Fact-checking al discorso di Trump alle Nazioni Unite: tra affermazioni fuorvianti e dati inesatti


Nel suo intervento all’assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente Donald Trump ha attaccato avversari interni ed esterni con una serie di dichiarazioni controverse. Un’analisi dei dati del New York Times dimostra come molte affermazioni risultino false o prive di fondamento. Ecco perché il fact checking è importante…
Il discorso del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Onu ha alternato attacchi politici a rivendicazioni economiche ed energetiche. Tuttavia, la verifica puntuale dei dati – effettuata dal New York Times – conferma un quadro di affermazioni parziali, manipolate o del tutto infondate.
Una dinamica che evidenzia ancora una volta l’importanza del fact-checking come strumento imprescindibile per valutare la credibilità del discorso pubblico.
Energie rinnovabili e Cina
Trump ha affermato che la Cina costruisce turbine eoliche per esportarle, ma non ne utilizza sul proprio territorio, preferendo carbone e gas. La realtà è opposta: la Cina è il Paese con la maggiore capacità eolica installata al mondo, con oltre 561 GW su un totale globale di 1,2 milioni di MW.
Opera circa un terzo delle centrali eoliche mondiali ed è leader anche per nuovi progetti in corso di autorizzazione.
Il presidente ha criticato le energie rinnovabili e rilanciato le fonti fossili, ma non ha menzionato l’urgenza dei cambiamenti climatici, nonostante i report scientifici internazionali confermino il nesso tra uso di carbone, petrolio e gas e l’aumento delle emissioni di CO2.
Secondo Trump, inoltre, i prezzi di elettricità e carburanti negli Stati Uniti sarebbero molto diminuiti. I dati statistici ufficiali mostrano invece che l’indice dei prezzi al consumo per l’elettricità è cresciuto del 6,2% rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda i carburanti, le variazioni sono minime: la benzina è scesa di pochi centesimi al gallone rispetto all’anno precedente, restando sostanzialmente stabile.
Economia americana e responsabilità
Nel suo discorso alle Nazioni Unite, il presidente Trump ha dichiarato che nei quattro anni di presidenza Biden gli Stati Uniti avrebbero attratto meno di 1.000 miliardi di dollari di nuovi investimenti, mentre in otto mesi del suo mandato sarebbero già stati raccolti 17.000 miliardi.
In realtà, i dati ufficiali della Casa Bianca e del Dipartimento del Commercio mostrano che l’amministrazione Biden aveva già contabilizzato circa 800 miliardi di nuovi progetti manifatturieri, molti dei quali in fase di avvio o già operativi.
La cifra rivendicata da Trump appare gonfiata: include promesse non vincolanti e impegni esteri, spesso mai concretizzati, come la nota intesa con l’Arabia Saudita del 2017.
Nel discorso Trump ha poi riproposto ulteriori dichiarazioni già smentite in passato:
- l’arrivo negli Stati Uniti di milioni di detenuti e malati psichiatrici attraverso il confine meridionale, privo di riscontri
- l’asserita conclusione di sette conflitti armati, attribuzione controversa
- l’affermazione secondo cui 300.000 minori sarebbero stati persi sotto Biden, cifra senza basi documentali
- l’esagerazione sulle vittime da overdose, con 300.000 decessi dichiarati a fronte degli 80.000 rilevati
- la descrizione di Washington D.C. come capitale del crimine, in contrasto con i dati ufficiali
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