Ex Ilva, arriva la convocazione del ministero per Genova: per ora resta il blocco stradale

Novembre 20, 2025 - 17:32
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Ex Ilva, arriva la convocazione del ministero per Genova: per ora resta il blocco stradale
Ilva Fiom 20 novembre

Genova. Dopo un giorno e mezzo di dura protesta da parte dei metalmeccanici, con sciopero, blocco stradale, l’occupazione della fabbrica e presidio con tende e falò nella fredda notte di Cornigliano, è finalmente arrivata l’attesa convocazione da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per un incontro sulla situazione degli stabilimenti ex Ilva del Nord.

L’incontro, su richiesta delle organizzazioni sindacali e degli enti locali – ieri anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis avevano fatto pressione sul ministro in tal senso – è stato convocato per venerdì 28 novembre alle 15.30 presso la sede del ministero a Palazzo Piacentini, a Roma. “Un incontro sul futuro degli stabilimenti del Nord Italia dell’ex Ilva con i rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati”, si legge nella nota dello stesso Mimit.

La riunione riguarderà quindi i siti di Genova-Cornigliano (Liguria), Novi Ligure e Racconigi (Piemonte), con l’obiettivo di aggiornare le parti anche alla luce del piano di manutenzione degli impianti e di formazione dei lavoratori presentato dai commissari nel corso dell’ultima riunione del tavolo Ilva a Palazzo Chigi, piano che è stato respinto tanto dai sindacati genovesi e piemontesi, quanto da quelli di Taranto che, come i colleghi del Nord, questa mattina hanno avviato uno sciopero e altri blocchi stradali.

Fino all’ufficialità, il presidio a Cornigliano resta

A Cornigliano, per ora, il presidio di piazza Savio prosegue – fino a quando non arriverà una comunicazione protocollata ufficiale ai sindacati – ma l’auspicio è che il blocco stradale che ieri e questa mattina ha mandato in tilt il traffico possa concludersi a breve. Intanto è stato convocato un incontro alle 17.30 in prefettura.

“Io finché non vedo non credo – dice Armando Palombo, Rsu Fiom – un conto è la nota stampa, un conto la carta bollata e protocollata del ministero. La logica dice che la comunicazione ufficiale arriverà in prefettura: se è così torniamo indietro, facciamo assemblea qua e sciogliamo il blocco. Se la convocazione ufficiale arriva prima, lo sciogliamo prima. Quello che ci interessa è il risultato. La notizia è forte, significa che Taranto è esclusa dal tavolo”.

Intanto è già migliorata la situazione della viabilità: poco dopo le 11, sulla A10 Genova-Savona, nel tratto compreso tra Genova Pra’ e l’allacciamento con la A7 Serravalle-Genova verso Genova, sono terminate le code precedentemente causate dalla manifestazione, code che avevano raggiunto gli 11 chilometri.

Nel frattempo, da quanto apprendono le agenzie di stampa, un decreto legge con misure urgenti per assicurare la continuità operativa degli stabilimenti ex Ilva è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per oggi alle 17.

Salis: “Bene l’incontro, sarebbe stato meglio a Genova”

La sindaca di Genova Silvia Salis ha commentato positivamente la convocazione ma con un appunto: “Apprendo con soddisfazione che il ministro Adolfo Urso ha convocato per il 28 novembre al ministero a Roma il tavolo sul futuro degli stabilimenti ex Ilva del Nord Italia, alla presenza delle organizzazioni sindacali, rispondendo alla mia richiesta di ieri. Oggi pomeriggio faremo il punto con i rappresentanti dei lavoratori, il prefetto e il presidente della Regione in prefettura, alla luce di questa comunicazione. Avrei preferito che l’incontro avvenisse qui a Genova, vicino a tutti i lavoratori, ma in ogni caso chiediamo al ministro che questo vertice sia la sede per fare definitivamente chiarezza sul piano del governo per rilanciare, in tempi rapidi, lo stabilimento di Cornigliano e preservare occupazione e salari dei lavoratori”.

Bucci: “Servono soluzioni rapide, qui prodotti con un mercato”

“Apprendo con piacere che, a seguito dei fitti contatti avuti in questi giorni, il ministro Urso abbia convocato un tavolo ad hoc sul futuro dei siti ex Ilva nel Nord Italia. Servono soluzioni rapide e decise per tutelare la produzione e i lavoratori: da parte nostra, ci impegneremo al massimo per preservare il lavoro a Cornigliano”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci.

“Come ho ribadito ieri ai lavoratori in presidio a Cornigliano, come Regione vogliamo che si continui a produrre in Liguria, dato che qui si fanno prodotti di alta qualità che hanno un mercato e un futuro: la città e tutta la regione sono dalla parte della fabbrica – continua il presidente Bucci -. L’obiettivo è mantenere i posti di lavoro, rilanciare la produzione e garantire la continuità aziendale”.

I sindacati di Taranto: “Elemento divisivo per il gruppo, chiediamo un tavolo per tutti”

Dopo la convocazione del tavolo esclusivo per gli stabilimenti del Nord cresce il malumore a Taranto, dove i sindacati hanno occupato la fabbrica e organizzato blocchi stradali sulla falsariga di Genova. Le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Usb ritengono “un elemento divisivo del gruppo dividere gli incontri che fino ad oggi hanno avuto una regia a Palazzo Chigi” e chiedono che “il tavolo venga convocato per tutto quanto il gruppo”. La mobilitazione “in assenza di tale convocazione proseguirà a oltranza”. Nessun commento dai delegati in presidio a Cornigliano.

La solidarietà dei tassisti

Ai lavoratori ex Ilva arriva anche la solidarietà dei tassisti genovesi: “Oggi, noi del mondo taxi, esprimiamo la nostra più profonda solidarietà ai lavoratori e alle comunità che stanno lottando contro la chiusura dell’Ilva. Questa fabbrica, che ha rappresentato per decenni un simbolo di lavoro e di orgoglio per la nostra terra, non può essere sacrificata sull’altare della speculazione e dell’interesse economico. La chiusura dell’Ilva non è solo un problema per i lavoratori e le loro famiglie, ma è un attacco all’intera comunità, alla sua economia e al suo futuro. Noi, come tassisti, sappiamo cosa significa lavorare sodo ogni giorno per portare a casa il pane, e sappiamo quanto sia importante avere un lavoro dignitoso e sicuro. Per questo, noi del mondo taxi, ci uniamo alla protesta contro la chiusura dell’Ilva e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvare la fabbrica e i posti di lavoro. Non possiamo permettere che la nostra terra sia devastata dalla disoccupazione e dalla povertà”.

Berrino (FdI): “Il tavolo dimostra l’attenzione del governo Meloni”

“Il tavolo convocato per il 28 novembre al Mimit sul futuro degli stabilimenti ex Ilva del Nord Italia dimostra, ancora una volta, l’attenzione del governo Meloni e del ministro Urso nei confronti dei destini di impianti siderurgici che rappresentano un asset strategico nazionale. Il confronto con le organizzazioni sindacali sarà fondamentale per rendere noto il piano del Governo al fine di preservare i posti di lavoro, i salari e la produttività”. Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Lavoro.

Le diocesi di Genova e Tortona: “Fermare gli stabilimenti del Nord? Nessuna logica industriale”

“Apprendiamo con grande sorpresa l’ipotesi ventilata il 18 novembre dal Governo ai sindacati di fermare la produzione nei siti del Nord di Acciaierie d’Italia. Andare in questa direzione pregiudica il futuro e non sembra avere una logica industriale”. Lo scrivono in un comunicato congiunto l’arcivescovo di Genova Marco Tasca e il vescovo di Tortona Guido Marini, citando le parole di papa Leone XIV nell’udienza dell’8 novembre sul lavoro. “Le migliaia di famiglie su cui questa decisione avrà impatto richiedono la nostra attenzione. L’inevitabile mancato rispetto dei contratti in essere avrà conseguenze economiche e di immagine e comprometterà le possibilità di vendita dell’azienda. Riteniamo necessario un ripensamento e l’inserimento delle future decisioni in un contesto di piano industriale nazionale credibile”, concludono i religiosi.

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Redazione Redazione Eventi e News