Amsterdam a 30 km/h: il bilancio del primo anno tra sicurezza, qualità urbana e mobilità


A un anno dall’introduzione del limite di velocità a 30 km/h sulle strade principali, Amsterdam registra risultati positivi: incidenti in calo, traffico più uniforme e sostegno diffuso da parte dei cittadini. I dati confermano una trasformazione che va oltre la mobilità e tocca la qualità della vita urbana
Rendere la guida in città migliore e avvicinarsi a un concetto vero di mobilità sostenibile in città è possibile: lo dimostra il caso di Amsterdam che nel dicembre 2023, ha ridotto da 50 a 30 km/h il limite di velocità su gran parte della rete viaria urbana.
L’intervento ha comportato l’installazione di oltre 4.500 nuovi segnali, la riconfigurazione di 140 semafori e la modifica della segnaletica orizzontale su 200 chilometri di strade.
L’obiettivo dichiarato era aumentare la sicurezza, migliorare la vivibilità e garantire una mobilità più equilibrata. Il rapporto, pubblicato nel giugno 2025 dal Comune (qui trovate la presentazione completa), redatto con il contributo di enti di ricerca e operatori della mobilità, offre ora una valutazione oggettiva dei primi dodici mesi.
I benefici della soluzione adottata da Amsterdam
Il calo della sinistrosità è uno dei risultati più significativi. Gli incidenti con veicoli a motore sulle strade ridotte a 30 km/h (Gow30) sono diminuiti dell’11% in un anno, passando da 926 a 823 casi.
Ancora più rilevante è la riduzione del 15% negli incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti, mentre quelli con un solo veicolo si sono ridotti del 18%. Anche gli scontri fra soli veicoli a motore sono scesi del 7%.
Va segnalato che un incremento del 50% riguarda invece gli incidenti singoli in bicicletta, fenomeno attribuito alla crescita del traffico ciclabile (+9%) e all’aumento delle velocità in corsia.
Gli scontri che coinvolgono tram e autobus si sono ridotti del 24%, confermando che la convivenza tra limite a 30 km/h e corsie riservate a 50 km/h non ha avuto ricadute negative sulla sicurezza complessiva.
Qualità della vita
Gli effetti percepibili sulla qualità urbana sono più sfumati. Il rumore da traffico si è ridotto di circa 1,5 decibel sulle strade Gow30: un miglioramento misurabile ma non percepibile dall’orecchio umano.
In parallelo, non si registrano variazioni significative sulla qualità dell’aria né sulle emissioni climalteranti: il livello medio di NO2 e CO2 è rimasto sostanzialmente invariato.
Più promettenti appaiono gli aspetti sociali: le osservazioni in strada hanno rilevato un incremento nelle interazioni tra cittadini e una leggera crescita degli spostamenti pedonali, segnale che la riduzione della velocità può favorire l’uso attivo dello spazio pubblico.
Velocità medie
I dati confermano una diminuzione delle velocità: -5% in media sulle Gow30 e -3% anche sulle strade rimaste a 50 km/h, dove gli automobilisti sembrano guidare più prudentemente. La quota di chi supera il limite in maniera consistente (oltre 55 km/h) si è ridotta drasticamente, dallo 1% allo 0,2%.
Interventi puntuali come nuova segnaletica orizzontale e controlli mobili di velocità hanno contribuito a consolidare il rispetto della regola. Rilevante anche la riduzione della dispersione delle velocità fra veicoli, che segnala un flusso più omogeneo e prevedibile.
Tempi di percorrenza
L’impatto sul trasporto pubblico è stato contenuto. Per gli autobus l’aumento medio dei tempi di percorrenza è di 80 secondi per giro completo, meno dei 110 previsti: per un tragitto di 10 minuti si traduce in soli 13 secondi aggiuntivi. Per i tram il ritardo medio è di 20 secondi, equivalente a 3 secondi su una corsa di 10 minuti.
Per il traffico privato, l’aumento medio è di circa 30 secondi su un viaggio di 30 km (di cui 3,5 km su strade a 30 km/h). Ancora più rassicurante il dato sui servizi di emergenza: le risposte di vigili del fuoco e ambulanze non hanno subito variazioni significative.
Volumi di traffico
Il volume complessivo del traffico stradale è rimasto stabile, nonostante la crescita della popolazione (+1%) e dei passeggeri del trasporto pubblico (+1%). L’unica crescita significativa riguarda le biciclette, con un +9% che conferma la tendenza strutturale legata alla diffusione delle e-bike.
Una soluzione apprezzata dai cittadini
Il consenso dei cittadini è diffuso: il 60% degli abitanti si dichiara favorevole o molto favorevole alla misura, con picchi del 75% tra chi non possiede un’auto. La percezione positiva è legata soprattutto alla maggiore sicurezza e alla sensazione di calma del traffico.
Le opinioni contrarie (circa il 30% tra gli automobilisti) richiamano la scarsa osservanza del limite, la necessità di più controlli e la frustrazione per la velocità ridotta rispetto a biciclette e ciclomotori. Una quota neutrale segnala difficoltà di lettura tra i limiti 30 e 50 km/h in base al disegno stradale.
Insomma, il primo anno di applicazione della misura mostra che le paure iniziali – ritardi significativi, peggioramento della qualità dell’aria, penalizzazione dei servizi di emergenza – non si sono concretizzate.
Al contrario, gli indicatori di sicurezza sono migliorati e la maggioranza della popolazione sostiene la misura.
La sfida per i prossimi anni sarà consolidare i risultati attraverso controlli mirati, ulteriori adattamenti infrastrutturali e un monitoraggio continuo. Il caso di Amsterdam – come quello di Bologna, in Italia – conferma che ridurre la velocità in città non è solo una questione di mobilità, ma un tassello strategico per la vivibilità urbana contemporanea.
L'articolo Amsterdam a 30 km/h: il bilancio del primo anno tra sicurezza, qualità urbana e mobilità è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
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