In arrivo sui mercati i cachi, prezzi ingrosso -22,1% su 2024

Roma, 10 ott. (askanews) – L’autunno entra nel vivo e arrivano sui mercati i cachi comuni, provenienti principalmente da Emilia-Romagna e Campania che, all’ingrosso, si collocano tra 1,50 e 2,50/kg in base alla pezzatura (-22,1% rispetto a dodici mesi fa), mentre i cachi vaniglia campani sono intorno a 1,30 /kg. Secondo il bollettino settimanale de La Borsa della Spesa, il servizio realizzato da BMTI e Italmercati, continua abbondante la produzione dell’uva da tavola con prezzi stabili rispetto alla scorsa settimana ma in calo del 15% rispetto ad un anno, con prezzi tra 1,50 e 1,70 /kg per tutte le varietà ad eccezione della varietà senza semi, attorno ai 3 /kg.
Ancora consigliati i fichi d’India “Bastardoni”, stabili rispetto alla scorsa settimana, con prezzi da 1 /kg per i frutti piccoli a 1,50 /kg per i medi e fino a 2,50 /kg per i calibri maggiori. Per le mele la varietà campana Annurca e la Nikoter, all’ingrosso, tra 1,70 e 2 /kg, mentre le Golden e le Gala di pianura attorno a 1 /kg. In aumento la presenza dei melograni: i prezzi all’ingrosso variano tra 2 e 2,50 /kg, con valori inferiori in Campania.
Per quanto riguarda gli ortaggi, le temperature più basse stanno favorendo oltre al consumo anche la loro produzione. Le zucche sono protagoniste: la Tonda Delica è quotata all’ingrosso attorno a 1 /kg, la Butternut tra 0,70 e 0,80 /kg e la Moscata di Provenza tra 0,60 e 0,70 /kg, confermando un calo generale del 3,2% rispetto allo scorso anno. Il radicchio si colloca su livelli inferiori del 48% rispetto allo scorso anno a causa della sovrapposizione tra la produzione veneta e quella del Centro Italia. All’ingrosso, il Lungo Precoce sui 2 /kg, il Tondo Rosso su 1,50 /kg e il variegato raggiunge i 3,50 /kg.
Prosegue la produzione delle bietole, con prezzi medi intorno a 1 /kg (-23,8% rispetto ad un anno fa) ma con punte di 1,20-1,40 /kg dovute all’effetto delle gelate notturne. Ancora abbondanti i peperoni, con la produzione siciliana di ottima qualità. Per loro, i prezzi all’ingrosso variano tra 1,30 e 2 /kg e si confermano in calo del 4% rispetto alla scorsa settimana e del 26% rispetto a dodici mesi fa, complice l’alta disponibilità. Infine, continua regolare anche la produzione in piena aria di melanzane che, all’ingrosso, si mantengono tra 1 e 1,20 /kg.
Per quanto riguarda il comparto ittico, tra le specie più convenienti il tonnetto alletterato, all’ingrosso tra 4 e 5 /kg, la lampuga che mantiene prezzi stabili intorno tra 7,50 e 8 /kg e il cefalo che si attesta tra 4 e 5 /kg. I calamari adriatici, invece, all’ingrosso oscillano tra 18 e 24 /kg a seconda della pezzatura mentre quelli tirrenici, pescati artigianalmente, raggiungono prezzi superiori per la loro qualità. Iniziata la stagione per le mazzancolle con prezzi attuali tra i 18 e i 20 /kg. In caso di brutto tempo e limitate attività di pesca resta disponibile, però, il pesce allevato. Tra le specie più economiche, spicca nuovamente la trota iridea, con prezzi all’ingrosso intorno ai 6 euro/Kg.
In ultimo, tra le carni, l’equilibrio tra domanda e offerta, conferma la stabilità dei prezzi all’ingrosso del petto di pollo, che oscillano tra 7,90 e 8,20 euro/kg e dei quarti anteriore di vitellone, all’ingrosso tra 7,32 e 7,42 /kg, maggiormente utilizzati per i prodotti a lunga cottura.
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