Dazi: la Cina avvia una revisione della Legge sul commercio estero

Il comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese (Anp, il parlamento) ha iniziato ad esaminare ieri, 8 settembre, una bozza di revisione della Legge sul commercio estero, che legittimerebbe da un punto di vista legale le contromisure che il Paese può adottare in caso di conflitto commerciale. Lo riferisce l’agenzia di stampa nazionale “Xinhua”, precisando che la bozza aprirebbe a divieti o restrizioni commerciali nei confronti di individui o organizzazioni straniere ritenute un pericolo per la sovranità o la sicurezza nazionale, oltre che all’istituzione di un sistema di “assistenza all’adeguamento commerciale” e misure per stabilizzare le catene di approvvigionamento. Si tratta della prima revisione da aprile 2004 e non è chiaro se sarà approvata entro la fine della settimana.
I “dazi reciproci” adottati dal presidente statunitense Donald Trump dopo il suo ritorno alla Casa Bianca hanno acuito le problematiche per l’economia cinese orientata alle esportazioni. Lo scorso agosto, Pechino e Washington hanno però convenuto di estendere una tregua tariffaria per 90 giorni, scongiurando l’introduzione di dazi ancora più elevati. Nel frattempo, proseguono le controversie commerciali tra la Cina e l’Unione europea, le cui esportazioni di carne suina verso il Paese asiatico saranno soggette a un dazio antidumping compreso tra il 15,6 e il 62,4 per cento a partire da domani, 10 settembre. La decisione è stata assunta nel quadro di un’indagine avviata a giugno dello scorso anno, in risposta ai dazi imposti da Bruxelles sulle esportazioni di veicoli elettrici cinesi. Potrebbe essere tuttavia revocata a dicembre, a conclusione dell’inchiesta.
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