“Grave se Bartolozzi ha mentito ai Pm”, intervista a Debora Serracchiani

Settembre 11, 2025 - 03:00
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“Grave se Bartolozzi ha mentito ai Pm”, intervista a Debora Serracchiani

Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Partito democratico. Il capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi, è indagata dalla Procura di Roma per la vicenda Almasri. Che ne pensa?
Mi auguro serva a fare chiarezza, in una vicenda in cui le responsabilità si presentano con evidenza. L’apertura del fascicolo da parte della Procura di Roma in effetti non stupisce. Certo colpisce apprendere che sarebbe indagata per il reato di false informazioni fornite al Pubblico Ministero. Del resto il Tribunale dei Ministri aveva messo agli atti che le sue dichiarazioni erano parse addirittura “mendaci”.

Passiamo all’altro tema che tiene banco. Secondo Nordio “sarebbe estremamente pernicioso” per l’Anm allearsi col Pd in vista del referendum sulla separazione delle carriere “perché la magistratura così si dimostrerebbe nei confronti dei cittadini ancora più politicizzata”.
Un’altra perla di un ministro livoroso verso la categoria cui per anni è appartenuto, evidentemente senza soddisfazione. In Italia c’è ancora una Costituzione che separa i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, e che affida a quest’ultimo il compito di porre limiti agli altri due. Ricordi il ministro che “la giustizia è amministrata in nome del popolo” e che “i giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Il vero scopo di Nordio è indebolire il potere giudiziario e ridurre le garanzie dei cittadini. Il PD difenderà i valori fondanti della democrazia e della Costituzione.

Secondo lei la magistratura dovrebbe fare un mea culpa su qualcosa?
Ha commesso l’errore di prestare il fianco alla narrazione dello strapotere delle correnti ed avrebbe dovuto impegnarsi maggiormente nell’autoriformarsi.

Per Matteo Renzi, “c’è un gruppo di toghe brune che fanno capo a Mantovano e vogliono la rivincita sulle toghe rosse”. Che idea si è fatta di questo dibattito?
Il conflitto di certa destra con la magistratura viene da lontano. Già Almirante nel 1971 diceva che dovere esclusivo dei giudici è “applicare la volontà del legislatore”, proponeva di smantellare il Csm e sorteggiare i membri. Come vuol far Meloni. Non so il colore delle toghe, ma quello della premier e del suo sottosegretario si sanno.

Meloni, Zangrillo, Musumeci, Nordio: nel giro di poche settimane la premier e tre ministri hanno attaccato la magistratura su vari fronti. L’opposizione sarà unita e abbastanza forte per contrastare la narrazione della maggioranza?
L’opposizione sarà unita e quindi forte. Chi vince le elezioni non può aver le mani libere, in una democrazia liberale ci sono dei confini. Questo Governo non accetta limiti e ha una idea di democrazia illiberale e autoritaria, perciò attacca il potere giudiziario e lo indebolisce. Il nodo non sarà la separazione delle carriere ma la sopravvivenza della nostra democrazia.

I sondaggi danno in vantaggio i ‘sì’ alla separazione. Riuscirete a mobilitare il popolo di sinistra e mandarlo alle urne a dire ‘no’?
È un referendum senza quorum, vince chi porta un voto in più. Si mobiliterà con noi una vasta area in cui ci sono tante forze e associazioni della società civile. Sono convinta che il popolo non si lascerà strumentalizzare da chi pensa di utilizzare pessime riforme per i propri biechi fini.

Secondo Lei la Meloni alla fine personalizzerà il referendum come fece Renzi?
Vedremo. Noi faremo la nostra parte, spiegheremo che questo referendum ha formalmente contenuti tecnici ma è sostanzialmente politico, poiché rappresenta il grimaldello con cui la destra scardina la Costituzione, che non ha scritto e non vuole.

Lei sabato scorso ha visitato nuovamente il Cpr di Gradisca. Che situazione ha trovato?
Una situazione senza senso. Ero lì con la collega Rachele Scarpa proprio per vedere e testimoniare. Abbiamo incontrato uomini che sono in Italia da venti e più anni, che parlano perfettamente italiano, che lavoravano in Italia, che qui hanno la famiglia, ma che finiscono in CPR perché non hanno i documenti in regola. Tra l’altro, dopo questo periodo di detenzione amministrativa, come viene definita, non vengono neppure rimpatriati.

Sovraffollamento al 135 per cento. Sessantuno suicidi in carcere. Nordio istituisce una task force. Specchietto per le allodole?
Nordio dovrebbe vergognarsi. Dall’inizio della legislatura gli poniamo l’emergenza nazionale delle carceri: sovraffollate, fatiscenti, senza spazi trattamentali, con carenze di organico. Abbiamo denunciato la piaga dei suicidi in carcere, quattro volte superiori alla media dei suicidi fuori dal carcere, e lui ha avuto la sfrontatezza di dire che i suicidi non c’entrano con il sovraffollamento e anzi che è positivo, una specie di prevenzione del suicidio.

La Russa insieme a Rossomando sta lavorando ad un testo per deflazionare la popolazione carceraria. Ma stanno trovando uno sbarramento da parte dei delmastriani e della Lega. Secondo lei alla fine verrà approvato?
Ringrazio la vice presidente Rossomando per la sua serietà e la determinazione. Purtroppo i precedenti non rendono ottimisti. Alla Camera è stata già affossata dalla maggioranza la pdl Giachetti sulla liberazione anticipata che avrebbe dato una prima risposta al tema del sovraffollamento. L’intransigenza di un pezzo di maggioranza oggi è un ostacolo.

Lei all’evento ‘Giustizia e Costituzione’ aveva preannunciato che avreste messo in campo una pdl che richiamasse i lavori degli Stati generali Esecuzione penale. A che punto siete?
Stiamo lavorando ai testi e presenteremo una serie di pdl che raccoglie gran parte del lavoro svolto in occasione degli Stati generali, aggiornandolo e tenendo conto di nuove esigenze e dei più recenti interventi della Corte costituzionale.

Che giudizio dà in tema di giustizia e immigrazione di questi mille e passa giorni di Governo Meloni, Nordio, Piantedosi?
Doveva essere una destra che riduceva i reati, chiudeva i porti e bloccava gli immigrati. Invece questi ministri parolai hanno solo introdotto nuovi reati, sono passati dal panpenalismo penale al sadismo penale, non hanno chiuso un bel niente e hanno aperto in Albania un Cpr vuoto e costosissimo. Saranno ricordati per essere riusciti in un’impresa che resterà a loro vergogna: liberare un criminale accusato di crimini gravissimi che avevano già arrestato e che hanno riaccompagnato in Libia addirittura con un volo di Stato. L’unico vero rimpatrio riuscito a questo Governo.

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