Filmata al ristorante mentre è in malattia e licenziata, ma il Garante multa il Comune per violazione della privacy
Era stata licenziata dopo essere stata ripresa dalle videocamere di sorveglianza mentre era assente per malattia e svolgeva attività incompatibili con la dichiarazione del suo stato di salute. La lavoratrice era stata quindi allontanata dopo essere stata filmata mentre camminava davanti al palazzo comunale di Curtarolo (Padova), seppure al di fuori degli orari di reperibilità previsti dalla normativa.
Le attività dell’impiegata fuori dalla fascia di reperibilità
Altre immagini riprese mostravano l’impiegata uscire ed entrare dal municipio in orario lavorativo, senza registrare correttamente i movimenti e fermandosi all’esterno per questioni private. Sempre al di fuori delle fasce di reperibilità, un video girato da un altro dipendente comunale ritraeva la dipendente al ristorante, a pranzo con altre due colleghe, anch’esse assenti dal lavoro per malattia.
La violazione della privacy e la multa
Sebbene le prove raccolte offrissero tutti i presupposti per parlare di “furbetta del cartellino”, l’Autorità garante ha accolto comunque il ricorso presentato dalla ex dipendente, ritenendo che le modalità di acquisizione e gestione di quelle informazioni abbiano violato la normativa sulla privacy. Di qui la scelta di infliggere una sanzione di 15mila euro al Comune di Curtarolo per “trattamento illecito dei dati personali”. Insomma, il fatto di avere ripreso una dipendente fuori dall’orario lavorativo è sfociato in un caso di violazione della privacy.
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