Come l’hype sull’IA ha creato due nuovi miliardari. Ma la loro azienda ancora non fa ricavi

Settembre 23, 2025 - 22:00
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Le azioni di Oklo, società di fissione nucleare fondata dodici anni fa, sono salite del 47% nell’ultima settimana e di oltre il 400% negli ultimi sei mesi, grazie all’entusiasmo attorno al potenziale dell’energia nucleare come motore del boom dell’intelligenza artificiale.

L’ultimo balzo è arrivato dopo che Stati Uniti e Regno Unito hanno firmato giovedì scorso un accordo da circa 350 miliardi di dollari (con flussi in entrambe le direzioni) per investire in IA, calcolo quantistico ed energia nucleare; nonostante la crescita, non è ancora chiaro se Oklo trarrà un beneficio diretto da questi accordi. Lunedì, la società con sede a Santa Clara ha anche dato il via ai lavori per la sua prima centrale nucleare presso l’Idaho National Laboratory, controllato dal Dipartimento dell’Energia. Alla chiusura dei mercati, la capitalizzazione di Oklo era di 21 miliardi di dollari.

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Oklo, i due fondatori diventano miliardari

Il rally di Oklo ha trasformato i cofondatori, marito e moglie, Jacob DeWitte (ceo) e Caroline Cochran (coo), in nuovi miliardari. La coppia ha fondato l’azienda nel 2013, quando DeWitte era dottorando in ingegneria nucleare al MIT. Cochran, laureata al MIT con un master in ingegneria nucleare nel 2010, aveva appena concluso un’esperienza come consulente di marketing e ingegneria.

Il nome della società deriva dai giacimenti di uranio di Oklo, in Gabon, noti per aver subito un processo di fissione autosostenuta due miliardi di anni fa. Ciascun fondatore ha oggi un patrimonio stimato da Forbes di 1,7 miliardi di dollari, grazie a una partecipazione combinata del 16% in Oklo e a circa 30 milioni di dollari derivanti dalla vendita di azioni. Cochran, 42 anni, è una delle circa tre dozzine di donne miliardarie self-made negli Stati Uniti, e una delle sole sei sotto i 50 anni.

Nonostante il boom in borsa e l’avvio del primo impianto, l’azienda non ha ancora generato ricavi e continua a perdere denaro: circa 25 milioni di dollari nel secondo trimestre e 55 milioni nell’anno terminato a giugno.

Il peso delle relazioni

Ciò che ha, invece, è un rapporto di lunga data con il Segretario all’Energia Chris Wright, che ha fatto parte del consiglio di Oklo fino alla sua nomina governativa a febbraio. Questo legame avrebbe contribuito a ottenere anche l’apparente benedizione di Donald Trump. “Il mercato ha bisogno di questo e lo vuole. Il nucleare è la manifestazione della supremazia energetica”, ha detto DeWitte al presidente Trump nello Studio Ovale lo scorso maggio, quando Trump ha firmato ordini esecutivi per accelerare lo sviluppo del nucleare.

Da allora, il Dipartimento dell’Energia ha fissato una tabella di marcia aggressiva per tre nuovi progetti di reattori nucleari di piccola scala, con l’obiettivo di raggiungere la prima criticità entro il 4 luglio 2026. (I rapporti con il governo non sono sempre stati idilliaci. Nel 2022, la Nuclear Regulatory Commission respinse la richiesta di licenza di Oklo perché non aveva fornito sufficienti informazioni sul reattore. Ora, però, in un momento in cui il DOE vuole sostenere le startup nucleari come alternative energetiche, Oklo ha ottenuto l’appoggio federale ed è coinvolta in un programma pilota nato proprio dagli ordini esecutivi di Trump. Oklo non ha risposto a una richiesta di commento prima della pubblicazione.)

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Il ruolo del papà di Chatgpt

Oklo ha anche forti legami con Sam Altman, che ha cofondato e co-guidato AltC, la SPAC che ha portato Oklo in borsa lo scorso anno. Altman è stato presidente del consiglio di amministrazione di Oklo dal 2015 fino ad aprile, quando si è dimesso — forse per facilitare una futura collaborazione tra Oklo e OpenAI. “Oklo esplora partnership strategiche per distribuire energia pulita su larga scala, in particolare per abilitare la diffusione dell’IA”, scrisse Altman in una nota.

Altman è anche un grande azionista, con una partecipazione stimata in 880 milioni di dollari, proveniente in gran parte dall’acquisto di azioni fondatrici di AltC a 0,002 dollari l’una nel 2021. Un ritorno di oltre 70.000 volte l’investimento, forse il suo migliore di sempre. Coinvolto in AltC anche il COO di OpenAI, Brad Lightcap, anche se non è chiaro se abbia ancora un ruolo in Oklo.

L’obiettivo di Oklo

L’obiettivo di lungo termine di Oklo è produrre energia nucleare tramite centrali a fissione veloce — che usano neutroni veloci per scindere i nuclei atomici, invece dei reattori convenzionali che usano neutroni lenti e spesso acqua — impianti che l’azienda progetterà, costruirà e gestirà direttamente. Oklo punta su reattori di piccola scala, che il DOE promuove come più efficienti in termini di capitale e flessibili, anche se i critici sostengono che possano produrre più scorie e richiedano ulteriori studi.

Una volta commercialmente sostenibili, Oklo spera di vendere energia direttamente ai consumatori tramite contratti di acquisto di energia, invece che alle grandi utility. Le perdite probabilmente continueranno, dato che l’obiettivo è mettere online un impianto entro la fine del decennio. Al momento, l’azienda non ha ancora siglato “contratti vincolanti con clienti per operare un impianto o fornire elettricità o calore”, come si legge nei suoi documenti regolatori. Per finanziare le operazioni, Oklo sta cercando di raccogliere fino a 1 miliardo di dollari di nuovo capitale.

La concorrenza del settore

Anche all’interno dello spazio sperimentale di Oklo c’è molta concorrenza: TerraPower, sostenuta da Bill Gates, X-energy, sostenuta da Amazon, e Kairos Power, che nel 2024 ha firmato un contratto con Google. Un’altra startup, Aalo Atomics, ha avviato la costruzione di un reattore in Utah e prevede di completarlo l’anno prossimo.

Oklo, che non ha ancora un grande colosso tecnologico alle spalle (sebbene con chiari legami con OpenAI), probabilmente dovrà competere per i contratti dei giganti tech, dato che le aziende più piccole non hanno il budget per acquistare energia nucleare sperimentale direttamente da una startup. “Se compriamo energia nucleare, viene dal mix di rete”, ha detto Brian Venturo, chief strategy officer di CoreWeave. “Non abbiamo la forza finanziaria per permetterci di sbagliare un paio di volte”.

Perfino il più stretto alleato tecnologico di Oklo, Sam Altman, sembra aver diversificato le sue scommesse. La più grande nota è Helion, startup di fusione nucleare, in cui ha investito circa 375 milioni di dollari nel 2021, una grossa parte del suo capitale liquido di allora. Secondo indiscrezioni, OpenAI avrebbe discusso l’acquisto di “ingenti” quantità di energia nucleare da Helion, che ha completato il prototipo Polaris nel 2024 e prevede di fornire elettricità pre-acquistata a Microsoft già dal 2028.

Oklo non è l’unica fusione via Spac sostenuta da miliardari ad aver raggiunto una capitalizzazione da miliardi pur senza ricavi. Aurora Innovation, azienda di auto a guida autonoma, si è quotata nel 2021 attraverso una SPAC sostenuta dai miliardari Reid Hoffman e Mark Pincus, in un’operazione da 13 miliardi di dollari. Oggi la sua capitalizzazione è intorno a 11 miliardi, nonostante nel 2024 non abbia registrato ricavi. Cofondata da Brett Adcock, miliardario dietro Figure AI, e finanziata inizialmente da Marc Lore, Archer Aviation (che produce velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale) si è quotata nel 2021 via SPAC. Lore nel frattempo ha liquidato la sua partecipazione in Archer, oggi valutata circa 6 miliardi.

Nonostante la mancanza di ricavi, Oklo conta molti sostenitori. Più di due terzi degli analisti di Wall Street che coprono il titolo lo consigliano come “buy”, mentre il 90% degli investitori retail mantiene una posizione lunga. L’entusiasmo degli investitori, unito a un mercato più solido per le IPO, potrebbe aprire la strada ad altre startup nucleari. Ma c’è motivo di cautela, visto che la concorrenza si fa più intensa e i ricavi restano ancora lontani anni.

L’articolo Come l’hype sull’IA ha creato due nuovi miliardari. Ma la loro azienda ancora non fa ricavi è tratto da Forbes Italia.

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