Regione Piemonte. L’architettura neogotica del castello conserva elementi originali come il grande camino intagliato, affreschi settecenteschi e la cappella affrescata, mentre gli spazi interni sono stati adattati a sede museale con sale espositive, una sala congressi e una caffetteria.

Il parco, ricco di oltre 1.700 alberi appartenenti a 70 specie diverse, è un vero scrigno di biodiversità e bellezza. Tra gli alberi monumentali si segnalano:

  • Il Carpino bianco, con il suo tronco che sembra un merletto di legno;
  • Il maestoso Tasso monumentale, probabilmente il più antico del parco;
  • Il Ginkgo biloba, che in autunno si trasforma in una nuvola di foglie dorate abbaglianti;
  • Il Liriodendro tulipifera, che supera i 40 metri di altezza, un gigante gentile;
  • Il Cipresso calvo, imponente e scultoreo, le cui radici raccontano storie d’acqua.

La progettazione romantica del giardino ha inoltre preservato un piccolo lago, prati ondulati, macchie di vegetazione esotica e viali disegnati da bossi e altre essenze, che creano un ambiente ideale per passeggiate rilassanti.

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