Così Israele ha abbordato la Flotilla: le operazioni dell’IDF nelle acque davanti Gaza

Ottobre 2, 2025 - 22:00
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Così Israele ha abbordato la Flotilla: le operazioni dell’IDF nelle acque davanti Gaza

Tardo pomeriggio del 1° ottobre. La Global Sumud Flotilla è a 90 miglia da Gaza. Le prime delle 45 barche della flotta navale umanitaria hanno superato il punto in cui a giugno è stata intercettata la Madleen e stanno per raggiungere quello in cui, a luglio, è stata intercettata la Handala. Sulla carta, ci vorrebbero meno di ventiquattro ore per raggiungere Gaza, dove – tenendo la medesima velocità di crociera – la Global Sumud Flotilla potrebbe arrivare stamattina alle dieci.

La tensione è alta. Una nave della Marina israeliana è salpata dal porto di Ashdod e potrebbe arrivare in area critica e incrociare la Flotilla nella notte. Prima che le imbarcazioni della Flotilla raggiungano le acque considerate da Tel Aviv nevralgiche per la sicurezza, la Marina militare farà annunci con gli altoparlanti chiedendo agli attivisti di tornare indietro verso i Paesi da cui sono venuti. Se non si ritireranno, la Marina militare li fermerà e li trasferirà in Israele. Lo riferisce Channel 12. Successivamente, sarà consentito agli attivisti di essere espulsi volontariamente, e se si rifiuteranno saranno arrestati e processati da un tribunale apposito (non un tribunale ordinario) per ingresso illegale in Israele. Alcune delle navi degli attivisti saranno confiscate e altre saranno affondate. Un alto ufficiale israeliano ha detto a Channel 12: «Ci stiamo preparando in anticipo a provocazioni. Si tratta di un’operazione sensibile e complessa, alcuni dei partecipanti sono figure delicate come parlamentari e celebrità di fama mondiale. La polizia dispone di informazioni di intelligence secondo cui alcuni attivisti pro-palestinesi cercheranno di opporsi con la forza e persino di attaccare i militari israeliani».

Gli israeliani hanno schierato gli incursori dell’unità speciale Shayetet 13. Gli specialisti hanno istruzioni «di non usare la forza letale», ma nessuno è ancora in grado di dire quello che potrà accadere. Dopo essere entrata nella «zona ad alto rischio», a circa 150 miglia nautiche da Gaza, la Global Sumud Flotilla ha riferito di aver avuto il suo «primo incontro» con navi della Marina israeliana, che hanno circondato la «barca di testa della flotta per circa sei minuti» disattivandone a distanza i sistemi di comunicazione. «Abbiamo avuto una notte insonne, abbiamo avuto una visita dall’Iof (Forze occupazione israele, ndr) – racconta un attivista tedesco in un video postato su X – sono venuti con una grande nave militare e altri motoscafi più piccoli, sono venuti molto vicini alle nostre imbarcazioni e a tratti hanno paralizzato i nostri sistemi di comunicazione e poi se ne sono andati. Ora è spuntato il sole e ci dirigiamo a Gaza!».

«La nave Sirius, subentrata all’Alma come aprifila, ha segnalato l’avvistamento di un sommergibile israeliano in immersione lungo la rotta». È quanto fa sapere la GSF che sta proseguendo la navigazione verso Gaza ed attualmente dalla costa è a «circa 27 ore di rotta mantenendo una velocità costante di 5 nodi». Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar si è rivolto agli attivisti a bordo: “Non è tardi, fermatevi e consegnate gli aiuti”. Più che un appello, è un ultimatum.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia