Freni: “La riforma del Tuf una rivoluzione, Pmi incoraggiate a quotarsi in Borsa”

Ottobre 10, 2025 - 11:00
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Freni: “La riforma del Tuf una rivoluzione, Pmi incoraggiate a quotarsi in Borsa”

Le società neo quotate o le Pmi già quotate potranno scegliere quali regole di governance adottare. Potranno derogare al voto di lista e votare ogni singolo amministratore in assemblea. Il sottosegretario del ministero per l’Economia, Federico Freni, in una intervista al “Sole 24 Ore” spiega che la riforma del Testo unico della finanza (Tuf) rappresenta “una vera rivoluzione per le Pmi”.

Dopo molti mesi di lavoro ha visto la luce il primo decreto di modifica del Testo unico della finanza: “Il mercato finanziario è un ecosistema dove tutti gli attori hanno piena ed eguale legittimità. Ecco perché questa riforma nasce dal lavoro di analisi e di studio di una Commissione composta da accademici, esperti e rappresentanti delle Autorità di vigilanza: una trasversalità che trae ispirazione dalla partecipazione collettiva che caratterizza il mercato finanziario e che è la migliore garanzia per la messa a punto delle regole sulla competitività del mercato dei capitali e del diritto societario nazionale”. Freni osserva che “il decreto legislativo approvato mercoledì è solo il primo tassello di un progetto più ampio. A questo provvedimento ne seguiranno altri, focalizzati su sanzioni e reati, e il tutto confluirà infine nel nuovo Codice dei mercati finanziari. Le novità sono numerose, dalla disciplina del risparmio gestito ai mercati, dagli emittenti alla governance societaria”. L’obiettivo è duplice: “Da una parte fornire a tutti gli attori del mercato, nessuno escluso, un ecosistema più flessibile ed agile. Dall’altra dare alle imprese la possibilità di guardare al capitale di rischio non come a un peso di compliance, ma come a un’opportunità di crescita”.

Una parte della riforma prevede regole più flessibili per società che si quotano o per le Pmi che vogliono passare al nuovo regime: “Il nuovo statuto delle neoquotate è uno degli elementi più qualificanti della riforma. Una vera rivoluzione. Per tutti gli emittenti che decidono di quotarsi e per le Pmi già quotate che aderiranno si introduce una disciplina di governance più flessibile con lo scopo di valorizzare l’autonomia statutaria. Di fatto, si fornisce agli emittenti “un menù di opzioni in materia di governo societario per consentirgli di individuare la soluzione più adeguata alle proprie esigenze”. Per quanto riguarda gli aspetti salienti di queste regole più snelle: “Innanzitutto le modalità di elezione del consiglio di amministrazione con la possibilità di derogare al voto di lista e prevedere la votazione di ciascun singolo amministratore da parte dell’assemblea. E poi spazi di flessibilità in materia di procedure previste dalla disciplina operazioni parti correlate di minore rilevanza, oltre alla possibilità di escludere il diritto di recesso e di modificare le maggioranze richieste per le modifiche statutarie”. Assonime, nei giorni scorsi, ha rivendicato maggiore autonomia per gli statuti delle società: “Il codice dei mercati finanziari andrà proprio in questa direzione. Lo statuto delle neoquotate è solo il primo passo. L’autonomia statutaria è il cardine di un mercato moderno e dinamico, che sappia stare al passo con i tempi e sia competitivo con gli altri mercati europei” ha concluso Freni.

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