Giappone pronto a interventi diretti sul mercato in caso di eccessiva svalutazione dello yen

Le autorità giapponesi potrebbero tollerare cali moderati dello yen, ma interverrebbero se la valuta dovesse deprezzarsi bruscamente verso quota 160 per dollaro. Lo ha detto Atsushi Takeuchi, ex funzionario della Banca del Giappone coinvolto nelle operazioni valutarie di Tokyo tra il 2010 e il 2012. Lo yen è sulla strada della sua peggiore settimana in un anno, scivolando intorno a 153 per dollaro, dopo la vittoria a sorpresa di Sanae Takaichi nell’elezione per la presidenza del Partito liberaldemocratico (Pld), che ha ridotto le attese di un aumento dei tassi di riferimento nel breve termine.
Takeuchi ha spiegato che la valuta potrebbe stabilizzarsi grazie al restringersi del divario dei tassi d’interesse tra Giappone e Stati Uniti, con la Federal Reserve pronta a ridurre i tassi e la Banca del Giappone indirizzata verso un graduale rialzo. Tuttavia, un segnale di mercato che interpreti una politica di non intervento da parte del prossimo governo potrebbe accelerare la caduta. “Le autorità non si preoccuperanno finché i cali sono moderati. Ma su livelli di 160 o 170 per dollaro, scatterebbero i campanelli d’allarme”, ha detto Takeuchi. “Un intervento non cambia la tendenza generale, ma può fermare cali repentini”. Il ministro delle Finanze Katsunobu Kato ha ribadito oggi che le autorità monitorano movimenti eccessivi e disordinati del tasso di cambio.
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