I tagli agli aiuti Usaid decisi da Trump stanno minando la cooperazione internazionale

La cooperazione internazionale ha subito un drastico ridimensionamento con i tagli Usaid del 2025, decisi dall'amministrazione Trump nel suo secondo mandato. Usaid era il principale canale di assistenza economica e umanitaria verso i Paesi in via di sviluppo, focalizzato su salute, aiuti umanitari, sviluppo economico e pace e sicurezza, con oltre 60 miliardi di dollari erogati in più di 80 Paesi, pari al 42% di tutti gli aiuti globali (Reuters, 2025)[1].
I tagli hanno azzerato oltre il 90% dei contratti tra Usaid e Dipartimento di Stato, riducendo il personale da 14.000 a meno di 300 dipendenti (Info Cooperazione, 2025)[2], paralizzando le missioni. Le sospensioni hanno colpito ospedali, campagne nutrizionali e programmi per la distribuzione di acqua sicura come Children drinking save water, esponendo milioni di bambini a malattie idriche e aumentando di circa 300.000 le morti infantili ogni anno.
Inoltre, la chiusura di programmi di estrema importanza come il Pepfar (assistenza contro l’Aids) o l’azzeramento dei fondi in Kenya e Ghana contro la malaria (434 e 334 milioni di dollari) potrebbero avere effetti devastanti tra cui 14 milioni di morti evitabili entro il 2030 (Today.it, 2025) [3]. Si aggiungono la chiusura di ospedali rurali in Nigeria, Etiopia, Sudan, Sud Sudan, Pakistan e Afghanistan, e la sospensione delle campagne vaccinali antipolio con rischio di paralisi per 200.000 bambini l’anno (US News, 2025)[4].
La chiusura di migliaia di scuole e programmi educativi in almeno 50 paesi rischia di far perdere l’accesso alla scuola a circa 1.8 milioni di bambini, con grave impatto sull’istruzione femminile. La perdita di 1 anno di scuola di un bambino nei Pvs equivale al -10% del suo reddito futuro (Unesco, 2025)[5].
Si prevede anche l’inevitabile aumento della povertà estrema, con l’Africa subsahariana più colpita, con quasi 19 milioni di persone a rischio entro il 2030, con conseguenze a cascata su migrazione, instabilità sociale e conflitti. Questa regione riceveva quasi lo 0,7% del Pil totale dagli Usa (Internazionale; World bank data)[6], dimostrando la forte dipendenza di questi Paesi dagli aiuti internazionali.
Figura 1. Impatto economico dei tagli Usaid nei principali paesi africani; l’asse verticale sinistro mostra l’impatto dei tagli in valore assoluto quello destro riporta il taglio in percentuale rispetto al Reddito nazionale lordo (Gni). Fonte: Africa practice (2024)[7].
Nonostante le critiche nei confronti del monitoraggio elettorale e del sostegno statunitense a media indipendenti, programmi anti-corruzione e società civile sono sempre stati cruciali per il bilanciamento politico e il rafforzamento delle comunità locali in Paesi periferici e semi-periferici, consentendo uno sviluppo autonomo (Il Manifesto,2025)[8]. Il forte indebolimento di tali sostegni, aggraverebbe i rischi di instabilità e la possibilità di consolidamento di regimi autoritari nei paesi più vulnerabili.
Tra le vittime dei tagli anche i progetti per la conservazione della natura e biodiversità (375,4 milioni di dollari stanziati nel 2023), insieme alla cancellazione delle sovvenzioni destinate al Green climate fund. Allo stesso modo gli Stati Uniti hanno chiuso o bloccato i fondi di progetti per garantire la conservazione della foresta amazzonica e delle popolazioni indigene che la abitano, così come 70 milioni di dollari finanziati a progetti ambientali destinati alla Colombia.
Nel frattempo, potenze economiche come Cina e Paesi del Golfo stanno accrescendo la loro rilevanza all’interno del continente, attraverso aiuti bilaterali e progetti strategici. È altamente improbabile però, che riescano a colmare il vuoto tecnico lasciato dagli Stati Uniti, perché sembrano guidati quasi esclusivamente da interessi geopolitici.
L'Unione europea e organizzazioni multilaterali come Fao e Unicef stanno cercando di rispondere con investimenti mirati e riforme, ma l'entità dei tagli evidenzia la necessità di un ripensamento globale del sistema di cooperazione allo sviluppo, puntando su sostenibilità, localizzazione e diversificazione delle fonti di finanziamento.
Lo smantellamento di Usaid segna una battuta d'arresto critica per lo sviluppo internazionale, con impatti umanitari, economici e politici rilevanti. Il futuro della cooperazione dipenderà dalla capacità di adattarsi in un contesto di competizione geopolitica e sfide globali crescenti.
[1] Reuters. 2025. Estratto da "What is USAID and why has it become a target for Trump and Musk?"
[2] Info Cooperazione, 2025. Estratto da “368 pagine di progetti cancellati da USAID”
[3] Today.it. 2025. Estratto da "Aiuti internazionali, Regno Unito e USA: la lotta contro malaria e malnutrizione."
[4] US News. 2025. Estratto da "The Life-Saving Programs Disappearing as a Result of the USAID Funding Cuts."
[5] UNESCO Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Estratto da “Presentato all'UNESCO il primo rapporto globale sui costi dell’istruzione negata a bambini e giovani”.
[6] Internazionale. (2025). Estratto da “Le conseguenze sull'Africa dei tagli di Trump”; World Bank. Dati economici e PIL. World Bank Data.
[7] Africa Practice, 2025. Estratto da “Tagli USAID: sei mesi dopo”.
[8] Il Manifesto. Estratto da “Intervenite: Trump chiude a Usaid e condanna il Sud del mondo”.
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