ChatGPT, arrivano il parental control e limiti per gli under 18

Martedì, Sam Altman ha annunciato una svolta importante: ChatGPT non sarà più lo stesso per gli utenti sotto i 18 anni. L’obiettivo, è proteggere i più giovani da contenuti potenzialmente dannosi, come conversazioni a sfondo sessuale o sull’autolesionismo. Diamo priorità alla sicurezza rispetto alla libertà e alla privacy degli adolescenti
, ha scritto Altman nel post ufficiale.
OpenAI protegge gli adolescenti: stop a dialoghi pericolosi su ChatGPT
Le nuove regole sono chiare. ChatGPT non potrà più intrattenere conversazioni romantiche, sessuali o allusivi con utenti minorenni. E se un adolescente dovesse cercare di immaginare scenari suicidi, il sistema tenterà di avvisare i genitori o, nei casi più gravi, contattare le autorità locali. Una misura drastica, ma nata da un contesto tragico, il suicidio del 16enne Adam Raine, il sedicenne che si è tolto la vita dopo mesi di interazioni con il chatbot.
Ore di blackout e parental control: cosa potranno fare i genitori
Per la prima volta, i genitori avranno accesso a strumenti di controllo avanzati. Potranno collegare il proprio account a quello del figlio, impostare fasce orarie in cui ChatGPT non sarà disponibile e ricevere notifiche in caso di “disagio acuto” rilevato dal sistema. Un modo per monitorare e intervenire, senza invadere completamente la privacy dei ragazzi.
Un sistema per stimare l’età
OpenAI sta sviluppando un sistema per stimare l’età degli utenti, anche quando non viene dichiarata. Se il sistema non è sicuro che l’utente sia maggiorenne, applicherà automaticamente le restrizioni più severe. Gli adulti potranno dimostrare la propria età caricando un documento d’identità, ma per i minori la protezione sarà attiva per default.
Altman ha riconosciuto che queste misure sollevano un conflitto tra privacy, libertà e protezione. Non tutti saranno d’accordo con il modo in cui stiamo risolvendo questo problema
, ha scritto nel post su X. Ma dopo le polemiche, le cause legali e l’udienza al Senato USA sui danni causati dai chatbot, OpenAI ha scelto di agire. Ed è giusto così.
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